Cronache

False riabilitazioni: tre società convenzionate nei guai. Fisioterapisti indagati per truffa

I Nas hanno denunciato il titolare di tre società, una campana e due molisane, e due fisioterapisti per l’accusa di falso, truffa aggravata e corruzione. Secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso, avrebbe dichiarato falsamente di aver svolto sedute di fisioterapia mai avvenute e in altri casi avrebbero chiesto 20 euro per prestazioni invece gratuite.

Facevano fisioterapia a casa chiedendo ai pazienti 20 euro per ogni prestazione che invece sarebbe dovuta essere gratuita e dichiaravano di averne svolte altre in realtà mai avvenute e quindi falsificando i documenti, per poter percepire il compenso previsto dall’Asrem. È per questo che il titolare di una società di riabilitazione e due fisioterapisti sono stati denunciati con l’accusa di falso, truffa aggravata e corruzione. Sono stati i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione di Campobasso a scoprirlo.

I Nas, coordinati dal Comandante Luogotenente Mario Di Vito, negli ultimi mesi hanno avviato degli accertamenti per verificare il corretto impiego dei fondi destinati ai servizi sanitari e l’effettiva erogazione delle prestazioni a favore dei pazienti. Nell’ambito di questi controlli, i Carabinieri si sono concentrati sulle prestazioni di riabilitazione domiciliare fornite da società private per conto dell’Azienda Sanitaria della regione Molise.

Dalle indagini dell’Arma è emersa quella che gli stessi militari definiscono «la sistematica illecita» che sarebbe stata portata avanti da tre società, due molisane e una campana, che fanno capo alla stessa rete d’imprese. Società che a quanto pare si avvalevano della complicità di alcuni professionisti sanitari che avrebbero certificato falsamente di aver svolto sedute di fisioterapia per percepire indebitamente il compenso dall’Asrem.

Ma non è tutto, visto che le indagini avrebbero accertato «la deplorevole prassi» di pretendere dai pazienti dei soldi per le prestazioni riabilitative che invece sono totalmente a carico del Servizio Sanitario Regionale. I Nas riferiscono che i fisioterapisti indagati si facevano consegnare dai pazienti 20 europer ogni singola seduta riabilitativa.

«I fatti accertati hanno causato un danno economico a carico dell’Ente e degli assistiti, nonché, cosa più grave, un danno in termini di salute pubblica patito dai pazientiche non hanno ricevuto le cure previste dai piani riabilitativi prescritti» affermano i Carabinieri. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso, hanno portato alla denuncia di due fisioterapisti e del titolare delle società per i reati di falso, truffa aggravata e corruzione.

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