Cultura & Spettacolo

4 termolesi e la fine del mondo. Dario e la sua Mela Rossa: “Non credete alle apparenze”

Dopo cinque dischi con la sua band "Ifsounds", Dario Lastella è in libreria col suo primo romanzo, intitolato "Mela Rossa" e ambientato parzialmente in Molise. «Era doveroso parlare dei posti da dove vengo e dove ho vissuto». Un libro che è un tutt’uno con l’album Red Apple. «Ne ho approfittato per sviluppare di più questa visione del mondo» racconta l’ingegnere e insegnante che prova a lanciare un messaggio. «Tramite questa storia ispirata alla profezia Maya sul 21 dicembre 2012 invito a non credere acriticamente alle verità ufficiali, a farsi delle domande. E poi ho cercato di raccontare anche la bellezza del rapporto umano e della lealtà».

E se la fine del mondo fosse annunciata da quattro ragazzi termolesi e nessuno riuscisse a capirlo se non a pochi istanti dalla distruzione? Il libro “Mela Rossa”, scritto dall’esordiente Dario Lastella, gioca proprio sull’annunciato annientamento della Terra profetizzato dal popolo Maya per la data del 21 dicembre 2012. Ma lo fa miscelando vicende reali ed emozioni private, personaggi frutto di invenzione e luoghi veri e vissuti. Il primo libro del 40enne ingegnere e insegnante è in realtà il completamento di un album, dal titolo identico ma in inglese “Red Apple”. Perché Dario è prima di tutto un musicista, chitarrista e autore di brani.

«Dal 2006 a oggi – racconta a pochi giorni dalla presentazione del romanzo nel suo paese, Petacciato – ho pubblicato cinque album con il mio gruppo, gli Ifsounds. Nel 2012, dopo l’ottimo successo del disco “Apeirophobia”, sentivo la necessità di un progetto ancora più ambizioso ed ebbi l’idea di un romanzo di fantapolitica legato a un’opera musicale. Presi spunto dalla suggestione della profezia dei Maya, uno scenario su cui poi si sono intrecciate tante altre cose».

Il progetto nacque quindi come album e romanzo insieme, ma per vicissitudini personali la “seconda parte” venne rinviata, fino a oggi. «Il romanzo mi ha permesso d esplicitare ancora meglio il messaggio dell’album. Adesso, grazie alla possibilità concessami dalla Planet book, sono riuscito a togliere dal cassetto quel sogno e compiere quell’ambizioso progetto di qualche anno fa».

Mela Rossa nasce quindi come un intreccio fra storie inventate di personaggi simil-reali. «Volevo metterci dentro una mia visione del mondo, ma soprattutto un sentire dei personaggi. Nel libro ci sono fatti macroscopici, ma mi piace che emergano l’animo dei protagonisti e le loro sensazioni, dipingere uno scenario esteriore come percezione del proprio sentire. Per questo ho dedicato delle pagine alla mia visione della musica, del paese dove abito. I personaggi sono tutti di fantasia, ma con forti ispirazioni da persone reali e che conosco».

L’Italia e il Molise si intersecano con gli Stati Uniti come potenza militare, l’Argentina appena uscita da una crisi economica epocale, la Mongolia e un modo di vivere più genuino e dal rapporto ancestrale con la terra. «Trovo che gli autori che vengono da posti non molto conosciuti abbiano il dovere morale di collocare geograficamente le vicende nel loro posto d’origine» dice Dario, che per il suo debutto da scrittore ha scelto di raccontare gli ospiti e gli operatori di un centro per persone autistiche. «Ho voluto mettere sotto i riflettori una realtà difficile ma bella, quella di persone che hanno un vissuto e un sentire diverso dal nostro. È stato anche un espediente narrativo che mi ha permesso di esplicitare quella che è una mia costante, cioè vedere le cose da un punto di vista differente per spiazzare il lettore o in altri casi l’ascoltatore».

E qui viene fuori anche uno dei messaggi dell’opera di Lastella. «Non credere mai a verità ufficiali in maniera acritica, non fidarsi delle apparenze e a cercare di conoscere varie possibilità perché anche la più assurda può essere vera. Inoltre il libro ha la volontà di metterci in guardia dalle mode di massa, dalla viralizzazione di certe notizie, a mode usa e getta. L’ho scritto nel 2012 e in cinque anni questo aspetto è peggiorato, ma era facile prevederlo». C’è però anche un messaggio positivo. «Ho tentato di mettere in rilievo la bellezza e non solo la bruttezza dell’essere umano. Certi rapporti, la lealtà, specie in una società più primigenia».

In attesa della presentazione in piazza Indipendenza a Petacciato, il 6 agosto prossimo, il romanzo è in vendita su Amazon, alla libreria Fahrenheit e alla bancarella di piazza Monumento a Termoli. Intanto Dario ammette che «questo nuovo rapporto col pubblico mi piace, ma non so se scriverò un altro libro. Non voglio scrivere tanto per farlo, altrimenti non verrebbe bene».

Nel frattempo rivela di come la risposta delle persone lo abbia sorpreso. «Ho pubblicato cinque dischi, ottenendo anche delle ottime recensioni e basta andare a cercare su Google per saperlo. Al mio paese però, esclusi pochi amici, quasi nessuno se n’era interessato. Invece ora col libro mi fermano, chiedono a mia madre. Come se scrivere un romanzo mi avesse fornito un nuovo status. È una visione un po’ provinciale che non considera cultura chi fa musica. Io invece sono lo stesso di sempre». (sdl)

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