Politica

Centrosinistra unito, ultima spiaggia: Pd chiama le primarie per recuperare alleati in fuga

Mentre l’alleato più forte, Aldo Patriciello a capo di Rialzati Molise, sembra sempre più lontano, il Partito Democratico prova a ricompattare il centrosinistra con la carta delle primarie, prima accantonate e ora rispolverate dalla segretaria Fanelli alla conferenza programmatica di Termoli sabato pomeriggio. Anche Frattura si dice disponibile ma mette dei paletti: "Non esiste l’ago della bilancia e non si fanno scelte all’ultimo minuto".

Dalle parole dei vertici del Pd alla conferenza programmatica del partito a Termoli, sabato pomeriggio 16 dicembre, l’impressione è che sia stata calata l’ultima carta. Quella delle primarie aperte, per tentare di ricompattare una coalizione che perde pezzi e per recuperare almeno uno degli alleati di un tempo che adesso fanno i capricci. Da un lato Roberto Ruta, che per altro da tempo ha detto no alle primarie, ma mai dire mai in politica. Dall’altra Aldo Patriciello e suo cognato Vincenzo Cotugno, negli ultimi giorni un po’ più distanti di prima dal confermare l’alleanza di cinque anni fa.

È forse proprio per questo motivo, e riprendendo esattamente le parole usate da primonumero.it in un titolo di venerdì scorso sulla posizione di Patriciello e i suoi, che il Governatore ha scandito: «Non esistono aghi della bilancia». Quasi a voler dire, non mi faccio prendere per il collo da nessuno, metaforicamente per carità.

Così davanti a una platea di iscritti e simpatizzanti, chiamati a raccolta per discutere di ambiente e territorio al circolo della vela di Rio vivo, la segretaria Pd Micaela Fanelli ha rispolverato l’ipotesi primarie, chissà perché tenuta in naftalina finora, forse perché l’alleanza centrista sembrava un po’ più salda di oggi. «Siamo la forza più rilevante che riunirà tutto il centrosinistra e non avrà paura di avere delle persone contro – ha affermato la sindaca di Riccia rivendicando – proposte forti come il tunnel di Termoli».

La Fanelli ha detto chiaramente che il Pd «è pronto a ripresentarsi per fronteggiare con fierezza e orgoglio l’elettorato. Un pezzo estremo è minoritario ma continuiamo a lanciare l’appello abbiamo convocando tutti i movimenti e chi vuole aderire a questo progetto». Il candidato del Partito Democratico, o almeno del suo vertice, resta Paolo Frattura. «Se ci saranno le considerazioni positive sarà il Pd a proporre a Frattura di ricandidarsi e se sarà necessario siamo pronti anche a fare le primarie del centrosinistra chiedendo al Governatore di avere l’umiltà da presidente uscente per il bene dell’unità di fare le primarie per la coalizione di centrosinistra».

Difficile credere che quella proposta potesse essere un fulmine a ciel sereno per l’architetto campobassano. «Le elezioni regionali del 2013 sono state vinte dal centrosinistra con il Pd primo partito. Non c’erano aghi della bilancia allora, non ce ne saranno adesso – ha dichiarato in conferenza programmatica -. Il centrosinistra è un’alleanza di persone che, con una stretta di mano leale, hanno condiviso e condividono una visione comune politica espressa in un programma di governo: il programma, lo sottolineiamo, di centrosinistra e i civici che hanno voluto condividere il nostro programma lo hanno fatto lealmente per cinque anni. Oggi siamo alla vigilia della scadenza di mandato: dopo aver finalmente raccontato ai molisani con atti e non a chiacchiere che cosa la maggioranza e il governo regionale hanno messo in campo in questi 5 anni, una delle cose principali da fare è sapere, quindi chiedere a cittadini, amministratori, iscritti, simpatizzanti e dirigenti di partito di valutare con un sì o con un no la nostra eventuale riproposizione alla presidenza della Regione, ben vengano anche le primarie».

Unità. parola d’ordine ultra abusata, perchè dividersi significa dare partita vinta agli avversari. Per Vittorino Facciolla, la questione è molto semplice: «Questa tendenza a darci martellate sugli stinchi la dobbiamo mettere nel cassetto – le parole come sempre parecchio veraci del vice presidente della Giunta regionale -. Saremo capaci di proporre candidature di qualità e cambiamento con proposte di rinnovamento con una procedura fortemente partecipata».

Facciolla e Frattura, ormai politicamente inseparabili, hanno rivendicato le cose fatte, le proposte e i progetti approvati, come narrazione pre elettorale vuole. Ma è sulle alleanze che il presidente uscente ha voluto mettere dei paletti. «Non accetteremo, però, mai nessun parlamentare o amministratore o cittadino che si erga a valutatore autonomo dell’operato degli altri: questo no, non cederemo all’autoreferenzialità di singoli sedicenti giudici perché non ci interessa questo tipo di giudizio». E se la traduzione dal politichese è sempre impresa ardua, il significato potrebbe essere, parola più, parola meno: se Ruta e Leva vogliono rientrare sono ben accetti, ma non possono dettare regole.

«Alle prossime elezioni il centrosinistra si candida per confermarsi alla guida della Regione: nessun presunto ago della bilancia potrà mai condizionare le scelte del centrosinistra – ha concluso il Governatore -. Alla guida della Regione si propone il centrosinistra e alla guida del centrosinistra si propone il Partito democratico. Chi vuole stare con noi e condividere la piattaforma programmatica che Pd e centrosinistra metteranno di nuovo in campo sarà ben accetto, ma non esiste la scelta in zona Cesarini». E sempre facendo operazione da interpreti, questo messaggio appare diretto a Cotugno e a tutti quelli che fanno riferimento a Patriciello. Decidete liberamente con chi stare, ma fatelo in fretta e non certo la sera prima di presentare le liste.

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