Cronache

Indagato per calunnia, Frattura interrogato: “Sono soddisfatto, finalmente ho spiegato tutto”

Paolo Frattura ascoltato per circa due ore dai procuratori di Bari nell’ambito delle indagini preliminari che lo vedono indagato per calunnia dopo l’assoluzione piena della giornalista Petescia e del magistrato Papa. "Finalmente – commenta Frattura - dopo anni ho potuto raccontare i fatti, precisando la mia posizione e confermando tutti i fatti oggetto di denuncia". Interrogatorio di garanzia oggi anche per il suo amico e avvocato Salvatore Di Pardo.

Hanno risposto alle domande dei procuratori di Bari Paolo Frattura e Salvatore Di Pardo, destinanti di altrettanti avvisi di garanzia per il reato di calunnia il primo e concorso in calunnia il secondo. Per entrambi oggi, 5 febbraio, interrogatorio di garanzia alla presenza dei rispettivi difensori. Ribadita la versione oggetto della denuncia presentata nel dicembre 2014, quella in cui si menziona una ipotetica cena durante la quale il Governatore del Molise sarebbe stato “ricattato” da una giornalista e da un magistrato. Nello specifico Manuela Petescia e Fabio Papa, che tuttavia lo scorso 4 maggio sono stati assolti con formula piena. “Il fatto non sussiste” il verdetto del giudice Diella, nel Tribunale di bari. Presupposto costato all’accusatore Frattura e al suo testimone Di Pardo l’iscrizione sul registro degli indagati per calunnia e concorso nello stesso reato.

«Sono soddisfatto – il commento del presidente della Giunta molisana dopo due ore di interrogatorio – perché ho avuto la possibilità di rispondere agli addebiti che scaturiscono da una denuncia. Finalmente – aggiunge – dopo anni ho potuto raccontare i fatti, precisando la mia posizione e confermando tutti i fatti oggetto di denuncia». Cena compresa, «sulla quale chiaramente non ho mai mentito e che ho confermato» dice Frattura, che aveva riferito a fine 2014 al pm di Bari (ora trasferito) Pasquale Drago di aver ricevuto minacce di ritorsioni mediatiche e giudiziarie durante una cena avvenuta nell’autunno 2013 nella casa campobassana di Fabio Papa se non avesse firmato una legge per l’editoria in favore di Telemolise.

Accuse però non provate durante il procedimento con rito abbreviato che si è svolto a Bari, al termine del quale il giudice ha scagionato con formula piena i due ex imputati e la Procura ha avviato l’iter per l’ipotesi di concorso in calunnia a carico di Di Pardo e calunnia a carico del Governatore, che oggi dice: «Per la prima volta ho potuto chiarire aspetti che non erano stati approfonditi visto che gli indagati avevano fatto la richiesta di rito abbreviato».

Già domani, martedì, Frattura dovrebbe riferire in Consiglio regionale, passaggio inevitabile dal momento che la vicenda ha assunto una chiara valenza politica alla luce anche della ricandidatura di Frattura alla guida della Regione Molise e della possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio, sebbene la vicenda giudiziaria non si possa definire ancora archiviata: il procuratore di Bari, tribunale che per competenza ha giudicato Petescia e Papa, ha infatti depositato un ricorso contro l’assoluzione per chiedere un nuovo giudizio a un altro giudice. Il ricorso riguarda tutte le ipotesi di reato contestate inizialmente: tentata estorsione, tentata concussione e, a carico di Fabio Papa, anche abuso e falso.


Non trapelano dettagli sul contenuto dell’interrogatorio, che dopo Frattura ha visto presentarsi davanti ai procuratori aggiunti Roberto Rossi e Francesco Giannello anche Salvatore Di Pardo, avvocato, amico e testimone di Frattura.
La difesa del Governatore, oggi affidata all’avvocato Giuseppe Modesti, commenta: «Nel merito non posso dire nulla, c’è ancora il segreto istruttorio. Quello che posso dire è che il presidente ha risposto a tutte le domande non avvalendosi della facoltà di non rispondere e ha chiarito l’insussistenza della accuse che gli vengono rivolte. E’ soddisfatto perché ha potuto spiegare contestualizzando e specificando su molti fatti. Continua a riporre fiducia nella giustizia».

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