Che l’area archeologica di Altilia, uno dei siti più importanti del Molise, sia ricca di storia è noto e ogni volta ‘regala’ nuove sorprese. L’ultima forse è ancora più sorprendente avviene dopo tanti decenni di attesa: si tratta di un tempio su podio risalente alla seconda metà del I sec. a.C.. E’ stato ritrovato in un’area della città antica mai indagata in precedenza, tra il Foro e le mura di fortificazione meridionali.
La scoperta è frutto dei nuovi scavi archeologici svolti dalla Soprintendenza diretta dalla dottoressa Teresa Cinquantaquattro e rientra nell’ambito dei lavori di recupero e valorizzazione della città romana di Saepinum. Scavi finanziati in parte anche dalla Regione Molise con risorse FSC (Fondi Sviluppo e Coesione) 2000-2006, finalizzati al recupero delle casette demaniali e alla valorizzazione dell’antica Saepinum.
«Dopo gli interventi condotti nello scorso secolo, che hanno consentito di recuperare alla conoscenza le principali aree pubbliche della città e le fortificazioni – spiegano dalla Soprintendenza – le esplorazioni attuali si prefiggono lo scopo di riportare alla luce la parte dell’antica Saepinum che ancora giace, interrata, all’interno della cinta muraria.
Lo scavo, che si è concluso in questi giorni, ha liberato una parte del tempio dai crolli che colmavano l’interno del podio, recuperando interessanti elementi della decorazione del tetto e degli alzati, che serviranno a ricostruirne l’aspetto originario. Futuri finanziamenti dovranno garantire la prosecuzione dello scavo e il restauro del monumento, la cui individuazione rappresenta senz’altro una delle scoperte più importanti avvenute negli ultimi decenni in Molise».
Gli interventi sono stati coordinati sul campo dagli architetti Civerra e Vignone, dal direttore operativo Marianera e per lo scavo dalla dottoressa Sica.
«Le risorse utilizzate – precisano ancora dalla Sovrintendenza – si aggiungono ai cospicui finanziamenti messi a disposizione negli anni dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo per acquisire l’intera area circoscritta dalle mura di fortificazione e per potenziare la fruizione di uno tra i più straordinari e suggestivi siti archeologici che il patrimonio culturale italiano possa vantare».
Il patrimonio culturale del Molise si arricchisce in questo modo di un altro ’gioiello’. Una scoperta piacevolmente inaspettata e forse ancora più bella.
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