Ambulanti e fissi

Al setaccio il commercio, via Corsica ’sorvegliata speciale’. 26 multe, un negozio chiuso

Attività di controllo della Polizia Municipale coordinata da Massimo Albanese. Otto le contestazioni agli ambulanti, soprattutto quelli "di stanza" lungo via Corsica. Sono 18 invece le contestazioni ai commercianti in sede fissa per violazione delle norme sulle pubblicità. Un accertamento ha portato a chiudere una struttura di vendita che ha una superficie superiore a quella dichiarata.

Ventisei attività sanzionate, multe da diverse centinaia di euro per violazione delle norme sulla pubblicità e sull’occupazione del suolo pubblico. La Polizia municipale di Termoli ha passato al setaccio soprattutto negozi e ambulanti di via Corsica, dove sono emerse molte situazioni irregolari. E in particolare un negozio ha subito la chiusura dell’attività per aver usato una superficie maggiore di quella dichiarata.

L’operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia Amministrativa della Municipale di Termoli agli ordini del comandante Massimo Albanese. In particolari sono state verificate sia le posizioni degli ambulanti che dei negozi. Otto ambulanti sono stati multati. Si tratta di lavoratori non termolesi, tutti provenienti da paesi limitrofi e dalla Puglia. Ognuno di loro deve ottenere la licenza di vendita dal proprio Comune di residenza, mentre a Termoli hanno l’obbligo di spostarsi ogni due ore. Le multe per loro hanno riguardato proprio questo aspetto. Ricevere tre multe consecutive significa il ritiro della licenza, cosa finora non avvenuta.

Mentre ben diciotto negozi hanno subito delle sanzioni dai vigili urbani per non aver rispettato le norme sulla pubblicità. Insegne, cartelloni e ogni altro mezzo per segnalare la propria attività deve essere infatti autorizzato e posto in posizioni che non siano di intralcio alla sicurezza della circolazione. In ben diciotto casi questo non è avvenuto.
È andata peggio a un’attività sorpresa, dopo gli accertamenti, a utilizzare una superficie di vendita maggiore rispetto a quella autorizzata. Il negozio è stato chiuso, visto che il commercio si svolgeva su uno spazio ben più esteso di quello dichiarato. Ora la palla passa al Suap, lo sportello unico per le attività produttive. Per poter riaprire dovrà rifare da capo la procedura di autorizzazione.

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