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25 circoli Pd per nuova legge elettorale: “Niente listino e a casa dopo due mandati di fila”

In un documento firmato da segretari e iscritti della Federazione Pd del Basso Molise, le tre condizioni per la nuova legge elettorale molisana: via il listino e dentro il premio di maggioranza, tre collegi plurinominali e soprattutto il divieto di candidarsi a chi ha già fatto il presidente della Giunta o il consigliere per almeno due mandati ininterrotti consecutivi.

Il Pd del Basso Molise pone tre condizioni per la prossima legge elettorale regionale: via il listino e dentro il premio di maggioranza, tre collegi plurinominali e, grande novità, il divieto a candidarsi ancora per coloro che hanno svolto due mandati di fila come Presidente della Giunta o come consigliere.

La richiesta arriva da ben 25 esponenti del Partito Democratico in Basso Molise. Sono i segretari e gli iscritti della Federazione Basso Molise-Termoli che hanno sottoscritto un documento nel quale affermano di voler «dare un contributo costruttivo e di proposta territoriale sul dibattito in corso in questi giorni sulla proposta di legge regionale per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale del Molise».

Il documento porta le firme di Pasquale Marcantonio segretario Federazione Basso Molise Termoli, Antonio Sciandra segretario circolo Termoli, Vincenzo Cordisco segretario circolo Campomarino e presidente della Federazione Basso Molise Termoli, Vincenzo D’Addio segretario circolo Montenero di Bisaccia, Leo Dalesio commissario circolo San Martino in Pensilis, Alfredo Puntillo segretario circolo Larino, Nicoletta Bontempo segreteria circolo Palata, Paolo Di Iulio segretario circolo Mafalda, Maria Florio segretario circolo Santa Croce di Magliano, Giuseppe Musacchio commissario circolo Portocannone, Francesco Di Tommaso segretario circolo Guglionesi, Enrico D’Amario commissario circolo Petacciato, Patrizia Cianciosi segretaria circolo Acquaviva Collecroce, Vincenzo Fiorini commissario circolo Guardialfiera, Maria Teresa Palombo commissario circolo di Morrone, Marco Sabetta segretario circolo di Montefalcone del Sannio, Eugenio Di Blasio segretario circolo di Roccavivara, Giuliano Pasquale segretario circolo Colletorto, Antonio Cocco segretario circolo di Ururi, Antonello Vigliotti componente segreteria Federazione, Michele Giuliano componente segreteria Federazione, Elio Ciccarelli componente segreteria Federazione, Luca Palmisciano componente segreteria Federazione, Salvatore Mascia componente segreteria Federazione, Michele Licursi componente segreteria Federazione.

Fanno presente che «il Molise non ha una sua legge regionale» e affermano come dal Basso Molise emerga «l’esigenza di una rappresentanza adeguata ed effettiva del territorio». Inoltre fanno riferimento all’assemblea regionale del Partito democratico dello scorso 27 maggio, tenuta a Termoli, nella quale è stato approvato a maggioranza «un ordine del giorno che poneva come obiettivi una legge regionale con tre collegi plurinominali, l’alternanza di genere, l’abolizione del voto disgiunto e abolizione del listino».

Da qui le tre richieste: «l’abolizione del listino maggioritario e istituzione del premio di maggioranza, tre collegi plurinominali (Isernia, Campobasso e Termoli) con rappresentanza predeterminata proporzionalmente ai residenti e ineleggibilità alla carica di Presidente della Giunta o di consigliere per chi ha già ricoperto ininterrottamente tali incarichi per due mandati consecutivi, a decorrere dalla prima legislatura successiva all’entrata in vigore della legge».

L’ultima proposta è forse la grande novità della proposta e ricalca pari pari quanto professato da anni dal Movimento Cinque Stelle che da anni chiede, dal Parlamento a scendere fino ai consigli comunali, che non ci possa ricandidare dopo due mandati di fila. Ed è una proposta che, qualora approvata, metterebbe fuori gioco buona parte dell’attuale Consiglio regionale, a cominciare dall’ex presidente Michele Iorio e continuando in minoranza con Nicola Cavaliere e Angela Fusco Perrella. Ma anche tanti di maggioranza verrebbero depennati, come Pierpaolo Nagni, Michele Petraroia, Francesco Totaro, Vincenzo Niro. Facile ipotizzare che una proposta del genere troverà parecchio filo da torcere da parte di chi ha interesse a conservare la propria poltrona.

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