Cronache

Trova siringhe usate durante una passeggiata nel parco comunale: è allarme sicurezza

Non è certo una delle migliori immagini quella che si è trovata davanti un cittadino che, nella mattinata di giovedì 18 gennaio, ha deciso di fare un giro al Parco Comunale di Termoli. Sotto un albero, non molto distante dall’area giochi dove decine di bambini trascorrono il loro tempo, ha scoperto alcune siringhe usate abbandonate.

Non è certo una delle migliori immagini quella che si è trovata davanti un cittadino che, nella mattinata di giovedì 18 gennaio, ha deciso di fare un giro al Parco Comunale di Termoli. Sotto ad un albero, non molto distante dall’area giochi dove centinaia di bambini trascorrono il loro tempo, giacciono alcune siringhe usate abbandonate.

L’allarme è stato lanciato da un residente che, durante una passeggiata, ha notato degli strani oggetti tra la vegetazione. Incredulo, si è avvicinato ed ha visto le siringhe che giacevano a terra. «Come di consueto, stavo portando il cane, provvisto di apposita museruola, a fare una passeggiata al parco. Purtroppo l’area destinata ai cani è abbandonata da tempo con erba troppo alta per loro, ed entrare nel parco è l’unica soluzione per noi amanti degli animali – racconta D.P., il cittadino che ha trovato le siringhe – All’altezza dello scivolo, sotto la quercia, ho notato le siringhe buttate alla rinfusa ed ho fatto la foto per avvertire i termolesi del pericolo».
Sono circa una decina, tutte con gli aghi protetti dall’apposita cappuccio in dotazione. Questo annuncio, seppur in qualche modo rincuorante, non fa tuttavia diminuire il pericolo che qualche bambino possa scambiarle per un gioco e rischiare di pungersi.

«Non è la prima volta che succede – svela la moglie di D.P. – Ho un figlio di 12 anni che spesso frequenta i campi di calcio al parco. Un giorno è tornato a casa e mi ha riferito che alcuni suoi amici hanno intravisto delle siringhe tra la vegetazione ed ora hanno paura. Non riesco a spiegarmi una cosa: hanno avuto la briga di chiuderle, perché non quella di buttarle in un cestino?» Nessun dubbio infatti che le siringhe fossero usate,,, visto che il testimone ha notato (e fotografato) anche la goccia di sangue vicino all’ago. «In ogni caso questo è un campanello di allarme per tutti, è come se questi ragazzi ci stessero dicendo “Ci siamo anche noi”».

La notizia ha fatto il giro del web e la popolazione è sconcertata e chiede che vengano effettuati maggiori controlli, soprattutto in un’area così importante dove decine di bambini trascorrono ore tra giochi e risa. La preoccupazione è dettata soprattutto dal fatto che non è la prima volta che vengono rinvenute delle siringhe al Parco Comunale e che il ritrovamento sia avvenuto in una zona stretegica per la città. Il parco in questione è spesso luogo di ritrovo di giovanissimi, minorenni, ma anche di adulti che lo scelgono come meta per fare sport o portare a spasso Fido.

I commenti dei termolesi non si sono fatti attendere e la città è spaccata in due: da un lato coloro che credono sia il caso di aiutare le persone che fanno abuso di droghe, dall’altro c’è chi condanna l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine di non effettuare i dovuti controlli.

«Si deve intervenire e portare queste persone che fanno abuso di droga in centri predisposti per la cura» grida a gran voce un residente; «Sempre peggio», commenta una mamma e ancora «È una vergogna. In primavera vorrei tanto portare mia figlia al parco ma ci rinuncio in queste condizioni», «Questa cosa mi preoccupa, vuol dire che ci sono tanti ragazzi che si bucano, dobbiamo riflettere».

Tra i tanti c’è che chi propone delle soluzioni: «Una pulizia sicuramente va fatta, ma il problema andrebbe risolto alla radice. L’ideale probabilmente sarebbe che le forze dell’ordine o chi di competenza possano presidiare e controllare la zona, ma è ben nota la carenza cronica di personale in divisa degli ultimi anni. In altri paesi, dove persistono gli stessi problemi, vengono create associazioni di cittadini volontari che vanno di ronda nei punti nevralgici della città, come i parchi. Sicuramente più efficace dell’indignazione collettiva e passiva».

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