Cronache

Periferie e contrade senza bus: “Tra tagli e riduzioni siamo isolati, intere linee soppresse”

Sarà più difficile prendere il pullman a Campobasso: oltre alla consueta soppressione di alcune linee e fermate per l’entrata in vigore dell’orario estivo, ci sarà un’ulteriore sforbiciata del 10 percento. Il segretario dell’Ugl, Nicola Libertone: "Il Comune dovrebbe mettere in bilancio un capitolo destinato al trasporto pubblico, ma non lo fa. E del bando di gara non abbiamo traccia". L’1 Nero avrà un solo mezzo, l’1 Rosso girerà soltanto fino a pranzo mentre spariscono completamente Cese e Cacciapesci.

Sarà più complicato prendere l’autobus a Campobasso durante l’estate. Infatti, alla consueta riduzione delle corse attuata in concomitanza con la chiusura delle scuole, l’azienda Seac, che gestisce il trasporto locale, ha deciso di aggiungere un ulteriore taglio del 10 percento. Tradotto: alcune linee sono completamente soppresse, mentre per altre si parla di una bella sforbiciata, soprattutto nelle ore pomeridiane.

Esaminando le linee più grandi, l’1 Nero non avrà più due macchine che gireranno durante il giorno ma soltanto una. E si parla di una linea molto importante, quella che copre il pezzo di territorio più ampio, andando da via Principe di Piemonte alla Zona industriale. Lo stesso 1 Rosso, altra linea molto lunga, non sarà presente più per il capoluogo di pomeriggioma soltanto la mattina. Purtroppo si registrano le cancellazioni totali per due contrade: Cacciapesci e Cese, due zone residenziali abbastanza popolate, e che dunque si ritroveranno senza un servizio pubblico. Tagliate, giustamente in questo caso, Licei e Liceo Scientifico. Anche la linea San Giovanni passerà da due a un solo autobus.

«È chiaro che aumenteranno i disagi per gli utenti» spiega il segretario dell’Ugl, Nicola Libertone. Ripercorrendo un po’ la tortuosa storia del trasporto pubblico campobassano, nei mesi scorsi si era paventato un taglio del 30 percento sul budget che la Regione versa al Comune per garantire il servizio. «Il presidente Frattura ha deciso poi di ridurre il taglio al 10 percento ma chiedendo al Comune di fare il bando di gara entro fine 2017, perché da gennaio ci sarà comunque il 30 percento in meno. A tutt’oggi non risulta niente del genere – prosegue il sindacalista – anche perché le parti sociali non vengono invitate, come quando si è deciso a Corpus Domini di sospendere il servizio di pomeriggio. Per me andava organizzato in modo diverso, con navette, da pubblicizzare opportunamente almeno un mese prima. Questo però è un altro discorso».

Nel frattempo, il Comune non ha coperto quel ‘buco’ del 10 percento rimasto vuoto, e così l’azienda ha deciso di ridurre ulteriormente corse e linee. C’è da aggiungere che la Regione trasferisce le somme al Comune due volte all’anno: «Ma a volte il Comune non paga subito mettendo in difficoltà l’azienda che spesso anticipa gli stipendi. Ecco perché a nostro parere si dovrebbe mettere in bilancio un capitolo destinato al trasporto pubblico».

Entrando nel dettaglio, da qui a settembre, come si accennava, i disagi per chi prende il pullman ci saranno eccome: «Si lasciano scoperte zone importantissime come via Labanca, via Papa Giovanni. San Giovanni, che ha 11mila abitanti, ha un mezzo solo – spiega Libertone –. Il servizio è un onere sociale per le fasce più deboli soprattutto. Noi notiamo che molte persone negli ultimi anni preferiscono non prendere l’auto ma l’autobus. Siamo abituati a parlare con la gente, conosciamo gli orari in cui la signora per esempio va a fare la passeggiata, a che ora l’impiegato esce dal luogo di lavoro. Attualmente, ma non responsabilità dell’azienda quanto per scelte politiche, non si garantiscono nemmeno i servizi minimi».

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