Nuovo bando

Boom di domande ma le case popolari scarseggiano. E il palazzo blu resta inagibile

Sono centinaia le famiglie termolesi che aspettano ancora l’assegnazione della casa popolare, ma c’è carenza di alloggi. Nel precedente biennio ne sono state conferite soltanto 25 a fronte di una richiesta di 140. Sono questi i numeri dell’emergenza abitativa a Termoli, fatta di sfratti e famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Da due settimane c’è il nuovo bando per avere un alloggio Iacp e sono pervenute già trenta domande, ma bisognerà attendere che si liberino gli appartamenti.

Sono circa una trentina le domande per l’assegnazione delle case popolari giunte al Comune di Termoli in sole due settimane, più un centinaio di richieste di moduli per accedere alla graduatoria finale. Nel biennio precedente a fronte di una richiesta di circa 140 famiglie, furono assegnati solo 25 alloggi.

Una situazione esplosiva che vede da un lato la crescita del numero delle famiglie che non può permettersi una casa a prezzo di mercato, dall’altro la mancanza di alloggi Iacp utili a soddisfare le emergenze. Il problema maggiore risiede nella mancanza di unità abitative sul territorio termolese e messe a disposizione dall’Istituto Autonomo Case Popolari, come confermato dall’assistente sociale Monica Ambrogi: «Attualmente non ci sono alloggi disponibili, ma non è detto che in futuro se ne liberi qualcuno».

Anche in caso di morte del proprietario, c’è la possibilità che l’alloggio non sia disponibile e passi ad uno degli eredi: è l’ipotesi di un nipote che va ad accudire il nonno ed entra quindi a far parte di quel nucleo familiare e che, alla morte del parente, subentra nell’assegnazione della casa popolare diventandone fruitore previa autorizzazione dello Iacp e dei dovuti controlli in rispondenza ai requisiti di legge.

In realtà una soluzione alla carenza di alloggi popolari ci sarebbe, anche se la struttura risulta tuttora inagibile e si sta lavorando ad una soluzione. Si tratta del palazzo sito in Colle Macchiuzzo dove le problematiche dovute agli allacci idrici non sono state ancora risolte: «La palazzina non è disponibile – conferma l’assessore ai servizi sociali Maria Concetta Chimisso –. Prima i problemi del cantiere e poi l’agibilità hanno reso vane le speranze di utilizzo, ma stiamo lavorando ad una situazione anche se non possiamo fornire tempistiche per la risoluzione di questi problemi».

Malgrado la mancanza di alloggi, lo scorso 4 maggio è stato aperto il nuovo bando per partecipare all’assegnazione delle case popolari che resterà aperto per sessanta giorni fino al 3 luglio. Il modulo per presentare la domanda è disponibile online sul sito del comune di Termoli o negli uffici del servizio sociale a cui, come sottolineato dalla Ambrogi, «è bene rivolgersi per avere un aiuto per la compilazione del modello e la modulistica necessaria a fare domanda. Documentazione che varia a seconda delle situazioni e dei soggetti richiedenti».

Il canone di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica è agevolato e va da un minimo di «circa 16 euro al mese fino a 90 euro mensili in base alla superficie dell’appartamento e al reddito di chi ne ha diritto – spiega la Chimisso –. Un servizio fondamentale offerto alle persone indigenti che risponde al diritto ad avere un tetto sulla testa. Per questo voglio sottolineare l’importanza di pagare il canone mensile, irrisorio». Alle domande pervenute tramite il bando, si aggiungono anche le percentuali di alloggi disponibili attribuiti all’emergenza abitativa presi da una graduatoria a parte, con una percentuale del 20% per un rapporto di 5 a 1, ed il 10% destinato alle forze dell’ordine che lavorano al Comune di Termoli. Il bando si rinnova ogni due anni, come da legge nazionale, e dietro c’è un «lavoro complesso con una fase istruttoria per la verifica della sussistenza dei criteri – continua Chimisso – per arrivare ad una graduatoria definitiva».

Questo significa che la graduatoria che verrà fuori da questo bando sostituirà la vecchia, ma non è detto che non si possa ripresentare domanda: «Conviene che si rifaccia domanda laddove i requisiti esistessero ancora – afferma il dirigente comunale del settore Marcello Vecchiarelli -. Con la vecchia graduatoria sono stati assegnati 25 alloggi, speriamo di fare sempre meglio». Per poter effettuare la domanda c’è la necessità che il nucleo familiare, composto da almeno due membri, abbia un reddito massimo nell’anno 2017, che non superi la soglia di 14.739,22 euro. Altro requisito importante riguarda la residenza nel comune di Termoli, alla data del 4 maggio 2018. Unica nota positiva, secondo quanto affermato dalla Chimisso, è l’assenza di abusivismo. Resta solo da capire come e se sarà possibile soddisfare le richieste di case Iacp.

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