Cultura & Spettacolo

La Banda della Finanza omaggia il suo primo direttore. Torna dopo 86 anni e riempie la piazza

Pubblico delle grandi occasioni nella villa comunale per l’atteso concerto della Banda Musicale diretta, per la prima volta, dal maestro Giuseppe Manente, sepolto a Guglionesi. 86 anni dopo l’ultima esibizione e in occasione dei 150 anni della nascita di Manente, la banda - oggi diretta dal Tenente Colonnello Leonardo Ingrosso, ha riempito Castellara incantando la folla seduta e in piedi, vip compresi.

Sicuramente per Guglionesi è l’evento dell’estate. Ma è anche molto di più: un grande ritorno. Che fino a pochi anni fa sarebbe stato insperato, mentre oggi è stato possibile, grazie all’impegno di tanti, a cominciare dall’Amministrazione comunale per finire ai vertici delle Fiamme Gialle. Oltre sessanta musicisti in divisa, che con flauto, oboe, clarinetto, fagotto, tromba, trombone, basso, tuba, grancassa, timpani e piatti hanno stregato un pubblico numerosissimo, che ha riempito il cuore della villa comunale, disposto a restare in piedi per quasi due ore pur di ascoltare la banda della Guardia di Finanza.
Più che una banda una piccola orchestra, che ha reso onore al primo direttore maestro Giuseppe Manente dimostrando che i figli possono ambire al livello dei padri pur in contesti (ed epoche) diversi. Così al repertorio più classico e tradizionale, con l’immancabile Inno del Finanziere scritto da Manenete, con i Vespri siciliani di Verdi e il Sogno di Mascagni, è stato affiancato West Side Story, per esempio. Una selezione tratta dall’opera di Bernestein. Brio, vivacità tecnica, pathos, emozioni: mille sentimenti e talenti in una serata che ha tenuto incollati su sedie, panchine e nei luoghi di fortuna centinaia e centinaia di guglionesani, di tutte le età inoltre. Come, appunto, conviene a un “evento” vero e degno di questo nome.

Un evento speciale, presentato da Manuela Iorio, giornalista di Telemolise, che Guglionesi ospita perchè qui, nel cimitero, riposa il corpo di Giuseppe Manente, morto 150 anni fa. Il concerto ha celebrato l’anniversario e contestualmente i 90 anni di vita della Banda della Guardia di Finanza, diretta proprio dal Tenente Giuseppe Manente, che a Guglionesi – pur essendo nato a Morcone, in provincia di Benevento, il 3 febbraio 1867 – ebbe modo di sviluppare un enorme talento e una straordinaria pratica musicale.
Emozionati amministratori e anche molti spettatori fra i tanti che hanno seguito lo spettacolo, comprese le “celebritities” del territorio. Sono accorsi a Guglionesi, fra gli altri, il presidente del Consiglio regionale Cotugno, il sindaco di Termoli Sbrocca (che ha anche girato con smartphone qualche video dei momenti salienti), l’onorevole Laura Venittelli, che a fine concerto si sono complimentati con il primo cittadino Leo Antonacci per la riuscita di un evento così particolare.

Che, fra le altre cose, ha avuto il grande merito di far conoscere Manente agli stessi guglionesani e molisani, e il suo curriculum pregevole di musicista, finanziere, compositore. Manente ha trascorso gran parte della sua vita a Guglionesi dopo aver frequentato il Regio Conservatorio di Musica di “San Pietro a Majella” a Napoli, dove studiò composizione, armonia e contrappunto. Si è perfezionato presso il Conservatorio di Madrid e ancora dopo, al il Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma. Durante la sua lunga ed intensa carriera ha ricoperto numerosi importanti incarichi che lo condussero ad esibirsi anche dinnanzi ai Reali d’Italia e di Egitto. Nel 1925 a 58 anni e con una brillante carriera alle spalle, il maestro Manente, vincitore di concorso, ottenne l’incarico di direttore della nascente banda del Corpo della Regia Guardia di Finanza, alla cui formazione e istituzione contribuì in modo decisivo, selezionando personalmente, uno ad uno, i 120 elementi che la composero. Il compito fu arduo, considerato che in quel tempo, non vi era una numerosa disponibilità di musicanti e che la Guardia di Finanza poteva disporre soltanto di piccole fanfare, istituite presso vari reparti sparsi sul territorio nazionale .Alla direzione del complesso musicale, grazie anche al suo grande talento, ebbe modo di riscuotere grande consenso, trascinando la emergente formazione bandistica, a guadagnare una rilevante notorietà anche al di fuori dei confini nazionali.


Il Tenente Manente, questo era il grado che rivestiva, compose per la banda “l’Inno del Finanziere”, brano con il quale poté brillantemente debuttare a Piazza Colonna in Roma, il 25 aprile 1925. Ancor ‘oggi è considerato dalla critica musicale tra i maggiori compositori e direttori di banda italiani: un grande artista, un vero conoscitore della musica, poliedrico e versatile. Nella sua vita artistica, non si dedicò solo alla direzione, il suo “genio” musicale gli consentì una importante e florida attività di composizione che trascrisse per diversi organici. Nell’ambiente musicale d’autore Manente è conosciuto e apprezzato per le oltre 800 composizioni e trascrizioni per banda, e fu autore anche di due opere liriche: “Alla Regata”, Opera in un atto, andata in scena nel 1906 al Teatro Manzoni di Pistoia, e “Il Paradiso dei Cigni”, Operetta in tre Atti pubblicata a Firenze nel 1939.

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