Sono considerate il fiore all’occhiello dell’edilizia scolastica cittadina. Belle, nuove e sicure: questi gli aggettivi utilizzati in passato per le scuole di via Sant’Antonio dei Lazzari e di via Berlinguer che ospitano le lezioni degli alunni della ‘Scarano’ e della ‘Guerrizio’. A mettere in dubbio questa immagine che sa tanto di ‘Mulino bianco’ è l’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha usato il pugno duro contro l’amministrazione Battista richiamandolo al rispetto delle regole. L’assenza delle indagini geologiche necessarie in fase di progettazione è una grave omissione: pilastri e muri sono stati eretti senza conoscere la natura del terreno sottostante nonostante i due milioni di euro spesi per costruire i due plessi. Vennero definite addirittura «indagini non obbligatorie» dall’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio. Come se i 27 bambini morti a San Giuliano di Puglia non ci fossero mai stati.
La toppa usata per rimediare al danno è stata peggiore. Il Comune ha acquisito solo in un secondo momento gli studi geologici chiedendo alle stesse imprese edili di provvedere in tal senso pur essendo vietato dalla legge. Invece, in un colpo solo l’amministrazione ha combinato due ‘pasticci’. Innanzitutto avrebbe dovuto affidare l’incarico di realizzare le indagini geologiche a un professionista, e non a una ditta che già stava lavorando alla costruzione della scuola. Inoltre, il subappalto per le relazioni geologiche è in contrasto con i principi di libera concorrenza e trasparenza. L’Antitrust, perciò, ha presentato il conto nel Bollettino del 15 maggio: il caso, già finito in Parlamento, sarà portato all’attenzione dei giudici del Tar Molise.
Un epilogo che dà ragione a quanto denunciato in passato dall’Ordine dei geologi del Molise che avevano pure diffidato palazzo San Giorgio: non poteva acquisire gli studi geologici dalle ditte edili.
«E’ un atto che ci aspettavamo», commenta a caldo il presidente dell’Ordine dei geologi Giancarlo De Lisio. Tutto come da copione. La decisione dell’Antistrust, aggiunge, «è perfettamente in linea con la nostra tesi del divieto di subappalto della relazione geologica, più volte ribadito anche dall’Anticorruzione». L’Ordine vuole vederci chiaro su questa vicenda: si costituirà in giudizio al Tribunale amministrativo. «E’ importante salvaguardare la sicurezza dei bambini e ribadire, ancora una volta, che conoscere appropriatamente la geologia del sottosuolo prima di progettare e costruire un’opera è di primaria importanza per la sicurezza. Il tutto – osserva De Lisio – è riconosciuto dalla legge, ma spesso gli amministratori stentano ad applicarla. In Molise abbiamo avuto il tragico evento di San Giuliano, ma mi chiedo, è mai possibile che non ci abbia insegnato nulla?». Questo forse è uno degli aspetti più paradossali di tutta questa storia. Nel processo per il crollo della ‘Jovine’ finirono sul banco degli imputati l’amministrazione e l’impresa costruttrice.
«E’ necessario instaurare in maniera perentoria un rapporto diretto tra pubblica amministrazione e singolo professionista, evitando procedure che non vanno esattamente nella direzione della trasparenza e dell’onestà intellettuale», insiste il consigliere nazionale dei geologi Domenico Angelone.
Intanto, la strigliata dell’Antitrust e le possibili decisioni del Tar Molise hanno suscitato le prime reazioni a palazzo San Giorgio. Il Movimento 5 Stelle, che aveva sostenuto in Consiglio comunale le tesi dei geologi e chiesto un intervento al sindaco, si prende una piccola rivincita: «Siamo di fronte all’ennesima figuraccia dell’amministrazione comunale», il giudizio al vetriolo.
«Ancora una volta – incalza il consigliere Simone Cretella – gli organismi di controllo nazionali rilevano gravissime inadempienze in merito all’operato dell’amministrazione, con l’aggravante che tutte le violazioni contestate sono state puntualmente e tempestivamente portate all’attenzione degli organi competenti, con l’intento di porvi rimedio nei tempi e nei modi previsti, dal gruppo consiliare del M5S (oltre che dai competenti ordini professionali), ma puntualmente ignorati da assessori, dirigenti e funzionari sempre più presuntuosi ed arroganti, anche quando palesemente dalla parte del torto marcio».
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