Cronache

Morto dopo la lite, c’è un indagato per omicidio. Disposta l’autopsia sul 46enne

E’ arrivato l’epilogo sulla morte di Mauro Lupicino, 46 enne di Campobasso. I carabinieri hanno ascoltato i testimoni per l’intera notte e interrogato a più riprese Mirco Borsa, il 29enne che in quel momento stava litigando con Lupicino nel cortile delle palazzine di via Fontanavecchia. Il giovane è indagato per omicidio preterintenzionale, ma non è stato arrestato e per ora resta a piede libero. Durante il contrasto non sono mancate botte e pugni tra i due, quindi il 46enne si è accasciato al suolo. Determinante per capire la causa della morte l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Vittorio Gallucci, che sarà eseguita verosimilmente lunedì.

Mauro Lupicino potrebbe essere morto per le conseguenze che ha subito la sera della lite con un giovane di Campobasso. Una lite particolarmente violenta, avvenuta intorno alle ore 18 venerdì 17 novembre. A questo punto sarebbe stato un omicidio. Preterintenzionale. In cui decisiva sarebbe stata la mano e la responsabilità di chi in quel momento era con lui. Si tratta di un 29enne di Campobasso con precedenti penali, Mirco Borsa.

Poche ore dopo il decesso di Mauro Lupicino in un letto del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, i carabinieri di via Mazzini hanno scritto la prima pagina di queste indagini sulle eventuali responsabilità della morte, contestando al 29enne il reato di omicidio preterintenzionale. Ma è ancora una ipotesi da definire bene, e mancando la flagranza il giovane per ora è stato solo iscritto sul registro degli indagati e denunciato a piede libero. Non è escluso che misure restrittive possano scattare in seguito.
Se siano stati i colpi ricevuti a provocare il decesso lo stabilirà soltanto l’autospia. Che il procuratore Vittorio Gallucci avrebbe già disposto per fare luce sull’accaduto (dovrebbe essere già lunedì 20 novembre presso l’obitorio dell’ospedale Cardarelli) e quindi definire cosa ha determinato la morte del 46enne.

L’imputazione di omicidio preterintenzionale aggrava la posizione dell’unico indagato di questa brutta storia accaduta in via Fontanavecchia, e ne apre una nuova: la ricerca del movente.
Per ora poco o niente si sa, infatti, sul perché del diverbio degenerato. Al centro ci sarebbe la compravendita di una macchina e non un regolamento di conto per droga, come inizialmente si era ipotizzato. Qualcosa che nell’ «affare» tra i due sarebbe andato storto e da qui la presunta escalation di liti poi culminate venerdì sera in un’aggressione corpo a corpo. Fino a quando Mauro Lupicino si è accasciato al suolo.


Se l’esame autoptico dovesse confermare le ipotesi emerse finora e quindi le acquisizioni delle indagini condotte dai carabinieri durante tutta la notte, ci saranno i presupposti per la celebrazione di un processo e per riscrivere la storia della morte del 46enne a partire da quanto accaduto ancor prima della sera di venerdì 17 novembre – quando nel cortile delle palazzine di via Fontanavecchia i due avrebbero iniziato a litigare furiosamente davanti a decine di testimoni – per proseguire con lo snodo chiave della vicenda sotto il profilo giuridico. L’esistenza cioè di un nesso di causa ed effetto tra le violenze subite e la morte, poche ore dopo, durante la corsa in ospedale.
In città, intanto, non si parla d’altro: ha destato grande attenzione la morte di Lupicino anche perché la sua è una famiglia piuttosto conosciuta a Campobasso. Tutti vogliono conoscere la verità, sopratutto i quattro figli e la moglie dell’uomo deceduto in circostanze che sono ancora tutte da chiarire.

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