Maturità

Caproni chi? Ma gli studenti lo scelgono lo stesso. Tra ripasso “matto” e collane dei bisnonni

Dopo una notte insonne per qualcuno e tranquilla per molti altri, gli studenti delle scuole superiori di Termoli hanno iniziato la maturità con la prima prova, sfidando la sorte e scegliendo un autore sconosciuto ai più. «Bastava leggere e commentare», affermano alcuni davanti all’istituto economico e a quello dei Geometri. Il più gettonato è stato il saggio breve, quello dedicato alle nuove tecnologie e al lavoro. «Il vero problema sarà domani - è invece il commento dei ragazzi dello Scientifico e del Ragioneria - il pomeriggio sarà di ripasso». Anche se qualcuno ha scelto l’aperitivo e il mare prima di richiudersi in camera e continuare lo studio.

Quando Caproni moriva era il 1990, e loro non erano ancora nati. 27 anni dopo, nei programmi scolastici in vista della loro maturità, Caproni purtroppo non ci è finito. Colpa del tempo, poco, e degli autori, tanti, da studiare per essere pronti al fatidico giorno: la prima prova, quella di italiano, «la più semplice – a detta di molti – scegli una traccia e sviluppi il tema». Ma se poi dal Ministero la scelta ricade su autori contemporanei, sconosciuti ai più, le cose si complicano e tutti i programmi che avevi fatto per giorni – scegliere l’analisi del testo per essere tranquilli almeno sulla prima prova – svaniscono in un attimo e sei costretto ad adattarti. «Quando abbiamo letto il suo nome non ce lo aspettavamo – racconta Claudia davanti al Ragioneria Boccardi, una delle prime ad uscire, poco dopo le 12.30 con un volto disteso, di chi ha superato la prima fatica – io ho passato tutto il giorno ieri a ripassare Pirandello».

E invece stamattina, mercoledì 21 giugno, all’apertura delle buste ministeriali è saltato fuori il nome di un autore mai sentito e mai studiato soprattutto, visto che la sua vita e le sue opere si sono sviluppate nel pieno Novecento, periodo in cui gli autori sono tanti e perciò al quinto anno sono selezionati. Quelli più recenti, proprio come Giorgio Caproni, non diventano materia di studio.

Ma l’autore livornese non ha avuto con tutti lo stesso effetto. «Noi lo abbiamo scelto – raccontano gli studenti dell’ultimo anno dell’istituto Nautico e per Geometri Tiberio davanti alla scuola – l’analisi del testo è la tipologia su cui siamo più preparati – raccontano mentre mangiano panini dopo la fatica delle quattro ore in una giornata anche particolarmente calda – l’importante è leggere e commentare, dovrebbe essere andata bene».

Non tutti i loro colleghi però sono della stessa opinione, e se qualcuno lo sceglie ad occhi chiusi, come è stato al Ragioneria «perché bastava capire la poesia», la lirica “versicoli quasi ecologici”, altri si sono buttati sul saggio breve e i più gettonati sono stati quelli dedicati alla tecnologia e ai robot «perché sono argomenti attuali, in cui puoi spaziare toccando vari argomenti», commentano Gilda, Gabriella a Cinzia all’uscita dalla scuola, con volti abbastanza distesi e pronte al confronto con gli amici per scambiarsi opinioni, pareri e prepararsi ai giorni successivi.

Dello stesso parere anche i colleghi dello Scientifico e del Classico di Termoli. «Caproni chi? Sconosciuto – rivelano senza imbarazzo mentre raccontano la loro esperienza da prima prova – era impossibile riuscire a farlo considerando che c’erano delle domande dedicate alle sue opere, meglio non rischiare di sbagliare proprio alla maturità, per questo abbiamo scelto il saggio breve, anche noi sul lavoro e le tecnologie, si potevano approfondire diverse tematiche».

Notte tranquilla per tutti, ad eccezione di chi non ha chiuso occhio, «sarà stata l’agitazione, forse l’emozione per qualcosa di nuovo e di cui non ti rendi conto di come possa essere, ma sono contenta che sia arrivata perché ci siamo resi conto che fino ad ora è una cosa tranquilla e poi finiamo la scuola e di questo siamo felici». Niente riti scaramantici, ma solo la canzone che ha fatto storia di Venditti, anche se qualcuno confessa: «Ho indossato la collana che mi ha dato mia zia, era della mia bisnonna, mentre nella tasca dei pantaloni avevo le chiavi del mio bisnonno, mi hanno detto che portano fortuna, ora tolgo tutto e domani li riporto».

I più preoccupati invece, i genitori che hanno cominciato a raggiungere i vari istituti scolastici prima ancora di ricevere chiamate dai figli per sorprenderli davanti a scuola e avere risposte sulla prima giornata. «Ero di passaggio – confessa una mamma accompagnata dal figlio, in attesa della primogenita alle prese con la maturità – e sono passata a scuola, io sono tranquilla, lei era più agitata, stamattina non trovava le penne, poi si è calmata e le ho solo detto “in bocca al lupo”».

Per il pomeriggio intanto c’è chi si prepara al ripasso della seconda prova. «Matematica allo Scientifico – raccontano tre ragazzi dopo la prova di italiano, all’ingresso della scuola di viale Trieste mentre sui loro volti si legge un filo di preoccupazione – e sarà dura, pomeriggio studiamo ancora». Proprio come i colleghi del Ragioneria, «domani ci aspetta economia, non sappiamo cosa potrebbe uscire e siamo preoccupati, ormai ci vediamo da giorni per ripassare insieme». Ma prima c’è l’aperitivo che le aspetta.

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