La telenovela tra termoli e lesina

Treni, scontro sul raddoppio: la Puglia insiste sull’appalto: “Il Molise fa ostruzionismo”

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese la mozione del presidente del gruppo Alternativa Popolare Giannicola De Leonardis, per sollecitare l’esecutivo Emiliano a richiedere l’impegno diretto del Governo nazionale e superare quello che viene considerato come «ostruzionismo» da parte della Regione Molise. Stando a quanto emerso in aula entro l’anno Rfi dovrebbe procedere all’appalto per i lavori sul tratto pugliese Lesina-Ripalta, mentre per il tratto molisano il confronto rimane ancora aperto. «Nessuno - osserva Remo Di Giandomenico, presidente del Distretto turistico - è contrario al raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, tuttavia bisognerà agire ed intervenire considerando quelle che sono le caratteristiche del territorio molisano interessato. Non piace infatti il progetto proposto da Rfi che prevede alte barriere anti rumore in prossimità del centro abitato di Termoli». E mentre si parla di treni Swing, il «desiderio» del raddoppio non si sblocca.

Da un lato si parla di treni ’Swing’ e del «desiderio» di superare i disagi e i problemi che riguardano la linea Campobasso-Roma. Una novità che riguarda il Molise ancora alle prese con autobus sostitutivi e con treni che, al di là del nome e del binario 20 bis o 17 della capitale, non possono di certo essere paragonati a un’Italia che viaggia a due velocità. Basta andare a Roma ma anche in altri centri maggiori per farsi un’idea di quanto l’Italia sia «avanti» ma non dappertutto e non certamente in Molise. Dall’altro lato c’è però la linea adriatica che potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno, anzi, amplificare la velocità e la comodità dei trasporti ma che resta ancora ostacolata dal mancato raddoppio ferroviario tra Termoli e Lesina, il budello di poco più di trenta chilometri che impedisce lo sviluppo dei trasporti sul litorale: un solo binario, «o passo io o passi tu».

Da anni le ferrovie sono intenzionate a superare questo scoglio e a raddoppiare il binario. Ci sono i fondi, esiste un progetto ma la questione non ha messo tutti d’accordo, tanto che proprio il Molise «avanzato» a livello di infrastrutture si è opposto chiedendo modifiche al tracciato e di spostarlo dalla costa verso l’autostrada per tutelare il territorio della marina. Questo «niet» ha però allungato i tempi tanto che la Regione Puglia si è «stancata» di questa situazione e ha chiesto al Governo nazionale di sbloccare una volta per tutte l’appalto. Nei giorni scorsi è stata infatti approvata all’unanimità in Consiglio regionale la mozione presentata il 30 maggio scorso dal presidente del gruppo Alternativa Popolare Giannicola De Leonardis, per sollecitare l’esecutivo regionale a richiedere l’impegno diretto del Governo nazionale e superare quello che viene considerato come «ostruzionismo» da parte della Regione Molise.


«Da anni sono allo studio ipotesi progettuali per raddoppiare il binario lungo la tratta interessata, puntualmente vanificate dall’atteggiamento ostruzionistico manifestato dalla Regione Molise» ha ricordato De Leonardis anche nell’aula consiliare come riportato dalla testata Foggia Today, e «il Governo ha inserito tra gli interventi infrastrutturali da realizzare in via prioritaria, attraverso i Contratti Istituzionali di Sviluppo, pure un nuovo tracciato per il raddoppio della tratta Termoli-Lesina, con una parte in affiancamento (relativa alle tratte da Termoli a Campomarino e da Ripalta a Lesina) e una parte in variante (nella tratta da Campomarino a Ripalta, ove attualmente la ferrovia procede parallela alla costa). L’intervento così ipotizzato ha continuato «eliminerebbe finalmente l’ultima strettoia su tale percorso, di riconosciuta rilevanza strategica, sia per il trasporto viaggiatori che trasporto merci, e permetterebbe l’aumento della velocità massima – con relativa riduzione dei tempi di percorrenza – e della capacità della linea. Ancora, la prevista sopraelevazione della linea ferroviaria in corrispondenza della piana alluvionale del Fortore, consentirebbe di garantire la sicurezza e regolarità dell’esercizio ferroviario anche in caso di esondazione del fiume (evento che negli ultimi anni si è ripetuto con allarmante ciclicità, determinando ogni volta gravi danni alle infrastrutture, compresa quella ferroviaria».

