Cronache

Rimase ferita in un incidente la notte di Natale: a L’Aquila le ricostruiscono il cranio

Operazione di “eccezionale difficoltà” all’ospedale di L’Aquila su una donna molisana di 46 anni che in un incidente stradale a Macchia d’Isernia la notte di Natale, aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione del terzo medio facciale.

La notte di Natale, a Macchia di Isernia, era rimasta coinvolta insieme ad altre sei persone in un violento incidente.
Quarantasei anni, viaggiava a bordo della sua macchina con la famiglia per rientrare a Roma dopo aver trascorso il Natale in Molise (sua regione d’origine),la donna che, da subito, ha fatto temere per le gravi conseguenze riportate nello schianto.
Ricoverata, infatti, al Veneziale del capoluogo pentro, è stata subito dopo trasferita all’ospedale de L’Aquila a causa della delicatezza delle sue condizioni a livello neurologico. La donna aveva subito una frattura del cranio dalle preoccupanti conseguenze.

Giunta nell’ospedale abruzzese, dopo averle stabilizzato i parametri vitali, nelle scorse ore i due reparti di neurochirurgia e quello di chirurgia maxillo-facciale hanno eseguito sulla paziente molisana un intervento definito dagli esperti di “eccezionale difficoltà”. In sostanza si è provveduto a ricostruire interamente il cranio della 46enne.

Con l’utilizzo di tecnologie sofisticate, tramite ricostruzioni digitali e riproduzione di modelli anatomici, i chirurghi hanno ricomposto le ossa facciali, gravemente danneggiate, tramite una procedura ‘extracorpo’. In sostanza, dopo aver asportato la regione frontale e le parti superiori delle orbite, le hanno rimodellate in un tavolo chirurgico indipendente, evitando così anche il rischio di ulteriori traumi al cervello.

Riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite, i chirurghi hanno prelevato del tessuto adiposo addominale, innestandolo per foderare la base cranica. Come ulteriore, complessa fase del lungo intervento, i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitali e, a seguire, hanno proceduto alla meticolosa ricostruzione del massiccio facciale.
Un intervento lungo otto ore, a cui hanno operato le équipe chirurgiche composte, per la neurochirurgia, dal dottor Alessandro Ricci, direttore del reparto e dalla dottoressa Ambra Di Vitantonio e, per la chirurgia del maxillo-facciale, dal professor Tommaso Cutilli, direttore del reparto, e dal dottor Ettore Lupi.

Dopo l’operazione la donna è stata trasferita, per la sorveglianza intensiva post operatoria, nel reparto di rianimazione, diretto da Franco Marinangeli.
La Tac e le condizioni cliniche sono del tutto soddisfacenti e dall’ospedale fanno sapere che «l’intervento dunque è pienamente riuscito». Si è trattato di un intervento complesso in cui determinanti sono stati la programmazione chirurgica virtuale, l’utilizzo degli strumenti quello dei dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori e, soprattutto la professionalità e affiatamento tra le équipe di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale.

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