Cronache

Lavoro e sicurezza, speranza e paura: i fatti e i casi che ricorderemo del 2017

Il lavoro, fra assunzioni e chiusure, grandi marchi e chef che portano in alto il Molise e storiche attività che dicono addio. E poi la sicurezza che manca sulle strade, nelle case e nelle scuole. Sono i due grandi temi che hanno attraversato il Molise e le sue notizie nell’anno che sta per chiudersi. Senza dimenticare le vicende che più hanno fatto parlare, dalle nevicate di gennaio all’incendio della Fiat, fino ai drammi personali e i lutti collettivi.

Un anno di notizie di speranza e di possibilità di ripresa, ma anche di difficoltà e di paura. Per il Molise il 2017 che è quasi in archivio è stato un anno caratterizzato da due grandi temi: da una parte il lavoro, con notizie belle e storie tristi, chiusure e assunzioni. E poi la sicurezza, intesa come sicurezza sulle strade, che troppo spesso non c’è e coincide con i tanti morti in incidenti stradali. Ma anche la sicurezza privata, sempre più minacciata dalla criminalità organizzata di fuori regione. E poi la sicurezza a rischio nelle scuole, come certificato da un’indagine della Procura di Campobasso.

A segnare un cambio di passo rispetto agli anni scorsi è stato sicuramente un ritorno importante delle assunzioni, quasi sempre a tempo determinato, nelle maggiori industrie del territorio. Prima fra tutte la Fiat di Termoli, dove dalla fine del 2016 e per buona parte del 2017 circa 500 interinali sono stati assunti. Un’iniezione di forze fresche nello stabilimento, una boccata d’ossigeno per l’economia locale, sebbene senza la certezza a lungo termine, visto che l’ultimo rinnovo è appena precedente a Natale ma per appena tre mesi. La speranza, appunto, e la paura che non duri.

È soprattutto l’impresa privata a far emergere una netta inversione di tendenza. Rimanendo all’industria, la Fis del Nucleo industriale ha raddoppiato i dipendenti arrivando a 180 assunti e la Cianciosi soluzioni edili è stata capace di proporre un investimento da 800mila euro. È invece il gruppo Ferro, a capo del pastificio “La Molisana”, a portare il nome della nostra regione in giro per il mondo, grazie a un esponenziale aumento del fatturato e delle esportazioni, e alla sponsorizzazione del Benevento, formazione di serie A di calcio.

Ci sono poi i tanti che hanno scelto di investire nella propria professionalità, “inventandosi” pizzaiolo, barman o cuoco, da tempo le posizioni più richieste. E ancora una volta i nostri chef, da Bobo a Rufo, hanno saputo promuovere la nostra regione in tv, fra trasmissioni e ricette accattivanti. Meno ricette, ma tanta volontà di puntare sul bello e sull’enogastronomia l’hanno dimostrata invece i ragazzi di Calciocavallo Molise, fenomeno di costume del web.

Tuttavia a proposito di lavoro non si possono non evidenziare anche le notizie negative, prima fra tutte la chiusura definitiva e lo smantellamento di un’attività storica come lo Zuccherificio del Molise. L’impresa privata strettamente legata al pubblico fa segnare una netta battuta d’arresto. La Regione sta provando a rilanciare la Gam grazie ad Amadori, ma le difficoltà restano. Hanno fatto scalpore i licenziamenti al Pianeta e alla Seac a Campobasso, e le continue vertenze legate al trasporto pubblico e all’Atm.

E se il 2017 si chiude fra speranza e amarezza, l’anno che è agli sgoccioli fa emergere il tema della sicurezza a diversi livelli. A cominciare dalla sicurezza sulle strade, un vero e proprio pericolo per i molisani. Anche quest’anno è stato segnato dalle troppe tragedie viarie. Dalla Bifernina alla Statale 16, dal Rivolo alla Trignina e alla Statale 17, non c’è stata praticamente alcuna strada di maggiore percorrenza che non abbia visto dei lutti nel 2017. La dimostrazione che sicuramente molto si può fare ancora in tema di sicurezza stradale, fra violazioni costanti del codice della strada e arterie che avrebbe interventi di manutenzione urgente, come dimostra ampiamente il volo dal ponte del Liscione di un’auto, nel dramma del luglio scorso.

