Cronache

Nozze al mare, è quasi fatta: 800 euro per il sì in spiaggia. “Servono per allestire l’area”

Mancano solo i documenti firmati da Regione e Capitaneria di Porto per dare il via libera ai matrimoni nel tratto di spiaggia libera sotto al Castello. Il Comune di Termoli ha approvato la proposta di aprire il tratto di spiaggia sotto al Castello per lo scambio delle fedi con rito civile. Il primo matrimonio dovrebbe esserci, se le carte arriveranno in tempi brevi e se non ci saranno altri impedimenti, a luglio. Intanto spuntano le tariffe relative all’"affitto" dell’area divise tra sposi residenti e non residenti nei giorni feriali e festivi. «Ma - affermano dal Comune - servono perché l’area deve essere allestita, bisogna pulire e mantenerla pulita, montare e smontare il gazebo e sistemare e poi togliere le sedie degli invitati. Anche al Castello funziona così».

Agli sposi che stanno seguendo con interesse la vicenda delle prossime nozze in riva al mare sognando anche il loro giorno sulla spiaggia termolese, non resta che decidere la data. Perché, almeno a detta del Comune, le nozze in riva all’Adriatico si faranno. L’Amministrazione guidata dal sindaco Angelo Sbrocca ha dato il via libera e nelle prossime settimane, forse proprio tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, dovrebbero arrivare nel Municipio di piazza Sant’Antonio a Termoli i documenti firmati della Capitaneria di Porto per la concessione della spiaggia libera e della Regione per la costruzione, temporanea, del baldacchino che ospiterà gli sposi.

Così, se non ci dovessero essere intoppi particolari e ritardi, i primi ad inaugurare la nuova location saranno gli sposi del prossimo 18 luglio e non invece un mese prima, come precedentemente annunciato. Per quella data tutto dovrebbe essere ben definito e non solo le carte, ma anche le questioni più tecniche, come l’allestimento dell’area per ospitare sposi e ospiti.

Per il momento, dal Comune si parla di un gazebo o comunque un baldacchino da montare e smontare per ogni cerimonia, di quelli semplici, magari bianchi per rispondere a pieno al tema, sotto cui saranno sistemati tavolo e sedie che ospiteranno il celebrante e gli sposi che si scambieranno le fedi e le promesse. A questi si aggiungeranno anche le sedie degli invitati, ancora da definire quali e quante anche se l’idea è di mantenersi sulla semplicità e sull’eleganza, ancora una volta con il bianco a fare da filo conduttore. Gli sposi invece si preoccuperanno dell’allestimento floreale, come succede normalmente anche in chiesa o al Castello.

E proprio come al Castello, anche per le nozze di fronte all’Adriatico esiste un tariffario che nei giorni scorsi è spuntato sui social e che ha fatto scatenare con i commenti i tanti utenti. Dalle carte si leggeva: per gli sposi entrambi residenti o uno dei due residente a Termoli, l’affitto della spiaggia in un giorno feriale costerebbe 500 euro, mentre il Castello 400, in un giorno non lavorativo invece 600 al mare e cento euro in meno nel simbolo termolese. Per gli sposi non residenti sposarsi in spiaggia in un giorno feriale costerebbe 700 euro, in un giorno non lavorativo invece 800; nel monumento dedicato a Federico II invece 500 per i non residenti nel giorno feriale, 700 nel giorno non lavorativo.

«Va precisato – spiegano dal Comune – che quelle cifre sono ancora da approvare, sono solo una bozza. Ma – aggiungono ancora – sono necessarie visto che nel caso specifico sui matrimoni in spiaggia per allestire e smontare l’area servono gli operai: bisogna infatti pulire, sistemarla, togliere le erbacce dalla scarpata e mantenerla in ordine, si deve poi trasportare e costruire il baldacchino che non potrà essere lasciato lì ogni giorno e sistemare le sedie; tutto poi ovviamente dovrà essere portato via. Anche per il Castello funziona così, bisogna allestire la sala e smontarla per questo si paga».

A confermarlo c’è una delibera il 19 settembre del 2003 firmata dall’allora sindaco Remo Di Giandomenico con cui si stabiliva che per i matrimoni nella fortezza federiciana l’importo è di 300 euro, mentre di 350 euro nei giorni festivi e il sabato e la domenica. «Gli stessi importi dovrebbero essere aggiornati ogni anno, secondo gli indici di rivalutazione dell’Istat, ma non sono stati mai aggiornati».

Sullo stesso documento tanto chiacchierato emergono anche i prezzi per la sala consiliare, sposi entrambi residenti o uno dei due residenti in città 100 euro per il giorno feriale e 200 per quello non lavorativo, lo stesso per gli sposi non residenti nel giorno feriale e 300 nel giorno non lavorativo. «E anche qui bisogna spiegare – continuano – perchè adesso, prima che queste cifre verranno approvate, la sala consiliare è gratuita nel caso in cui le nozze siano svolte nell’ora di servizio degli impiegati ». E bisogna aggiungere anche un altro dettaglio, «E’ vietato anche mangiare e sporcare con coriandoli e riso la sala comunale e il Castello». Ma le tradizioni, almeno quella del riso, vanno mantenute. (elb)

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