La polemica

Protezione civile senza elicotteri antincendio. “Costano troppo, ci sono quelli dei Vigili del fuoco”

Clima rovente dopo le dichiarazioni del capo della Protezione civile nazionale che ha bacchettato il Molise: «Tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto si devono dotarsi di una propria flotta». Il consigliere delegato alla Protezione civile Salvatore Ciocca a muso duro: «Non possiamo permetterci un mezzo che costa 80mila euro, il territorio è coperto dalle postazioni dei vigili del fuoco».

Il primo alert è scattato dopo la tragedia in Portogallo. Tra le fiamme dei boschi di Pedrógão Grande, a circa 150 chilometri a nordest di Lisbona, sono morte almeno 63 persone, di cui tre bambini.
Potrebbe accadere ovunque anche in Italia, dove i roghi riescono a bruciare circa 26mila ettari di verde. Un dato aumentato negli ultimi due anni: oltre 25mila ettari sono andati in fumo nel 2015, circa 27mila nel 2016.

Ma in caso di emergenza la risposta vari territori non sarebbe omogenea: in sei regioni la Protezione civile non ha nemmeno gli elicotteri antincendio. C’è il Molise tra queste. E poi Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Marche e Umbria. «Tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto devono dotarsi di una propria flotta», la strigliata del numero uno della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. «L’impegnativa settimana appena trascorsa in termini di interventi aerei sugli incendi boschivi da parte della flotta aerea nazionale e la tragedia in Portogallo deve farci essere ancora più attenti e pronti».

Parole che hanno reso ancora più rovente il clima quasi estivo di questi giorni. Con la razionalizzazione dei costi imposta da palazzo Vitale, la spesa per un elicottero antincendio non è proprio presa in considerazione. «Un mezzo del genere – puntualizza il consigliere delegato Salvatore Ciocca – ci costa 80mila euro all’anno. Ma il Molise non è scoperto: ci sono tre postazioni dei Vigili del fuoco. Quando l’incendio è più esteso arriva il canadair della flotta nazionale, quando è di dimensione inferiore siamo coperti dai vigili del fuoco».
La rete nazionale dei Vigili del fuoco, a cui sono state attribuite le competenze in materia, assegna ad ogni zona del Molise una postazione di riferimento in caso di emergenza. La nostra regione è stata divisa in tre aree di soccorso. Quando il basso Molise è interessato da un rogo partono i mezzi dei vigili del fuoco da Pescara. Se brucia il Matese o il Fortore, l’elicottero arriva da Pontecagnano (in provincia di Salerno), mentre proviene da Cassino quando è coinvolta dalle fiamme la provincia di Isernia.

«Indipendentemente da dove parte, un elicottero dei vigili del fuoco raggiunge il Molise in un quarto d’ora, venti minuti al massimo. E non mi porta solo 500 litri d’acqua», insiste Ciocca. Dunque, «che ci faccio con un ‘giocattolino’ che mi costa 80mila euro? Noi ce l’abbiamo la copertura degli elicotteri senza costi aggiuntivi e perché dovremmo spendere soldi in più?». E’ la risposta al numero uno della Protezione civile. «Questa polemica è stupida», taglia corto. «Invece di parlare, stanziassero i fondi per le regioni che non hanno gli elicotteri antincendio. Il costo non è solo per l’acquisto, ma anche per la manutenzione, i piloti e gli hangar. Soldi che non si possono spendere per un mese in cui ci sono gli incendi e per tenerlo fermo gli altri dodici mesi. Non ce la facciamo».
Per il consigliere delegato alla Protezione civile, a questo punto «sarebbe meglio acquistare un elicottero per il soccorso degli ammalati o per l’ospedale Cardarelli di Campobasso».
Il Molise, insomma, è nelle mani dei vigili del fuoco, gli ‘eroi del quotidiano’, che qualche difficoltà pure ce l’hanno. Tanto da scendere in piazza per chiedere l’aumento degli stipendi.

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