Cultura & Spettacolo

Tradizione, angeli e demoni: da oltre 250 anni Campobasso è avvolta nei… Misteri

Oggi, 18 giugno, si rinnova l’appuntamento con la festa del Corpus Domini, che mobilita un’intera regione e richiama turisti da diverse parti d’Italia. Il maestro Paolo Saverio Di Zinno ideò le ‘macchine’ intorno al 1740 su commissione delle tre confraternite della Santissima Trinità, di Santa Maria della Croce e di Sant’Antonio Abate. Tredici i Misteri, i veri protagonisti saranno i bambini ‘sospesi nell’aria’.

Correva l’anno 1740… Mentre scoppiava la guerra di successione al trono austriaco e in Francia la rivoluzione non era neanche ancora nei pensieri del popolo, a Campobasso succedeva qualcosa di straordinario: il maestro Paolo Saverio Di Zinno ideava quelli che sarebbero passati alla storia sotto il nome di Misteri. Ma chi era Di Zinno e perché nacquero i Misteri?

Si parla di uno scultore sopraffino, che sviluppò la sua arte nella sua esperienza formativa napoletana. E circa 270 anni fa le confraternite della Santissima Trinità, di Santa Maria della Croce e di Sant’Antonio Abate gli conferirono l’incarico: costruisci qualcosa di sacro che possa diventare unico, delle statue in qualche modo… viventi. L’artista riuscì a coniugare la vita con l’immobilismo, attraverso leghe in legno e acciaio che conferiscono resistenza ed elasticità allo stesso tempo: ecco perché i Misteri sembrano davvero sospesi nel vuoto e i bambini volteggiano nell’aria opportunamente imbracati.

Tredici ne sfilano dal 1959, anno in cui i fratelli Tucci ne idearono uno dedicato al Santissimo Cuore di Gesù, che sfila appunto per tredicesimo. Nell’ordine, Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, l’Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, l’Assunta, San Michele, San Nicola e il Sacro Cuore di Gesù. Dodici i personaggi interpretati da adulti, per il resto i protagonisti sono i più piccoli.

Tra le figure senz’altro riconosciute come simbolo della sfilata c’è l’Abramo, impersonato da Antonio Santella. Da 46 anni – sì avete capito bene – l’interpretazione carismatica del campobassano doc accompagna le migliaia di persone che assistono all’evento dell’anno. In realtà, Santella ha superato il mezzo secolo a stretto contatto con i Misteri: «Da 53 anni sono in prima linea – spiega Antonio –, per tre anni ho interpretato il diavolo, per quattro ho fatto il portatore della Maddalena e da 46 sono per tutti Abramo». Basta per essere la memoria storica della festa?

La novità più attesa, come ogni anno, sarà la ‘tunzella’.Maria Chiara De Michele, 25 anni, segni particolari bellissima e laureata in Economia, sfiderà a colpi di sguardi ammiccanti quel diavolo di Italo Stivaletti, da trent’anni protagonista in ‘nero’, che proverà a strappare un sorriso, anche leggero, alla donzella vestita di bianco. È tutto pronto, alle 10 al Museo dei Misteri risuonerà il primo classico “scannett allert”. Immergiamoci nel Corpus Domini, il ‘Mosè’ di Rossini non può più attendere.

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