Veleni nel centrodestra

Guerra sulla leadership, Iorio rompe con gli alleati. “Non può essere candidato a prescindere”

A distanza di sei giorni dall’annuncio del percorso condiviso da parte di sei partiti, l’ex Governatore sbatte la porta: "Troppi equivoci e ambiguità nel cosiddetto tavolo del centrodestra, Direzione Italia andrà avanti da sola per la propria strada". Un addio che sarebbe dovuto alla decisione del centrodestra di puntare su nomi alternativi e non su quello dell’ex presidente alle prossime Regionali. Durissima la reazione del coordinatore di Idea Tiberio, promotore del tavolo del centrodestra: "Vuole la rivincita con Frattura? Saranno i molisani a decidere, ma non ci accusi di essere ambigui". Sullo sfondo l’ipotesi di una legge elettorale in base alla quale la coalizione che supera il 10% vedrebbe eletto comunque in Consiglio il candidato presidente, e che sarebbe gradita allo stesso Iorio.

Unito otterrebbe il 32 per cento dei voti. A certificare lo stato di buona salute del centrodestra nazionale, rinvigorito dalle amministrative di giugno, ci ha pensato un recente sondaggio di Ipr Marketing. Percentuali che hanno rilanciato le ambizioni di Berlusconi e soci e la volontà di rimettere insieme i cocci. Cocci che invece si sono irrimediabilmente rotti in Molise dove il tavolo con i sei partiti di centrodestra ha provocato il divorzio di Michele Iorio, uno dei pezzi da novanta dell’ex Pdl nonché il governatore che per dodici anni ha guidato la Regione. L’ex presidente ha deciso di sbattere la porta, di dire addio agli alleati intenzionati a costruire una proposta da opporre a Paolo di Laura Frattura alle prossime elezioni.

Una decisione drastica e clamorosa, avvenuta pochi giorni dopo l’ultimo incontro organizzato dal centrodestra: in un noto hotel di Campobasso c’erano Forza Italia, Fratelli d’Italia, Idea di Maurizio Tiberio, Noi con Salvini, il Movimento nazionale per la Sovranità e infine Antonio Di Brino in rappresentanza di Direzione Italia, a cui ha aderito proprio Iorio dopo l’addio da Forza Italia. L’ex sindaco di Termoli aveva firmato la nota inviata alla stampa dai partiti presenti al tavolo. Quella firma è stata sconfessata dall’ex governatore che, alla vigilia del congresso romano convocato da Direzione Italia per la costituzioni degli organi nazionali e regionali, in una nota ha esplicitato la rottura.

Dopo aver ribadito che «Direzione Italia è un partito di centrodestra, interessato alla vittoria elettorale in Italia e in Molise» e «alternativo a Renzi e a Frattura», l’ex capo della giunta ha delineato l’impegno del movimento fondato da Raffaele Fitto, ossia «costruire un centrodestra capace di interpretare la nuova fase politica in corso nel Paese, con idee e proposte chiare per realizzare un progetto condiviso da tutti, partiti e movimenti civici, senza riserve e senza secondi fini». Caratteristiche non ravvisate evidentemente nel percorso intrapreso dagli altri esponenti del centrodestra molisano. Anzi, per Iorio «non esiste nessuna proposta condivisa nel cosiddetto tavolo di centrodestra. Si è semplicemente aperta una discussione per individuare un percorso che potrà essere comune solo quando saranno chiariti gli equivoci che quel tavolo tuttora contiene. Finché rimarranno tali ambiguità, Direzione Italia andrà avanti per la sua strada».

Parole che sanciscono un punto di non ritorno e che probabilmente celano il vero problema: gli alleati non ne riconoscono più la leadership, tanto da considerare una rosa di nomi all’interno della società civile, oltre ad aver avviato una serie di ragionamenti sulla possibilità di fare le primarie o meno per la scelta del candidato governatore. Iorio invece vuole ricandidarsi. Punto. «E’ la gente che me lo chiede», le sue parole in un’intervista rilasciata a Primo Piano Molise.

Aveva puntato i piedi ma in maniera ingiustificata, a detta di qualche esponente del centrodestra. Perché, ad esempio, l’ex governatore non ha mai contestato lo scomodo incarico ricoperto a Isernia da Antonio Pietrangelo, fedelissimo di Aldo Patriciello e vice sindaco di Giacomo d’Apollonio, ‘sponsorizzato’ proprio da Michele Iorio e che l’anno scorso ha vinto le amministrative nel capoluogo pentro. Né ha proferito parola sul ‘caso Perrella’, il commissario del Movimento sovranista che a Bojano ha salvato l’amministrazione a guida Pd. Forse le classiche gocce che hanno fatto traboccare il vaso.

In questi giorni neppure la moral suasion tentata da alcuni rappresentanti del centrodestra (si parla del consigliere regionale Nicola Cavaliere) è servita ad evitare la rottura. Del resto, Iorio porta comunque con sé una bella dote di voti. E ora il suo addio ha innescato una deflagrazione nella coalizione. E’ durissima la reazione di Maurizio Tiberio, il regista della squadra da opporre a Paolo Frattura che ieri, 26 luglio, ne ha parlato a Roma con il leader di ‘Idea’ Gaetano Quagliariello.

«Gli faccio gli auguri per le prossime elezioni – replica contrariato l’ex consigliere comunale di Campobasso – ma evidentemente ha una sua strategia. Noi pensiamo ad un progetto complessivo e ad un programma da presentare ai cittadini, non a una rivincita di qualcuno contro qualcun altro. Può darsi che noi siamo ambigui, ma allora lui dicesse chiaramente che vuole essere il candidato presidente a prescindere. E che vuol prendersi la rivincita con Frattura (che lo ha battuto nel 2013, ndr), ma saranno i molisani a decidere a marzo con il loro voto democratico».

Stando agli ultimi rumors romani, infatti, si dovrebbe votare in primavera, a marzo o aprile. Election day per Politiche e Regionali. Una partita giocata sul filo della legge elettorale tanto a Roma quanto in Molise. Le ultime indiscrezioni circolate tra i palazzi che contano riferiscono di una nuova legge elettorale regionale in cui la coalizione che supera il 10% vedrebbe eletto in Consiglio il proprio candidato presidente.

Un’ipotesi che consentirebbe di intercettare i consensi di vari partiti e che sarebbe ben calato in un quadro politico molto frammentato, come quello che si preannuncia alle prossime Regionali. La proposta permetterebbe di ottenere un seggio a Palazzo D’Aimmo anche a Iorio, a capo della ‘sua’ coalizione di centrodestra, composta dalle liste di Direzione Italia e magari di qualche altro movimento (potrebbe essere ‘riesumato’ anche Progetto Molise), in grado di superare la soglia del 10 per cento.

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