Il nuovo volto di piazza municipio

Scoppia il caso delle panchine: “Follia urbanistica”. Il sindaco: “Solo un esperimento”

E’ rivolta tra i cittadini per lo stravolgimento di piazza Municipio dove in questi giorni un’impresa incaricata dal Comune sta spostando le panchine. Opposizioni in rivolta contro l’amministrazione, ma anche a parecchi campobassani il progetto non piace. Il primo cittadino Antonio Battista prova a frenare le critiche: «Lo spostamento contribuirà a rendere la piazza più spaziosa».

Per gran parte dei campobassani quel progetto non s’ha da fare. Lo spostamento delle panchine di piazza Municipio, lo storico salotto della città capoluogo, ha provocato una vera e propria rivolta contro l’amministrazione Battista. Per i più il progetto pensato dagli assessorati all’Ambiente e all’Urbanistica non è altro che un modo per spianare la strada ai vari gazebo allestiti dai bar nell’area davanti al Comune.

Il dibattito è rovente e ha trovato un naturale sfogo nei social. Su Facebook avvia la crociata anti-panchine l’ingegnere Flavio Brunetti. Per il noto professionista campobassano siamo di fronte a «una follia urbanistica». Il volto di piazza Municipio è stato progettato – ricorda – dall’architetto Mimmo Martino che ora «si starà rigirando nella tomba». Ma qui, aggiunge, «c’è un bar che deve piazzare il suo mastodontico gazebo e la Villa dei Cannoni è divenuta la Villa dei Gommoni. Ma come dice l’amministratore comunale di turno? ‘Quillo ha fatia’».
Per i più critici è «uno scempio», per altri «uno spreco di soldi pubblici». Insomma siamo alle ‘panchine della discordia’. Come se non bastasse, il dissenso per il progetto dell’assessore Stefano Ramundo è stato espresso pubblicamente anche da alcuni consiglieri di maggioranza. Anche per qualcuno è stato fatto solo un favore al bar.
In fibrillazione pure le opposizioni di palazzo San Giorgio. Durissimo il giudizio del Movimento 5 Stelle: pur riconoscendo il diritto delle attività commerciali ad operare, il consigliere Simone Cretella stigmatizza il modus operandi della maggioranza perché il progetto è rimasto chiuso per un bel po’ nel cassetto. Salvo essere poi tirato fuori di punto in bianco. «I progetti, soprattutto quelli di riqualificazione urbana, li elabora un architetto – osserva – possibilmente in maniera partecipata con l’utenza, ovvero i cittadini e, perché no, con l’amministrazione, ovvero il Consiglio comunale. A Campobasso invece nulla di tutto ciò. Si prende la principale piazza cittadina, quella davanti al Municipio, disegnata ed arredata da un architetto diversi decenni fa, e la si stravolge per volontà politica di qualche assessore, peraltro senza nemmeno l’appoggio e la condivisione della sua intera maggioranza».
Per Cretella la piazza è stata ‘smontata’ per fare un favore al bar dal momento che «non esiste un cronoprogramma per l’avanzamento ed il completamento dei lavori, non una delibera, non una determina». Dunque «l’unica urgenza è stata quella di liberare spazio per l’installazione del gazebo».

La bufera estiva provocata dalle ‘panchine della discordia’ hanno costretto pure il sindaco a indossare i guantoni per parare i colpi. Anche Antonio Battista usa Facebook per dare la sua versione dei fatti e chiarire alcuni aspetti del progetto. Innanzitutto chiarisce i tempi: «Lo spostamento delle fioriere è stato programmato da diverso tempo, ed è di circa 2 metri nella direzione della ricerca dell’ombra dei lecci». In secondo luogo illustra l’obiettivo: «Lo spostamento contribuirà ad avere maggiore spazio sulla piazza».
Lo spostamento delle aiuole, che è solo «una verifica», consentirà di «aumentare la frequentazione della piazza». Nessuno scandalo anche sulla presenza dei gazebo dei vari bar: «ci sono in tutte le città d’Italia». Ragioni che sono state in grado di convincere una parte dei campobassani. Per gli altri invece la piazza verrà snaturata non poco. E le fotografie con il ‘vecchio’ volto di piazza Municipio fra poco saranno materiale per i libri di storia o per le mostre dal sapore ‘amarcord’.

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