Dramma della strada

E’ morto il 26enne travolto da un’auto in sella alla bici. Si indaga per omicidio stradale

Dopo due giorni di agonia ha smesso di battere il cuore del ragazzo caduto dalla bicicletta dopo l’impatto contro un’auto sulla strada che collega Mirabello Sannitico alla Gildonese. Ieri i medici del Neuromed, dove era ricoverato, ne avevano constatato la morte cerebrale. Oggi, 3 giugno, il decesso. Intanto il conducente della vettura contro cui Gianni Cascella ha urtato potrebbe essere indagato per omicidio stradale. La testimonianza dello zio che era con lui potrebbe rivelarsi fondamentale per accertare eventuali responsabilità. Domani pomeriggio, 4 giugno, i funerali del 26enne nella chiesa madre del paese.

La comunità di Mirabello è sconvolta. Quel ragazzo nato in Sicilia ma con le radici molisane aveva scelto di vivere con la nonna nel paese a pochi chilometri di Campobasso. Una vita tranquilla, come quella di tanti ragazzi della sua età.Gianni Casella ne aveva 26 e aveva ancora tanti sogni da realizzare. Fino al maledetto pomeriggio del 1 giugno.
La passeggiata in bicicletta in compagnia dello zio è finita come nessuno avrebbe mai potuto immaginare. La tragedia nei pressi del depuratore comunale: la caduta violenta e improvvisa, causata dall’impatto contro un’automobile che viaggiava verso Mirabello. Poi la corsa disperata all’ospedale Cardarelli e successivamente il trasferimento al Neuromed di Pozzilli. I medici hanno fatto di tutto per salvargli la vita, ma neppure l’operazione d’urgenza è servita. Troppo grave l’emorragia cerebrale causata dall’urto con l’auto.
Il 26enne non è riuscito a superare la seconda notte di ricovero nel reparto di Terapia intensiva. Ieri i medici ne avevano constatato la morte cerebrale, oggi il decesso.
Gli organi di Gianni saranno donati e potranno dare almeno una speranza di vita ad altri. Un ultimo gesto di amore dei genitori e della famiglia del giovane che sono sotto schock. Sconcerto anche a Mirabello tra gli amici dello studente e coloro che lo conoscevano. «E’ una tragedia per tutta la comunità, soprattutto quando viene spezzata una vita così giovane», sottolinea Luciano Di Biase, il sindaco di Mirabello, il paese della madre di Gianni. Domani, 4 giugno, alle 16 nella chiesa Santa Maria Assunta i funerali del giovane. Poi probabilmente la salma sarà tumulata a Taormina, la città siciliana in cui i genitori del 26enne vivono.

Intanto la notizia sta facendo il giro dei social: accanto ai commenti di dolore per una vita così giovane spezzata, ci sono anche i post di chi critica la chiusura del reparto di Neurochirurgia del Cardarelli. Probabilmente, ipotizza qualcuno, se Gianni fosse stato operato subito lì, avrebbe avuto qualche possibilità in più di salvarsi.

Invece potrebbe essere indagato per omicidio stradale il conducente della vettura che ha centrato la bicicletta del 26enne. Si tratta di un uomo originario del Napoletano ma che da anni abita con la famiglia nel paese in provincia di Campobasso. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica e per capire se la vettura avrebbe potuto evitare l’impatto con il mezzo a due ruote in quel punto della carreggiata, considerato molto pericoloso. Potrebbe rivelarsi fondamentale la testimonianza dello zio di Gianni che era con lui al momento dell’incidente.

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