Team di esperti studia crepe dei palazzi in centro. "Capire i possibili effetti del tunnel"
Termoli. Parte
l’indagine sulle lesioni interne ed esterne dei palazzi che gravitano intorno alla futura area del
cantiere per la costruzione del tunnel. Dalla mattina di giovedì 13 luglio un team di esperti per conto della De Francesco Costruzioni ha avviato una
ricognizione su 42 edifici del centro, sia privati che pubblici come la Galleria civica e la Curia vescovile. L’obiettivo è osservare e monitorare le comuni crepe per capire quali effetti potrebbero portare gli scavi, qualora dovessero cominciare i lavori per la realizzazione del tunnel fra porto e lungomare nord e per il parcheggio multipiano sotterraneo in piazza Sant’Antonio.
L’ingegner Michele Pepe guida una piccola squadra di tre tecnici all’opera da stamane. «Abbiamo iniziato da via Aubry, siamo stati in via Oberdan, via Enrico Toti, via dei Delfini, via Roma, via Regina Margherita di Savoia e piazza Sant’Antonio». Già valutata esternamente gran parte degli edifici. «
Siamo riusciti a osservare anche la Galleria civica e la Curia vescovile». Al momento niente di così rilevante, anche se sono molte le lesioni presenti su diversi palazzi. I motivi però sono vari e spesso legati alle singole costruzioni.
Adesso però viene il difficile. «
Entro il 31 luglio contiamo di concludere l’indagine sia esternamente che internamente sul campo, per poi passare a una valutazione grafica di quanto esaminato». Non sarà facile anche perchè fra i 42 palazzi interessati dall’indagine, la maggior parte è di proprietà privata. «
Ai proprietari arriveranno delle lettere per ottenere degli appuntamenti e fare dei sopralluoghi per i rilievi. E’ anche interesse loro, perchè una volta fotografate ed esaminate le lesioni, esse verranno
monitorate».
Nel caso in cui dai lavori dovessero emergere rischi di ulteriori fessure o di allargamento di quelle esistenti,
i privati potranno segnalarlo chiedendo un intervento.
«Se però non ci permetteranno di esaminarle adesso, poi sarà impossibile fare un confronto con eventuali nuove lesioni sui muri». Chiaramente esiste un
rischio che il cantiere possa subire stop o rallentamenti. «Qualora dovessero emergere problemi sui palazzi sì, ma il metodo scelto dalla De Francesco per gli scavi dovrebbe escludere casi del genere».
Tutto il lavoro portato avanti dal team guidato dall’ingegner Pepe dovrebbe concludersi entro fine agosto. L’accertamento delle fessure esterne e interne degli edifici andrà infatti inserito nella
documentazione finale del progetto, per il quale si attende sempre la
conclusione della conferenza dei servizi autorizzativa. Probabile che ciò non avvenga prima della fine dell’estate.