Cronache

Guerra sulla prima ’casa’ dell’acqua, cooperative protestano: “Progetto al privato”

Pura come alla fonte, a costo ridotto e km 0. Dopo due anni trova compimento il progetto per la realizzazione del primo punto di distribuzione di acqua microfiltrata in via Toscana realizzato da una ditta di Pontelandolfo, in provincia di Benevento. Costerà cinque centesimi a litro e in alcuni punti vendita del quartiere San Giovanni si potranno acquistare apposite card per cumulare il credito. Oggi - 10 ottobre - l’inaugurazione alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione di palazzo San Giorgio. Intanto Confcooperative insorge: "Si poteva affidare a una cooperativa no profit per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati".

Campobasso scopre la ‘guerra’ per l’acqua. Ma in questo caso non parliamo di conflitti per il controllo del cosiddetto ‘oro blu’, ma della lite scoppiata tra il Comune e Confcooperative dopo l’affidamento del bando per la prima ‘casa’ dell’acqua in città ad un privato, una ditta di Pontelandolfo, in provincia di Benevento. La srl ha aperto questa mattina, 10 ottobre, il primo distributore in via Toscana,di fronte al supermercato Sisa. Si pagherà cinque centesimi per un litro di acqua naturale, frizzante o fredda, «pura come alla fonte e a chilometro zero». E’ stato detto nella breve cerimonia che ha preceduto la benedizione del parroco della chiesa di San Pietro e alla presenza degli alunni della scuola ‘Francesco Jovine’ e dell’istituto ‘Pertini’.

«Finalmente da stamattina a Campobasso c’è la ‘casina’ dell’acqua e finalmente portiamo a compimento un percorso condiviso da maggioranza e minoranza, avviato da una mozione dell’opposizione (la Coalizione civica, ndr). Possiamo vivere in maniera più sostenibile già venendo a prendere qui l’acqua», le parole dell’assessora all’Urbanistica Bibiana Chierchia che ha portato avanti il progetto assieme al titolare dell’Ambiente Stefano Ramundo. «Questo è un passo importante verso una gestione virtuosa dell’ambiente – le sue osservazioni – un’azione coordinata con la raccolta differenziata che permette ai cittadini di trovare risparmio e rispetto dell’ambiente senza rinunciare alle coccole che l’acqua imbottigliata ci dà. Disponendo di una acqua eccellente per proprietà organolettiche, è facile aggiungere la possibilità di gasare l’acqua e abbassare la durezza».

Dal distributore sarà erogata acqua microfiltrata (il che consente di eliminare il cloro inserito nell’acquedotto per renderla potabile), più salubre rispetto a quella che si vende nei supermercati dove a volte le confezioni restano per ore sotto al sole. Campobasso, poi, è avvantaggiata: gode di risorse idriche considerate tra le migliori d’Italia. I vantaggi ci sono pure per l’ambiente: verranno ridotti sia le emissioni di anidride carbonica che il consumo di plastica e dunque di rifiuti. Atteggiamenti virtuosi che potrebbero incentivare i cittadini ad essere più attenti anche alla raccolta dei rifiuti, come auspicato dall’assessore all’Ambiente: «A costi contenuti ed eliminando la gestione degli imballaggi delle bottiglie di acqua minerale, agevoliamo al tempo stesso le pratiche domestiche di stoccaggio dei rifiuti secondo il nuovo sistema di raccolta differenziata».

La macchina installata in via Toscana accetta monete dai 5 centesimi fino ai due euro, ma non dà resto. Però ci sarà la possibilità di acquistare una scheda in alcuni punti vendita della zona per raccogliere il credito residuo. La prossima casina dell’acqua sarà collocata nel quartiere Cep, nella piazza che ospita il mercato settimanale. Inoltre, il Comune si adopererà per realizzarne una nel centro di raccolta di Santa Maria de Foras. L’obiettivo è sistemarne una in ogni quartiere. Inoltre, Molise Acque ha dato già la propria disponibilità a ‘regalarne’ altre due alla cittadinanza.

Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al commissario di Molise Acque Massimo Pillarella, era presente anche il sindaco Antonio Battista, il presidente del Consiglio comunale Michele Durante, i consiglieri di maggioranza Giose Trivisonno, Lello Bucci e Gianluca Maroncelli, le esponenti della Coalizione civica Marialaura Cancellario e Carla Fasolino. La prima rivendica oggi il risultato a cui il suo gruppo ha lavorato: «Le case dell’acqua sono una scelta di civiltà per ogni comunità cittadina, perché promuovono comportamenti ecologicamente sostenibili, sensibilizzano i cittadini al tema della risorsa dell’acqua, creando un punto di riferimento per gli abitanti di ogni età, garantendone la salute. Ancora una volta siamo orgogliosi di aver potuto lavorare fattivamente e per il bene della città».

Per il capogruppo del Pd Trivisonno, invece, «questo sistema consentirà di avere una serie di vantaggi a livello ambientale: ridurre i rifiuti, far maturare una coscienza ambientale e incentivare l’uso della nostra acqua». E poi l’inaugurazione della ‘casa dell’acqua’ è la dimostrazione che «Campobasso concretamente difende l’acqua pubblica». Principio difeso in tante battaglie pure dallo stesso Durante.

Sull’acqua pubblica il Consiglio comunale votò pure un ordine del giorno. Oggi però è stato calpestato. A pensarla così è Confcooperative che in una nota al vetriolo punta il dito contro palazzo San Giorgio: la decisione di affidare ad un privato la ‘casa’ dell’acqua che «contravviene al principio fondamentale che l’acqua deve essere un bene a fruizione universale e non una merce».
L’associazione inoltre aveva proposto di affidare il progetto ad una «cooperativa sociale di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati ‘non profit’ che avrebbe gestito il servizio in nome e per conto dell’amministrazione, in modo da creare nuove e proficue opportunità occupazionali nella gestione corretta e oculata del patrimonio comune».

«Gli impegni sono stati disattesi dall’amministrazione», il siluro lanciato da Confcooperative che parla di «ingiustificata scorrettezza del Comune di Campobasso». Al sindaco Antonio Battista chiede perciò un confronto immediato. Un ultimatum per evitare la ’guerra’ dell’acqua.

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