Cronache

Tre strade: una è chiusa e 2 sono franate. La terra del prunus miracoloso rischia l’isolamento

Anche la provincia di Isernia soffre condizioni di viabilità disastrate, tra dissesti e pericoli. L’ultimo allarme arriva da Bagnoli del Trigno, il paese dove delle piante officinali, in cui sono state scoperte le proprietà anticancro del Prunus spinosa, la pianta dalla quale si ricava il TrignoM, integratore di successo nella terapia contro il tumore. Delle tre vie di accesso alla fondovalle Trignina una è inaccessibile, le altre due sono franate in più punti e ridotte a un colabrodo. “la nostra economia è penalizzata da questa situazione” confermano dalla Domus Area, una delle realtà molisane più vivaci per la salute e il benessere. “ma la Provincia, invece di rimediare, limita la velocità a 50 chilometri e si mette al riparo della conseguenze. E’ indecente”. Giovedì sit-in di protesta, mentre alcuni sindaci sono pronti a restituire la fascia tricolore.

Bagnoli del Trigno, il paese dal quale sono partiti in massa i molisani emigrati a Roma per fare i tassisti – non solo, ma soprattutto – e il paese balzato sui media nazionali per il “miracolo” del prunus, la pianta con proprietà anticancro, rischia di restare isolato. Frane, dissesti, cedimenti: delle tre arterie di collegamento fra il borgo arroccato e la fondovalle del Trigno, una – quella in direzione di Salcito – è chiusa. Un segnale di divieto la rende impraticabile e intransitabile. Le altre due, verso Civitanova del Sannio e la cosiddetta strada per Sprondasino, hanno un tracciato scandito da frane come una via crucis.
«Percorrerle in auto è una sfida al destino» dicono gli abitanti del centro molisano, che temono di restare isolati nel giro di qualche settimana perché, sostengono, «basta un’altra pioggia abbondante per compromettere ulteriormente la situazione». In un caso la rete di protezione è sul limite del precipizio, «e specialmente la notte la gente rischia la vita».

Un pericolo reale, che durante l’inverno si è aggravato ogni giorno di più, portando la situazione a un livello di guardia altissimo per il quale è stato chiesto più volte, dai sindaci della zona, l’intervento urgente della Provincia, che ancora mantiene la competenza sulle arterie di collegamento in questione. La Provincia di Isernia però, esattamente come quella di Campobasso, ha alzato le mani: non ci sono soldi, i fondi sono stati drasticamente ridotti. Così, a parte qualche “pezza” di catrame nuovo per tappare buche, che resiste qualche settimana quando va bene, le strade continuano a sprofondare e ad allargare squarci che diventano voragini, a spostare centimetri di manto stradale che diventano scalini vietati ai motorini e anche ai pullman, come accaduto sulla Fresilia dove alcune corse sono state sospese per mancanza di sicurezza.

«Cosa facciamo, ci spostiamo in elicottero?» domandano sarcastici e amareggiati i residenti di Bagnoli del Trigno, uno dei pochissimi borghi molisani in cui, grazie alla casa del benessere e della salute creata qualche anno fa sul progetto delle erbe officinali, l’economia è in ripresa. La “Domus Area”, costruzione nuova con un hotel apprezzatissimo dai visitatori che arrivano da tutta Italia (i punteggi negativi sulle recensioni online sono tutti esclusivamente concentrati sulle pessime condizioni delle strade) per trattamenti salutistici, la Medical spa con acque thermalizzate per la cura dell’artrosi, delle malattie cardiovascolari e dermatologiche, vedono calare le presenze. «Siamo penalizzati, certo. E’ penalizzata la nostra economia» conferma il dottor Franco Mastrodonato, esperto di medicina biointegrata, patron della struttura meta di pellegrinaggi da diverse regioni. «E la colpa di questo – aggiunge – è proprio delle strade».

Un danno al quale si aggiunge la beffa: la Provincia di Isernia ha infatti emesso un’ordinanza che porta il limite massimo di velocità sulle strade provinciali a 50 chilometri orari, per evitare conseguenze sul piano delle assicurazioni e mettersi al riparo da eventuali incidenti, che con strade-colabrodo sono assai più di una ipotesi teorica. Se la Provincia si cautela così da eventuali richieste di risarcimenti per incidenti e danni, la gente del posto si sente ancora più penalizzata e, dicono molti, «presi in giro».
La popolazione è preoccupata. «Dobbiamo andare piano perché le strade fanno schifo – dicono i cittadini – ma intanto nessuno interviene per metterle in sicurezza. Ma che razza di situazione è?».

Situazione analoga a quella della provincia di Campobasso, in particolare nella zona tra Civitacampomarano, Castelmauro e Montefalcone, dove se qualcosa di recente si è sbloccato è stato perché parroci e sindaci hanno lanciato appelli al limite della diffida, minacciando di andare a riconsegnare la fasce tricolore. Qualcosa di simile la stanno valutando alcuni primi cittadini del territorio attorno a Bagnoli, il borgo diventato famoso per le scoperte mediche sulla pianta infestante dalla quale si ricava il TrignoM, integratore di successo nella terapia contro il tumore, vendutissimo in farmacia. Nella fabbrica della Biogroup, con attrezzature all’avangardia, si producono circa 250 integratori che stanno regalando a Bagnoli una straordinaria – e meritata – notorietà, trasformandolo in centro di convegni per medici e ricercatori interessati a conoscere le proprietà della natura, soprattutto la natura molisana. Ovvio però che in una situazione di strade disastrate, con la mannaia dell’isolamento sulla testa, diventa complicato valorizzare Bagnoli da questo punto di vista.

«Non possiamo rischiare l’isolamento di una comunità intera – spiega il dottor Franco Mastrodonato – Delle tre strade di accesso alla Trignina una è chiusa e le altre in condizioni gravissime, tali che è pensabile la loro prossima definitiva interruzione e comunque far presagire che non supereranno il prossimo inverno». Si è formato un Comitato spontaneo di protesta che intanto ha organizzato, per giovedì 18 maggio alle 16, un sit-in che toccherà le strade compromesse. «Chiediamo l’intervento dei sindaci, delle istituzioni, ma anche di tutti i bagnolesi e degli abitanti dei Comuni limitrofi: occorre fare rete su un problema che riguarda anche altre realtà, Frosolone ad esempio, o Fossalto, o Comuni in cui si è arrivati addirittura a sopprimere corse di pullman a causa delle frane». Intanto a Roma i tassisti bagnolesi stanno penando a una forma di protesta solidale: apporre sui taxi della Capitale slogan di sos per Bagnoli del Trigno, accerchiato dalle frane e – finora – dall’indifferenza.

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