Da qui la richiesta di impegno, rappresentato nella mozione, del Presidente Michele Emiliano e della Giunta per «sollecitare il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e il Presidente del Consiglio dei Ministri Claudio Gentiloni perché mettano in atto tutte le procedure previste dalle leggi e normative per superare l’ostruzione e il permanente veto della Regione Molise rispetto al progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, per garantire l’inizio dei lavori, non perdere i finanziamenti e garantire al Mezzogiorno d’Italia collegamenti all’altezza dei tempi e delle esigenze di milioni di passeggeri. L’intervento diretto sarebbe determinato e legittimato dalla pretestuosità delle argomentazioni addotte, dall’aumento esponenziale dei costi e dallo slittamento inaccettabile dei tempi di realizzazione che le variazioni richieste (bocciate dal soggetto attuatore) comporterebbero». La richiesta è stata accolta in aula dall’assessore regionale ai Trasporti della Puglia, Giovanni Giannini, che ha assicurato l’impegno dell’esecutivo regionale in tal senso e annunciato – come riportato da Foggia Today – che entro l’anno RFI dovrebbe procedere all’appalto per i lavori sul tratto pugliese Lesina-Ripalta, mentre per il tratto molisano il confronto rimane ancora aperto, e anche la prossima presentazione di Rfi di una nuova proposta progettuale sembra destinata a essere respinta al mittente».

Sulla vicenda è però intervenuto Remo Di Giandomenico, presidente del Distretto Molise Orientale e commissario straordinario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli di cui è stato sindaco per tanti anni: «Nessuno è contrario al raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, tuttavia bisognerà agire ed intervenire considerando quelle che sono le caratteristiche del territorio molisano interessato. Non piace infatti il progetto proposto da Rfi che prevede alte barriere anti rumore in prossimità del centro abitato di Termoli e dei paesi costieri dove dovrebbe sorgere il raddoppio ferroviario. In realtà – aggiunge Di Giandomenico – il Molise è fin troppo interessato a questo raddoppio, tuttavia aveva chiesto interventi ben precisi che sono stati disattesi da Rfi. Appare adesso superficiale l’intervento della regione Puglia che, dal canto suo, poteva interagire con il Molise al fine di addivenire ad un piano unico di interventi per tutelare il paesaggio di entrambe le regioni. Ci sono opere innovative sulle quali poter puntare, quelle enormi barriere che invece si vorrebbero realizzare sono troppo impattanti per un territorio a totale vocazione turistica».

«Fino ad oggi – continua la nota di Di Giandomenico – Rfi ha sempre disatteso le richieste pervenute dal Molise addirittura, non ha mai rispettato gli accordi sottoscritti da diverse amministrazioni comunali, dalla regione e da un Ministro dei Lavori Pubblici. Un esempio potrebbe essere la mai avvenuta delocalizzazione della sottostazione elettrica con l’eliminazione degli elettrodotti che attraversano l’abitato di Termoli. La questione – osserva Di Giandomenico – è dunque di vecchia data e ci si è sempre resi disponibili nell’affrontare il raddoppio ferroviario del territorio molisano che ha anche altri problemi come la frana di Petacciato. Ribadiamo la disponibilità al raddoppio ferroviario ma non possiamo scendere a compromessi sulla tutela del territorio e della popolazione costiera interessata. La Puglia – ha concluso il responsabile del Distretto turistico – dovrebbe prendere un impegno ben preciso: unirsi al Molise per dare man forte al fine di definire al meglio la situazione. Solo così, tutelando gli interessi di tutti allo stesso modo, si potrà addivenire alla definizione di un progetto che metta tutti dalla stessa parte».

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