Cronache

Vigili allo sbaraglio: in servizio di notte, sulle tangenziali e senza armi. Scatta l’esposto

All’attenzione dell’Ispettorato del lavoro, della Procura e del Prefetto di Campobasso la denuncia del sindacato Csa: la vita degli agenti di Polizia Municipale del capoluogo ogni giorno è a rischio. Il segretario regionale Roberto Mastrocola torna alla carica: «I vigili urbani vengono comandati in delicati e pericolosi servizi esterni da un dirigente che non ha le competenze per farlo. L’amministrazione comunale continua a violare una serie di leggi e la stessa Costituzione».

Non c’è dubbio: i vigili urbani di Campobasso non hai mai attraversato un periodo così nero. E della nuttata non si vede ancora la fine, nonostante la ‘spruzzata’ di novità, fatta con il cambio delle divise decisa dall’amministrazione comunale.


Non solo un organico sotto dimensionato e auto vicine alla rottamazione, le linee del centralino fuori uso nell’ultimo fine settimana o i 18mila euro spesi per il sistema radio della centrale operativa che non è mai entrato in funzione. L’elenco dei ’guai’ è lunghissimo. Tanto da finire ora sul tavolo dell’Ispettorato del lavoro, della Procura e del Prefetto. A loro ha presentato un esposto il segretario regionale del Dipartimento Polizia Locale del Csa, Roberto Mastrocola.


Nel documento fotografa una situazione al limite per gli agenti della città: molti sono alle soglie della pensione, ma la loro vita è messa a repentaglio da condizioni di lavoro insostenibili.
Mastrocola se ne fa portavoce: «Da tempo una parte del personale della Polizia municipale di Campobasso, composto da 44 operatori la cui età media sfiora i 60 anni denuncia una anomale e pregiudizievole condizione lavorativa». Dal suo punto di vista, ci sono «gravi inadempienze dirigenziali sia nella gestione dell’apparato che delle risorse umane». Il bersaglio è sempre lui, il dirigente della Municipale, l’avvocato Matteo Iacovelli, nominato dal Comune. Per il sindacalista «non è in possesso dello status giuridico di comandante né delle necessarie qualifiche di Polizia». Ma nel mirino finisce anche l’amministrazione di palazzo San Giorgio: «Un sistema politico irresponsabile», la definizione di Mastrocola, che opera «in totale spregio dell’articolo 41 della Costituzione».


Poi entra nei dettagli: «A tutt’oggi si impiega con nonchalance, oltre il normale orario di lavoro, personale assunto a tempo indeterminato in regime di part time orizzontale, contravvenendo al decreto legislativo numero 81 del 15 giugno 2015». Il che si aggiunge ad altre «pesanti violazioni contrattuali». La mancata retribuzione degli straordinari per il lavoro festivo è uno di questi, come sarebbe avvenuto anche in occasione del Corpus Domini. Oppure «le prestazioni lavorative svolte in orario notturno, ancorchè effettuate su base volontaria, vengono fornite in assenza del previsto accordo preventivo» o «l’introduzione illegittima per alcuni dipendenti della cosiddetta settimana corta, benchè non prevista da nessun accordo formale di secondo livello».
Ancora più grave i servizi esterni in cui sono impegnati i vigili urbani «senza strumenti operativi e dispositivi di protezione individuale, né la minima indispensabile formazione per lo svolgimento di attività di polizia stradale e di controllo del territorio». Insomma, gli agenti verrebbero mandati allo sbaraglio. «Il personale – insiste il capo dell’organizzazione sindacale regionale – viene impiegato in orario notturno nonché in servizi che sono diventati di puro contrasto ad attività illecite, di sicurezza pubblica e di soccorso pubblico senza avere il minimo indispensabile per orare in sicurezza e professionalità, né un’organizzazione logistica in grado di supportarlo. Un’aliquota di operatori non è dotata di armi, è male equipaggiata, vestita alla meno peggio e gira con utilitarie che non garantiscono la sicurezza necessaria per svolgere il servizio». Un rischio che aumenta perché gli agenti non sono più impegnati solo in città, ma anche «in servizi di controllo interforze di polizia stradale e sulle tangenziali».

L’esposto, oltre a denunciare tutte le criticità, punta a chiederne l’immediata risoluzione «a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori della Polizia Municipale». Questioni già sottoposte all’attenzione della politica che avrebbe fatto orecchie da mercante. Ora sarà la magistratura a doversene occupare.

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