Cronache

Un nuovo parco eolico nelle valli del Molise: “Non lo vogliamo, ma non c’è stato niente da fare”

Il Governo autorizza la costruzione di otto pali eolici da 178 metri a Castelmauro, a ridosso dell’impianto già esistente a Civitacampomarano. Una decisione che sorprende anche il Comune. «Non sapevamo del sì della Presidenza del Consiglio. Siamo stati a Roma a ottobre spiegando i perchè della nostra contrarietà, visto che l’impatto ambientale è evidente, ma non c’è stato nulla da fare» commenta il sindaco Angelo Sticca. E nel frattempo la Regione dà il via libera a ulteriori quattro turbine nei paesi di Ripabottoni, Tufara, Riccia e Sant’Angelo Limosano.

Le valli del Molise ospiteranno presto un nuovo parco eolico. Otto turbine alte 178 metri a Castelmauro, giusto al confine con Civitacampomarano dove già c’è un insediamento dedicato all’energia del vento con 5 pali. Nonostante la contrarietà del Comune, secondo cui l’impatto ambientale e visivo sarà rilevante, la presidenza del Consiglio ha detto sì. Facendosi beffe dei dati che dimostrano come il Molise produce il doppio dell’energia elettrica richiesta dalla nostra rete molisana ed esporta energia elettrica.Probabilmente perché qualcuno ha deciso che il Molise e le sue terre spesso disabitate debbano essere indirizzate alla produzione energetica e non ad altro.

La presidenza del Consiglio ha preso una decisione che ha spiazzato il Comune di Castelmauro. «Non sapevamo del via libera» confessa al telefono il sindaco Angelo Sticca. «Eravamo stati convocati alla conferenza di servizi a Roma, nell’ottobre scorso e lì avevamo esposto le nostre ragioni. Siamo contrari per via dell’impatto ambientale e visivo. Tuttavia lì non ci sono vincoli e la Regione non aveva dato un’autorizzazione definitiva rimandando la decisione al Ministero».

E così è stato, malgrado la battaglia sembrasse vinta. Un precedente progetto, simile ma ben più consistente da dodici pali sempre su terreni privati in contrada Macchiarocca, era stato contrastato dal Comune. Il Tar aveva dato torto all’ente pubblico, mentre il Consiglio di Stato l’aveva premiato. «Ma evidentemente l’hanno ripresentato riducendolo da dodici a otto turbine» commenta Sticca.

Una decisione fortemente criticata dalla Rete dei Comitati Molise, che in una nota parla di «diffusione incontrollata di impianti impattanti anche in prossimità di aree ambientali protette e nelle prossimità di boschi». E che il Molise sia sempre nel mirino di chi fa business con l’eolico lo confermano le quattro autorizzazioni che la Regione ha concesso tramite altrettante Determine dirigenziali del maggio scorso, ad altrettanti pali eolici, posizionati rispettivamente a Ripabottoni, Tufara, Riccia e Sant’Angelo Limosano.

E dire che a breve dovrebbe essere adottato il nuovo Piano energetico e ambientale regionale, che forse dovrebbe porre qualche vincolo in più al proliferare di turbine che un po’ ovunque ormai caratterizzano il panorama del Molise rurale. D’altronde non si può biasimare i proprietari terreni che decidono di venderei propri appezzamenti alle ditte del vento, invece che tenerli incolti come spesso accade.

«Fortunatamente il Tar Molise ha fermato un progetto con numerose installazioni a Campomarino, ma nulla si riesce a fare per bloccare decine di contenziosi aperti presso lo stesso Tar, il Consiglio di Stato e la Presidenzadel Consiglio dei Ministri in contrapposizioni aspre che in più di un episodio hanno comportato anche azioni di sequestro di cantieri ed interventi dell’Autorità Giudiziaria» scrive la Rete Comitati del Molise.

Infine le varie associazioni ambientaliste sottolineano la preoccupazione per la «crescita esponenziale dell’eolico selvaggio anche in zone di alto valore storico–ambientale come Saepinum-Altilia» e per «le installazioni diffuse di minieolico nei luoghi più disparati del Molise con stravolgimenti del paesaggio irreversibili» auspicando infine delle modifiche sostanziali al Piano energetico e ambientale che la Regione si appresta ad approvare. (sdl)

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