Cronache

Sequestrata rete sfondata dalla Panda. Aperta inchiesta contro ignoti per omicidio colposo

La Procura di Larino avvia le indagini sulla morte di Luana Spicciato, 25 anni, la cui Fiat Panda ha sorvolato il guard-rail della Statale 647 sfondando la rete metallica e precipitando per 18 metri. Si procede a carico di ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo. "Accertare le responsabilità eventuali e la dinamica". Oggi, giovedì, il medico legale farà l’esame autoptico anche per escludere un malore precedente allo schianto. Gli inquirenti vogliono capire se la recinzione, "che non può reggere l’urto con un veicolo" era a norma, anche alla luce di un problema di sicurezza che riguarda tutti i veicoli in transito sulla Bifernina. Domani, probabilmente, i funerali della 25enne a Campobasso.

Nel rettangolo esatto in cui la Fiat Panda di Luana Spicciato ha sfondato la recinzione metallica che sormonta il guard-rail della Bifernina, sopra la diga del Liscione, resta uno squarcio. Per il momento la protezione non sarà sostituita. La Procura della Repubblica di Larino ha sequestrato la barriera protettiva adiacente al punto dal quale martedì scorso, intorno alle 18 e 30, è precipitata per 18 metri l’auto della venticinquenne campobassana, finita rovesciata in mezzo alla vegetazione sottostante.

Un volo terribile, che non ha lasciato scampo alla ragazza, il cui corpo proprio in queste ore è a disposizione del medico legale.
Il procuratore di Larino Ludovico Vaccaro ha conferito nella tarda mattinata di oggi l’incarico all’anatomopatologo per l’esame irripetibile, il cui obiettivo è soprattutto finalizzato a escludere che Luana non abbia avuto malori, e che la sua morte sia effettivamente una conseguenza della caduta dal rettilineo che sormonta l’invaso di Guardialfiera.

È stato aperto intanto un fascicolo di indagine a carico di ignoti, con l’ipotesi di omicidio colposo. Due gli aspetti da verificare, collegati alla morte di Luana Spicciato, il cui funerali probabilmente si svolgeranno domani a Campobasso. Il primo è relativo alla causa della morte: la conseguenza della tragica caduta oppure un malore avuto qualche istante prima, mentre guidava per tornare a casa? Sarà in questo caso l’autopsia a rispondere.
L’altro è un aspetto tecnico: stabilito che è caduta sorvolando il guard-rail e sfondando la rete, è ovvio che la rete non poteva reggere. “Non quel tipo di rete”, confermano dalla Procura precisando tuttavia che “questo non significa che non fosse a norma, perché bisogna capire se quando la strada è stata costruita una recensione così leggera era legittima e reputata funzionale. La normativa si evolve”.

Ma la domanda alla quale gli inquirenti intendono dare una risposta chiara e anche un’altra: se una Fiat Panda, vettura tutto sommato leggera, ha sfondato la rete scavalcando (senza romperlo solo piegandolo) il guard-rail, cosa accadrebbe se la stessa dinamica di incidente vedesse al centro un mezzo più alto, magari uno dei tanti autobus di linea che ogni giorno fanno su e giù tra Termoli e il capoluogo di regione?

Le modalità del sinistro sono sicuramente inquietanti. Come può una vettura volare giù senza sfondare il guard-rail metallico, ma solo la rete che lo sormonta? Anche per questa ragione la Procura ha disposto il sequestro sul quale nelle prossime ore si svolgeranno accertamenti irripetibili con l’aiuto di un perito. C’è un problema di sicurezza che bisogna affrontare e che riguarda le migliaia di auto-tir autobus che ogni giorno transitano sulla Bifernina. Una strada che non smette di uccidere.

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