Politica

Zona Lucarino, salasso per i cittadini: il Comune aumenta l’Imu da 8 a 38 euro

In questi giorni molti cittadini stanno ’scoprendo’ l’effetto della delibera numero 175 votata in piena estate dalla giunta di palazzo San Giorgio che ha rideterminato il valore delle dodici aree che rientrano nella cosiddetta ’zona Lucarino’. Insediamenti divisi un anno fa in dodici aree: Coste di Oratino, Macchie, San Vito-Colle Longo, Sant’Antonio dei Lazzari-San Nicola delle Fratte, Sant’Antonio dei Lazzari-Colle delle Api, Colle delle Api-San Giovanni in Golfo, Colle dell’Orso, Colle dell’Orso 2, Limiti, Mascione-Polese, Tappino e Cese. Contribuenti infuriati, mentre l’assessore al Bilancio Massimo Sabusco spiega: "C’è una perizia tecnica, ma cercheremo di trovare un equilibrio".

Il 31 agosto molti erano in vacanza e solo ora stanno scoprendo l’ultimo salasso deciso dal Comune di Campobasso: l’aumento dell’Imu per i terreni ricadenti nella cosiddetta ‘perimetrazione Lucarino’, aree agricole diventate edificabili alcuni anni fa.

A febbraio, con il via libera del Consiglio comunale alla regolamentazione che ha ridefinito come come, dove e quando poter costruire nelle aree che rientrano nella perimetrazione Lucarino, sono stati divisi pure gli insediamenti abusivi in dodici aree: Coste di Oratino, Macchie, San Vito-Colle Longo, Sant’Antonio dei Lazzari-San Nicola delle Fratte, Sant’Antonio dei Lazzari-Colle delle Api, Colle delle Api-San Giovanni in Golfo, Colle dell’Orso, Colle dell’Orso 2, Limiti, Mascione-Polese, Tappino e Cese. E tutti pagavano 8 euro di Imu al metroquadro. Tutti, indistintamente. Questa estate però è stata un perito nominato dal Comune ha accertato un valore diverso per le zone tassate. Dunque, stop alla ‘tariffa unica’ di 8 euro, via a esborsi fino a 38 euro al metroquadro. Quasi cinque volte in più perchè in quelle zone si può costruire e ricavare un guadagno. Un ragionamento che l’amministrazione di palazzo San Giorgio ha condiviso e messo nero su bianco nella deliberavotata quasi all’unanimità dall’esecutivo guidato da Antonio Battista. Gli unici assenti in quella riunione della giunta sono stati l’assessore alle Attività produttive Salvatore Colagiovanni e soprattutto Bibiana Chierchia, titolare dell’Urbanistica e dunque competente nel settore.

Il salasso non è stato gradito dai già tartassati cittadini campobassani: «E’ sempre la stessa storia, aumentano le tasse per fare cassa», dice il signor Donato a Primonumero. Non solo. Viene considerata un’ingiustizia anche la differente valutazione economica da cui deriva il calcolo dell’Imu da pagare al Comune. Il danno e la beffa per i proprietari di terreni che non possono essere venduti o che non hanno le cubature richieste per costruire uno stabile da rivedere o da affittare.

Dal punto di vista politico, non è la prima volta che la ‘perimetrazione Lucarino’ è al centro delle polemiche, con strascichi anche davanti ai giudici del Tribunale amministrativo. L’ex sindaco Gino Di Bartolomeo, con la sua amministrazione di centrodestra, anche dopo una sentenza del Tar Molise stabilì che il Comune il pagamento del tributo per quei terreni: 8 euro a metroquadro.

Il malcontento dei contribuenti è arrivato alle orecchie dell’assessore comunale alle Finanze Massimo Sabusco: «C’è la volontà politica di trovare un giusto equilibrio per il Comune e per i cittadini. Mi rendo conto che oggi con 20 metriquadrati non si realizza nulla, ma se questi terreni possono essere venduti a un imprenditore che possiede altre aree, il cittadino può farsi pagare quello stesso terreno a prezzo pieno. Se un cittadino possiede un terreno da cui non può ricavare niente, sono il primo a riconoscere che non deve pagare le tasse. Anche perché so che la gente non compra e dunque è difficile edificare e poi rivendere. Sono consapevole delle difficoltà dei cittadini e che le condizioni del mercato non sono floride, dunque mi sto impegnando per risolvere il problema». Una questione che sarà chiarita in Aula con la mozione depositata da Francesco Pilone, capogruppo di Democrazia popolare.

SP

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