Fotoracconto

La passerella salva-dune è già “must”. I bagnanti scoprono il fascino del selvaggio possibile fotogallery

Un tuffo tra la nuova passeggiata, dove circolano ciclisti, runners, passanti con cani al guinzaglio, e la riva blu del mare. Una scorciatoia accessibile da chiunque sul tratto di spiaggia meno costruito di Termoli, l’unico ancora al riparo del cemento. La passerella di acero realizzata sul lungomare nord, sull’esempio di coste straniere più rispettose dell’ambiente, è già gettonatissima dai termolesi. Giovani, anziani, e famiglie. Ecco perché piace, malgrado il solito disfattismo dei soliti malpancisti: “Possiamo frequentare il mare più selvaggio senza problemi. Qui è un’altra cosa”.

Probabile che non tutti abbiano gradito. Che qualcuno abbia da ridire, da contestare, da storcere il naso perché “prima era meglio”. Capita sempre, specialmente nella provincia molisana tenacemente attaccata alle sue abitudini, anche qualche le abitudini sono pessime, limitanti e fastidiose. Metti andare al mare sulla spiaggia nord, quasi al confine con la Torretta, oltre la barriera compatta dei lidi e il caos della parte più vivace (e trafficata) del lungomare.

Metti che ora c’è un parcheggio nuovo di zecca, con l’asfalto che ancora esala catrame, dove lasciare l’auto. E una passeggiata larga dove camminare o correre, rivestita di pietra, abbellita da piccole palme destinate a crescere. Con un bel muretto ancora immacolato, una pista ciclabile, una viabilità più logica e sicura. E una passerella di legno d’acero che come un salto dello sguardo arriva fino alla riva del mare. Metti che è più comodo, più agevole, e soprattutto più bello. Che Termoli non sembra più nemmeno Termoli, in quel suo tratto sopravvissuto alle colate di cemento che per decenni, un permesso dopo l’altro e un silenzio dopo l’altro, hanno soffocato la costa con la muraglia di residence e seconde case a due metri dall’acqua “perché più comodo”.

Qui, a nord del lungomare nord, la natura resiste con le chiazze di fiori e vegetazione mediterranea, rende possibile l’ampio colpo d’occhio che si allarga dal Borgo vecchio in lontananza alla distesa di stabilimenti fino all’orribile cinta di case e casette dall’altra parte. Ma qui, almeno qui, la costa è ancora una costa, con i gigli di mare sulle onde stratificate di sabbia, dove camminare a piedi tuttavia è un problema. Soprattutto se sei scalzo e non sei giovane. Figurarsi se sei disabile, se hai bisogno di una stampella, di un bastone o di una sedia a rotelle.

Metti che ora si può fare. Spostarsi dal lungomare al mare senza fatica, camminando – anche scalzi, il legno non scotta – sulla passerella di recente costruita al termine dei lavori che il comune sta facendo sul lungomare nord. Metti che ora le dune, sulle quali gli interventi dell’uomo devono essere ridotti all’osso per ovvi e sacrosanti motivi, sono preservate ma nello stesso tempo baipassate dal “cavalcavia” che conduce il vecchio come il bambino, il disabile come la mamma col passeggino, fino al bagnasciuga.

Chi l’ha provata se ne è innamorato, anche se resta da completare con la staccionata di protezione. In pochi giorni, complice il bel tempo, le giornate di sole estivo, è diventata un posto frequentato. «E’ comoda, e qui il mare è bellissimo» il commento più diffuso, naturalmente fra quanti non hanno paura di cambiare abitudini e passare a una routine migliore.

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