Cronache

Mariano, l’allenatore di rugby, lotta per la vita in ospedale. La città è con lui: “Non mollare”

L’ex agente della Polizia di Campobasso ha accusato un malore ed è stato trasportato nel presidio sanitario di Teramo. Le sue condizioni sono giudicate gravi ma i medici non ancora si pronunciano. Tre anni fa un problema al cuore gli aveva pregiudicato la carriera di poliziotto ma non si era perso d’animo e aveva messo su un allevamento di lumache commestibili a San Giovanni in Galdo, suo paese di origine. Nel capoluogo è molto conosciuto anche per essere stato il capitano storico del Cus Molise Rugby e attualmente allena l’Acli Campobasso. In queste ore tanti i messaggi di incoraggiamento apparsi sui social da parte di amici e conoscenti.

Sta giocando la partita più complicata in un ospedale e che sta mettendo in seria difficoltà pure uno tosto come lui. Lotta per la vita nel nosocomio di Teramo l’allenatore di rugby, Mariano Credico, il ’gigante buono’ molto conosciuto a Campobasso. La situazione è grave: è in prognosi riservata, anche se i medici non si pronunciano ancora. Non è la prima volta che Mariano si ritrova davanti un nemico così duro da battere. Aveva già avuto un problema molto serio tre anni fa, poi superato alla grande. Attorno a lui famiglia, amici, conoscenti: in tanti sui social gli stanno inviando messaggi di incoraggiamento:“Non mollare”, “Ti siamo vicini, amico, continua a lottare”. Credico, 40 anni, è un personaggio molto conosciuto in città. Fino al 2014 aveva prestato servizio nella Polizia, prima all’Antiterrorismo a Roma e in seguito alla Digos e alla squadra mobile di Campobasso. Un problema al cuore, come detto, gli aveva fatto appendere la divisa al chiodo, a soli 37 anni, con suo grande rammarico. Lo sport era uno degli amori della sua vita, assieme alla sua bella famiglia che ha costruito con la moglie Caterina. Un gran lottatore, una persona grintosa e solare.

«Nove mesi dopo la riabilitazione sarei voluto tornare in servizio ma la commissione medica di Bari non mi ha più ritenuto idoneo – raccontava poco più di un anno fa a Primonumero.it –. E’ stato un momento terribile della mia vita, mi è mancata letteralmente la terra da sotto i piedi. Chi mi conosce sa che non sono abituato a stare senza far niente, in più avevo appena 37 anni e nessun voglia di andare in pensione».

Ma non si è perso d’animo, mettendo su un allevamento di lumache commestibili a San Giovanni in Galdo, sua terra di origine. Senza abbandonare mai la sua passione sportiva per il rugby: storico capitano della formazione del Cus Molise Rugby fin dalla sua nascita, ha dovuto abbandonare il campo per i suoi problemi di salute. Ma anche lì la sua tenacia ha prevalso: prima allenatore del Cus e attualmente dell’Acli Campobasso. Ora gli occorre la sua proverbiale forza per provare a superare l’ostacolo più grande: la città capoluogo, il suo paese d’origine, San Giovanni in Galdo, pregano e sperano per lui. Forza Mariano.

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