Cronache

Tunnel, la protesta scende in piazza: “Sindaco dimettiti”. Ma la risposta della città è fredda fotogallery

Manifestazione di protesta contro il progetto di riqualificazione dell’area di piazza Sant’Antonio e del tunnel di collegamento tra il porto e il lungomare. Poche centinaia di persone (200 secondo le forze dell’ordine, molti di più per gli organizzatori) hanno sfilato tra le vie del centro ma la città non ha offerto una risposta di massa rispetto all’appello dei comitati promotori. Striscioni, slogan, dure critiche al sindaco per il quale si continuano a chiedere le dimissioni su temi quali «referendum non concesso e democrazia calpestata». Luigi Vitulli ha evidenziato anche un altro aspetto: «E’ la prima volta che in Molise si scende in piazza per protestare contro il progetto di un’opera urbanistica e questo non è poco».

L’appuntamento era in piazza Donatori di Sangue per la manifestazione di protesta organizzata dai Comitati che si battono contro la realizzazione del tunnel di collegamento tra il porto e il lungomare e il progetti di riqualificazione dell’area di piazza Sant’Antonio. Un atto di «dissenso» nei confronti dell’operato dell’amministrazione Sbrocca e di una democrazia che, come ribadito a voce alta dai presenti, «è stata calpestata». Striscioni, slogan, musica ad alto volume con l’immancabile «Sono fuori dal tunnel» hanno attraversato le vie del centro.

Una risposta fredda, di certo non di massa ma fatta di poche centinaia di manifestanti (non più di 200 per le forze dell’ordine, un migliaio per gli organizzatori) che hanno accolto l’invito dei comitati per contestare senza mezzi termini il maxi-intervento che il Comune, con cinque milioni di euro di fondi pubblici, e l’apporto del privato, la ditta De Francesco Costruzioni stanno per realizzare e per il quale sono in corso le procedure amministrative.

Al di là del progetto, l’obiettivo della manifestazione è stato quello di rifiutare l’atteggiamento dell’amministrazione e quelle definite come risposte mancate: il referendum, le tremila firme raccolte, le iniziative portate avanti per fermare queste procedure e chiedere partecipazione nelle scelte «oltre il dibattito pubblico» che i comitati definiscono come una «farsa». Luigi Vitulli, in prima linea tra i manifestanti, ha evidenziato un aspetto della questione: «E’ la prima volta che in Molise la gente scende in piazza per protestare contro un’opera urbanistica, non era mai successo, e questo rappresenta un passo in avanti di maturità e consapevolezza ma anche un modello per altri paesi».

Il corteo formato dai comitati, da movimenti, associazioni, giovani partiti e altri esponenti si è snodato lungo le vie del centro, ha toccato anche i punti interessati dal progetto da milioni di euro per il quale sono in corso le procedure e ha raggiunto piazza monumento per gli interventi conclusivi. Qui è continuata la raccolta di firme per chiedere le dimissioni del primo cittadino. Una città che, ad ogni modo, non ha mostrato una risposta di grandi numeri per la manifestazione che per gli organizzatori è comunque riuscita e ha rappresentato un’occasione per rinnovare le richieste e la mobilitazione su un progetto che continua a tenere vivo il dibattito.

Al termine dell’evento il commento degli organizzatori. Il Coordinamento No Tunnel e i Comitati Referendari hanno espresso «piena soddisfazione per la bella giornata di lotta, allegra e partecipata, che fa parte di un lungo percorso di opposizione sociale e politica allo scriteriato progetto del tunnel e della privatizzazione di Pozzo Dolce». I componenti del Coordinamento hanno voluto ringraziare «tutti i partecipanti che hanno aderito alla manifestazione: i singoli cittadini, le Associazioni, i Sindacati e i Partiti politici.
Esprimiamo, inoltre, con affetto e condivisione umana, piena solidarietà a Marcella Stumpo, storica attivista termolese e vittima di un vile attacco da parte di alcuni membri della maggioranza comunale di Termoli.
L’episodio è indice dell’evidente nervosismo che si respira in Comune. La risposta della piazza solidale è concreta manifestazione di solidarietà anche nei suoi confronti».

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