Sempre a proposito di strade, l’anno 2017 ha dimostrato quanto possa essere pericoloso mettersi in macchina nelle strade di paese e di campagna con la proliferazione di cinghiali in atto. Un problema serio, sia per l’agricoltura che per la circolazione, come dimostrano i tanti incidenti, per fortuna non sfociati in tragedie, almeno per ora.

Ma si è discusso molto anche di sicurezza privata, specie a causa dei continui reati commessi da bande più o meno organizzate. È stato l’anno degli assalti ai bancomat, a volte mal riusciti, altre con bottini ingenti. L’impressione destata nella gente, spesso svegliata nel cuore della notte da tremendi boati, è che il Molise sia preda facile di criminali della vicina Puglia. Che ci siano infiltrazioni della malavita organizzata, la cosiddetta Società Foggiana, lo ha scritto il Consiglio superiore della Magistratura, lo ha certificato la direzione distrettuale antimafia. Il pericolo esiste e i collegamenti evidenti.

Non si sa ancora quanto ci sia la longa manus della Società Foggiana invece dietro due fatti inquietanti avvenuti in Molise, ma al confine con la Puglia. Il ritrovamento di una piantagione di marijuana coltivata e protetta da uomini armati e cani da guardia, in un uliveto di Rotello, e l’attentato intimidatorio del settembre scorso a Nuova Cliternia, con decine di ettari di vigneti abbattuti da ignoti.

Sicurezza parola chiave anche in tema di scuola. A novembre del 2017 esplode il caso scuole a rischio crollo che coinvolge maggiormente Campobasso, ma anche diversi istituti della provincia. L’inchiesta della Procura del capoluogo provoca sconcerto e timori fra i genitori degli alunni. Ulteriori accertamenti attestano la pericolosità di diversi plessi della città. Ultima, ma non per importanza, la sicurezza ambientale messa a rischio dalle frane, come quella che si verifica a marzo a Civitacampomarano e mette in pericolo l’esistenza stessa di uno dei borghi più belli della regione. Oppure la sicurezza ambientale del mare a Termoli, al centro di un’inchiesta della Procura di Larino sugli sversamenti del depuratore del porto.

Fuori dai temi principali, il 2017 sarà ricordato per alcuni fatti di particolare rilievo che hanno fatto discutere e hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. A cominciare dalle intense nevicate di inizio gennaio, passando poi per la mini alluvione con annesso straripamento del Sinarca. A marzo fa scalpore il rinvenimento in una microcamera nascosta in uno spogliatoio della Fiat. A fine mese San Martino è scossa dall’inchiesta sui fondi sisma che coinvolge il sindaco e il vice presidente regionale Facciolla. A maggio il caso del periodo è l’assoluzione di Fabio Papa e Manuela Petescia nel processo contro il presidente Frattura.

Le polemiche investono il Corpus Domini e il concerto di Alex Britti a giugno e la stessa Campobasso è scioccata dalla prematura perdita di un personaggio molto noto come l’allenatore di rugby Mariano Credico. Luglio è indiscutibilmente il mese degli incendi e in particolare di quello del 24 luglio che aggredisce la Fiat, con la notizia che fa il giro dei notiziari nazionali. Il caldo record di agosto è un ricordo ancora vivo e proprio in quei giorni fiato sospeso per la scomparsa in Molise di un uomo, Andrea Del Piano, poi ritrovato dopo oltre un mese di vagabondaggio. A ottobre si chiude con una condanna il processo al parroco di Portocannone, don Marino. Nello stesso mese una barca affonda a Rio vivo e due anziani perdono la vita in una tragedia senza spiegazione.

A novembre il vigile Salvatore De Gregorio muore improvvisamente e lascia attonita Termoli, mentre pochi giorni dopo a Campobasso un uomo perde la vita dopo un’aggressione lasciando aperta l’ipotesi di omicidio colposo. Pochi giorni dopo emerge l’inchiesta della Procura di Campobasso che mette in luce la presenza di dipendenti assenteisti in Regione. Infine dicembre, con la storia triste di un termolese che vive in auto e scuote le coscienze a ridosso del Natale.

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