Cronache

Luana, indagine su quella traiettoria così strana. Sotto accusa la rete che non ha retto

Non sono stati fissati i funerali della giovane Luana Spicciato, la ragazza di 25 anni che ha perso la vita in un tragico incidente martedì pomeriggio 18 luglio sulla Bifernina. Si dovrà attendere l’autopsia che dovrebbe far chiarezza su un improbabile malore della giovane. Bisogna capire infatti come mai la sua Fiat Panda ha invaso prima la corsia di sinistra per poi sterzare bruscamente e sfondare un guardrail palesemente obsoleto che le ha fatto da trampolino facendola precipitare da un’altezza di 18 metri.

Perchè la Panda guidata da Luana ha invaso la corsia sinistra per poi sterzare bruscamente a destra? Come mai il guardrail che è progettato per attutire i colpi ha fatto da trampolino alla macchina? E perchè le rete metallica di “protezione” non ha retto sfondandosi e facendo precipitare l’auto da un’altezza di 18 metri? Sono le domande che dovrà chiarire l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Larino.

L’indagine è stata affidata alla pm Marianna Meo. Il magistrato ha nominato il medico legale per svolgere l’autopsia sulla salma della giovane, trasferita all’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Manca quindi una data certa per i funerali. Uno dei primi dubbi che dovrà sciogliere l’indagine sarà infatti quello sul possibile malore della giovane. E’ infatti una delle ipotesi ventilate in queste ore per cercare di capire come mai la sua Panda abbia seguito una traiettoria così strana.

Dalla ricostruzione operata dalla Polizia stradale, la ragazza stava guidando verso casa, di ritorno da Pescara dove lavorava come logopedista. Difficile credere a un attimo di stanchezza tale da farle perdere il controllo del mezzo, visto che erano le 18,30 circa. Ma si fanno largo anche altri supposizioni. Come quella secondo cui Luana abbia sterzato due volte per evitare di colpire un animale, idea tuttavia azzardata se si considera che la Panda viaggiava su un viadotto così alto.

Non si può escludere nemmeno una distrazione della ragazza, rivelatasi fatale. Qualche automobilista che guidava da quelle parti allo stesso orario ha però riferito di aver visto qualcosa sull’asfalto, come detriti o pezzi di carrozzeria, e di aver pensato che la Panda abbia tentato di evitarli. Resta in piedi anche la teoria di un cedimento meccanico della vettura. Lo scoppio di una gomma o un’altra rottura improvvisa potrebbero essere fra le cause di quella manovra così innaturale in rettilineo.

Ma qualunque sia la causa dello sbandamento, andranno chiarite le eventuali responsabilità dell’ente proprietario della strada, che nel caso specifico è l’Anas. Quel tratto di statale 647, meglio conosciuta come Bifernina, è caratterizzato da un doppio guardrail rialzato da un sottile strato di cemento. Sembra proprio che sia stato quello, chiaramente con una buona responsabilità dovuta alla velocità sostenuta, a fare da trampolino alla Panda, invece che contenerne l’impatto come qualsiasi guardrail dovrebbe fare. In seconda battuta c’è la rete di recinzione che dovrebbe proteggere e che invece si è sfondata all’impatto spalancando il vuoto alla macchina facendola precipitare da un’altezza di 18 metri circa in un’area colma di vegetazione e senza un goccio d’acqua, poco distante dal bivio di Lupara ma in territorio di Guardialfiera.

Un volo dal quale era praticamente impossibile uscire vivi. Luana ha perso la vita così, lasciando papà e sorella maggiore nel dolore. Ma mentre nessuno potrà restituire loro l’affetto di una ragazza di soli 25 anni, è necessario che la giustizia arrivi ad appurare le possibili responsabilità esistenti, a cominciare da quelle relative a strutture di protezione che risalgono a mezzo secolo fa e sicuramente non al passo coi tempi.

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