Cronache

La psicologia del cane rivela: “Un amico a quattro zampe migliora la qualità della vita” fotogallery

Lo psicologo campobassano, Fabrizio Mascioli, è il coordinatore del progetto ’Un cane per amico’ che ieri, sabato 20 maggio, ha coinvolto centinaia di alunni delle scuole elementari. Uno degli obiettivi principali è che "possano essere i bambini stessi a veicolare informazioni giuste, riguardanti il rapporto con gli animali, ai genitori e magari trasmettere la voglia di prendere un cane in canile". Grande interesse ed entusiasmo per ’Charlie il matematico’, il cagnolino bianco capace di fare i conti matematici.

Il cinema è pieno zeppo di storie emozionanti che raccontano il rapporto speciale che può instaurarsi tra l’uomo e il cane. Prendete il mitico ‘Lassie’, oppure ‘Zanna bianca’. Per avvicinarci ai nostri giorni si potrebbero citare certamente ‘Hachiko’ e ‘Marley’. Racconti spesso ispirati dalla realtà, che continuano a dimostrare quanto il cane entri in empatia con gli uomini. Di studi e di ricerche scientifiche ne sono state fatte tante negli ultimi anni, soprattutto nell’ultimo decennio. «C’è una sostanziale univocità di risultati, vale a dire che le persone che hanno un cane rilevano un miglioramento delle loro condizioni di qualità di vita». A dirlo è lo psicologo campobassano, Fabrizio Mascioli, coordinatore del progetto ‘Un cane per amico’ della Fidasc Molise che ha vissuto in piazza Vittorio Emanuele la sua giornata conclusiva: in mattinata le prove di destrezza degli amici a quattro zampe, in particolare di Charlie, che ha un’abilità molto particolare: sa fare i conti matematici… Grande l’entusiasmo tra i più piccoli. E ancora, le grandi abilità ginniche di Giulietta, Pippi e Maya. Nel pomeriggio il servizio veterinario gratuito.

«Questa è la quarta edizione di un percorso che ha sempre avuto lo stesso scopo – spiega Mascioli –: formare correttamente i target di riferimento, che quest’anno in particolare sono stati gli alunni delle scuole elementari su una più corretta e funzionale relazione tra noi umani e il cane». La cosiddetta ‘pet therapy’ ha confermato quanto di buono ci sia nel rapporto animale-uomo: «Il cane è un canale di comunicazione che favorisce quelle situazioni in cui c’è una difficoltà di carattere razionale – spiega Mascioli –. Ed è più predisposto in questo perché è un animale sociale, che ha sviluppato da sempre con l’uomo una certa affinità e una capacità empatica, cioè di riconoscere le emozioni dei proprietari. Ecco perché si dice che il cane capisce il proprio padrone».

Da psicologo ha un po’ capovolto un assioma: non più i genitori ad insegnare ai bambini, ma i più piccoli che si fanno portatori sani di educazione e rispetto verso il cane, è così?
«Sì, diciamo che questa è stata una sfida che abbiamo portato avanti, vale a dire trasmettere le più elementari regole di condivisione degli spazi e di relazione con i nostri amici a quattro zampe, in modo che poi possano essere i bambini stessi a veicolare queste informazioni ai genitori e magari, questo è un inciso tutto mio, trasmettere la voglia di prendere un cane in canile. Un auspicio che va nella direzione più ambiziosa di costruire una società migliore. Cioè noi partiamo da una convinzione probabilmente ingenua, ma reale, che un migliore rapporto con gli animali significa migliorare i rapporti tra di noi e quindi la società».
E’ azzardato parlare di psicologia del cane?
«Non è affatto azzardato. Senza dubbio, senza scomodare discipline come la psicologia e l’etologia, è piuttosto evidente che il cane sia un essere intelligente. Nulla di nuovo si dirà, ma aggiungiamo che il cane è più intelligente di altri. Ci sono prove scientifiche che lo dimostrano».
Quando ha deciso di fare questi approfondimenti?
«L’approfondimento di tematiche etologiche è nato, come credo poi per tutti, da una passione trovata nel quotidiano. Ho avuto e ho la fortuna di avere dei cani. Casco nella banalità più spudorata nel dirlo, ma ogni giorno imparo dai miei animali».

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