Prima edizione de la repubblica

“Una regione verde dal racconto potente”: in edicola la prima guida ai piaceri molisani

135 ristoranti, 122 botteghe del gusto, 130 strutture ricettive, 35 caseifici, 31 produttori di olio e vino. E ancora: tradizioni, percorsi turistici, enogastronomia, chef, eccellenze di produzione come La Molisana e Di Majo Norante: i giornalisti del gruppo L’Espresso hanno raccolto e curato la bellezza e le potenzialità turistiche di "una regione piccola ma ricchissima di paesaggi, storie e occasioni" facendone una guida. E’ la prima volta che al Molise viene dedicato un lavoro simile, che si rivolge al mercato nazionale e internazionale con la promessa di essere un trampolino di lancio per far conoscere il Molise a tutti. E, perchè no, agli stessi molisani che spesso ignorano di vivere in un territorio capace di entusiasmare.

Che il Molise esiste se ne sono accorti parecchi giornalisti de La Repubblica e del gruppo L’Espresso, che nei mesi scorsi hanno potuto constatare con mano come la piccola regione – dimenticata da sempre nei principali itinerari turistici della bella Italia – offre alternative variegate e una storia originalissima di eccellenze che raccontano un territorio da scoprire. E, come hanno fatto appunto loro, da valorizzare a beneficio degli stranieri, degli italiani e anche dei molisani, che non conoscono a sufficienza la loro terra «della quale dovreste essere orgogliosi».

Così l’editore del più importante quotidiano nazionale inserisce il Molise nelle guide regionali in vendita, d’ora in avanti, in tutta Italia e non solo. Una vetrina prestigiosa per quanti sono stati selezionati: ben 135 ristoranti, 122 botteghe del gusto, 133 fra bed and breakfast e alberghi, più di 30 produttori di olio e vino. E ancora: una vasta carrellata di caseifici altomolisani, che raccontano uno dei prodotti di maggiore qualità come il caciocavallo, le mozzarelle le stracciate. Non mancano gli imprenditori della pasta, a cominciare naturalmente dalla famiglia Ferro che ha portato il tutto il mondo il nome e il gusto del Molise con la pasta – un prodotto sempre più vincente e competitivo – firmata La Molisana.

Ci sono, nella ricca guida presentata mercoledì mattina alla Fondazione Molise Cultura, le tradizioni e la storia, la Ndocciata, le Carresi, i Misteri, la Processione a mare di San Basso. Ci sono itinerari che spaziano dai monti al mare, dalla campagna ai laghi, con «una concentrazione straordinaria di luoghi da visitare e da scoprire», come hanno rimarcato gli stessi inviati venuti a conoscere il Molise per la pubblicazione, curata da Paolo Focacci.
Presente anche lui questa mattina, insieme con la direttrice della Fondazione Molise cultura Antonella Presutti, con alcuni dei giornalisti protagonisti del volume, con produttori e ristoratori molisani che hanno affollato la sala dell’ex Gil, dove anche l’istituzione regionale – che ha patrocinato il prodotto editoriale – ha manifestato piena soddisfazione.

Vittorino Facciolla, l’assessore alle Politiche Agricole dal quale proviene il budget usato per sostenere (“con i fondi vincolati alla comunicazione”) il progetto, il consigliere delegato Nico Ioffredi e il presidente della Regione Paolo Frattura, che ha ringraziato le imprese sponsor della guida, invocando la necessità di allontanarsi definitivamente dalla logica del campanile optando per un sistema in rete che è senza ombra di dubbio la ricetta vincente nella sfida delle destinazioni turistiche.
«Questa guida – ha ricordato il Governatore a se stesso e ai suoi colleghi prima di tutto – è soprattutto un piano di sviluppo, un validissimo riferimento che ci suggerisce anche dove è meglio indirizzare le nostre risorse».

Sicuramente sulla enogastronomia, sul mangiare e bere buoni, come Molise Natzione, gli ironici geniali autori anonimi del più efficace sponsor che sia stato prodotto negli ultimi tempi, hanno compreso da tempo giocando sul filo di salsicce, vini, caciocavalli e ventricine.
«Si fondono le eccellenze molisane con l’agilità di uno strumento immediatamente fruibile» sintetizza Antonella Presutti, che dirige la Fondazione e che ammette pubblicamente come lo storico handicap rappresentato dall’isolamento e dall’emarginazione del Molise oggi «diventa una grande occasione».

Una regione verde dal racconto potente”: così La Repubblica, rappresentata anche da Serena Di Nucci, origini altomolisane e coautrice della guida, definisce il Molise, raccontato con il criterio giornalistico svelto e facile, e quindi tanto più utile allo scopo. «Dall’arte ai paesaggi agli itinerari fra tratturi, monti e mare – incalza Paolo Focacci – abbiamo cercato di ricostituire i nervi connettivi del territorio, e questa pubblicazione, la prima, è un invito a scoprire il Molise in tutte le sue sfaccettature.».

Ed è anche un libro di storie. Di chef bravi e autentici che giocano con la qualità delle materie prime la partita della innovazione culinaria. Di ristoratori che puntano all’accoglienza globale senza rinunciare alle particolarità tipiche. Di macellai, allevatori, pescatori e aziende, soprattutto aziende. «C’è il senso culturale e imprenditoriale di una regione» dice ancora Focacci, accolto da una applauso. E’ vero, d’altronde. Ora la sfida riparte da qui, dal Molise che deve riuscire a vendere se stesso senza stravolgersi e senza restare identico. Sembra impossibile, ma è l’unica cosa da fare per entrare a pieno titolo nel mercato del turismo.

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