E in via leopardi lavori a ditta campana

Terreno conteso tra Agrario e Comune per nuova scuola, la preside: “Non ho dato nulla”

Sale la tensione tra l’istituto di viale Manzoni e l’amministrazione di palazzo San Giorgio che vorrebbe ’acquisire’ una fascia di terreno per costruire il polo scolastico di Vazzieri che rientra nel concorso di idee realizzato con l’Ance e l’Ordine degli Architetti. La dirigente scolastica Rossella Gianfagna infuriata: "Due anni fa avevamo firmato un protocollo d’intesa per una fascia dalla larghezza di un marciapiedi per la realizzazione di una palestra che sarebbe stata utilizzata anche dai nostri studenti. Non ho concesso nulla per costruire una scuola. La decisione spetta agli organi collegiali". Intanto sono stati affidati ad una impresa campana i lavori per l’adeguamento sismico della ’Don Milani’: dopo la consegna, occorreranno 60 giorni per completare l’opera.

Sarà pure una scuola sicura, bella e innovativa, ma già ha battuto un piccolo record. In meno di 24 ore le polemiche e soprattutto lo stop dell’Agrario alla cessione di alcuni terreni al Comune potrebbe essere più di un imprevisto. Potrebbe essere addirittura l’ostacolo principale per bloccare il nuovo polo scolastico di Vazzieri che l’amministrazione Battista ha annunciato di voler costruire tra la ‘Petrone’ e lo stesso istituto di viale Manzoni.

Sul progetto c’è un finanziamento di 6 milioni, come previsto nell’Accordo di Programma firmato dal sindaco Antonio Battista con la Regione Molise lo scorso gennaio. E il Municipio ha pure sottoscritto un’intesa con Ance e Ordine degli Architetti (a cui si riferisce la foto in home) per un concorso di idee per costruire l’edificio. Anche per quest’ultima iniziativa sono stati stanziati dei fondi: 20mila da parte di palazzo San Giorgio, 40mila euro sono il contributo delle due associazioni che metteranno a disposizione le loro professionalità. «Questa iniziativa è nata dopo il terremoto di Amatrice e noi sappiamo che il patrimonio edilizio scolastico di Campobasso desta in gravissime condizioni dal punto di vista sismico», le parole espresse ieri, 26 luglio, in Municipio da Umberto Uliano e Guido Puchetti, i massimi rappresentanti di Ance e Ordine degli Architetti.

Il day after la dirigente scolastica dell’Agrario, la vulcanica Rossella Gianfagna (nella foto di Gino Calabrese), rompe il silenzio e bacchetta il numero uno di palazzo San Giorgio. «Attualmente non è stato ceduto al Comune nessun terreno dell’Agrario perché – spiega a Primonumero – si tratta di un’area che i nostri studenti utilizzano per le attività didattiche che hanno ricevuto anche alcuni premi, come gli Oscar Green». Per chi non lo sapesse, all’Agrario la Gianfagna è riuscita a realizzare un piccolo ‘miracolo’: la scuola è diventata una piccola azienda. Tanto da richiamare anche l’attenzione del programma di Rai Uno ‘Linea Verde’ che lo scorso marzo ha dedicato una parte della puntata sul Molise all’Agrario. E ora la preside non ha alcuna intenzione di mandare all’aria anni di sacrifici e di progetti con i ragazzi. «Non voglio fare polemica, ma questa precisazione è doverosa per gli studenti, per i genitori e per tutta la città».

«Per poter vendere eventualmente una parte del terreno dell’Agrario – insiste – bisogna prima passare per organi collegiali della scuola, spetta a loro decidere. E quindi il sindaco non può già annunciare che la scuola si farà lì».
Parole durissime che la preside pronuncia poco dopo la diffusione, nelle redazioni giornalistiche, di un comunicato con cui Antonio Battista precisa che «la fascia di terreno dell’Istituto professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di via Manzoni di cui il Comune ha chiesto la concessione è circoscritta ad un’area limitata che confina con la proprietà comunale. Inoltre è stata inoltrata, al dirigente scolastico dell’Istituto in questione, la richiesta di disponibilità di questa fascia di terreno per dar luogo alla futura progettazione».
Ma è come se il primo cittadino avesse fatto i conti senza l’oste. O se avesse dato un’interpretazione un po’ troppo ampia al protocollo d’intesa siglato poco più di due anni fa con l’istituto.

«Il Comune di Campobasso – sottolinea ancora la preside, dal cui tono di voce trapela un certo nervosismo – ci chiese una striscia di terra della larghezza di un marciapiedi e adiacente alla ‘Petrone’. Voleva farci una palestra e, visto che i nostri ragazzi non hanno una struttura del genere per le attività sportive, avevamo dato l’ok. Il sindaco solo ieri (26 luglio) ha inoltrato la richiesta per cambiare la destinazione d’uso di quel terreno di cui io rispondo personalmente al Ministero. Quindi, la scuola non ha risposto nulla: quando riaprirà, la questione sarà sottoposta all’attenzione degli organi collegiali che dovranno decidere».

Per ora la Gianfagna dà un bel ‘due di picche’ al primo cittadino. In attesa che la frattura si ricomponga, a palazzo San Giorgio è stato affidato il progetto per l’adeguamento sismico della scuola di via Leopardi, come suggerito dall’Unimol dopo le indagini di vulnerabilità. Non si sa quando sarà pronta per ospitare le 18 classi della ‘Don Milani’, presumibilmente a fine anno: dopo la consegna dei lavori, saranno necessari 60 giorni di tempo per completare l’intervento. Delle 15 ditte invitate alla procedura negoziata, è stata sorteggiata un’impresa campana, la Di Stefano Costruzioni spa con sede a Napoli, che ha presentato un ribasso del 26,26 rideterminando l’importo contrattuale di 236mila euro. Ossia circa 10mila euro in meno rispetto alla cifra stanziata dal Comune di Campobasso con la variazione al bilancio per l’adeguamento sismico dell’edificio.
SP

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