Cronache

Truffa dell’oro: anche molisani tra i raggirati. Perquisita filiale della società madre in città

Ancora in corso le indagini dell’operazione “Alchimia”, partita dalla provincia pavese ad opera della Guardia di Finanza e che ha trovato diversi riscontri anche in Molise. Una delle sedi della società finita nel mirino della Procura si trova infatti a Campobasso dove sono state effettuate diverse perquisizioni. Tre persone per ora sono in carcere per altre due è scattato l’obbligo di dimora. Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi

Cercavano sicurezza in un «bene rifugio», l’oro, e invece sono stati raggirati.
Ci sono anche almeno dieci molisani tra le persone raggirate dalle cinque persone indagate dalla Guardia di Finanza di Pavia per un truffa che a leggerla nelle carte della Procura e ad ascoltarla nei racconti delle vittime sembra tanto una di quelle che ricorda i vecchi film in bianco e nero di Totò.
In pratica, il sodalizio smantellato dalle Fiamme Gialle, aveva creato una società finanziaria, domiciliata nel centro di Voghera con filiali in tutta Italia (tra cui una anche a Campobasso), attraverso la quale si faceva prestare denaro da ignari investitori, promettendo speculazioni sul prezzo dell’oro e guadagni attorno al 5% come interessi.

Tutto finto: in realtà il capitale rimaneva tra le mani dei soci, mentre ai malcapitati andava, saltuariamente, qualche piccola somma come interesse. Per rendere il tutto credibile, la società vogherese aveva anche ideato un marchio simile a una vera società toscana impegnata nello stesso settore, completamente ignara dei fatti. Proprio dalla (vera) sede di Arezzo sono partite le prime segnalazioni all’autorità giudiziaria che hanno portato all’inizio delle indagini, avvenuto nel mese di marzo.
La raccolta di denaro è stata di quasi 3 milioni di euro.
A dirla tutta, l’indagine delle Fiamme gialle di Pavia ruota attorno all’attività della Italpreziosi Italia srl, a cui è riconducibile anche un negozio compro-oro in Oltrepo Pavese, ma le perquisizioni in queste ore sono state estese agli uffici sparsi in tutta Italia e dunque anche a Campobasso.
“Agli ignari clienti – spiegano gli investigatori delle fiamme gialle – veniva offerto un investimento in oro, in genere tra i 15 e i 20 mila euro, per il quale veniva garantito un dato tasso d’interesse. Per un po’ gli interessi venivano davvero corrisposti ai clienti, utilizzando però i soldi incamerati da altri investitori”.
L’operazione è stata denominata “Alchimia” e in carcere sono finiti Stefano Mutti , 45 anni di Voghera , Andrea Rigolli, 57 anni di Alessandria , Antonio Perego, 66 anni di Bergamo. Obbligo di firma invece per altri due indagati.
I finanzieri inoltre sono anche riusciti a bloccare mezzo milione di euro. Il resto per il momento è volato via.
L’accusa per tutti a vario titolo è di associazione a delinquere per i reati di abusivismo finanziario e autoriciclaggio.

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