La sentenza

Era cieco ma andava alle Poste e al supermercato. Assolto: “Il fatto non sussiste”

Dopo quattro anni finisce il calvario giudiziario di un anziano che era stato filmato dai Carabinieri di Trivento mentre era intento in alcune mansioni quotidiane nonostante fosse considerato cieco e percepisse la pensione d’invalidità dall’Inps. Oggi, 15 maggio, la sentenza di assoluzione del giudice del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio. Soddisfatto il suo avvocato Mariano Prencipe: "Aveva una patologia reale, ma la comunità lo aveva bollato come un falso invalido". Anche l’istituto previdenziale aveva chiesto un risarcimento di 50mila euro.

Quelle immagini sembravano inequivocabili: mostravano l’anziano mentre camminava per strada oppure si recava alle Poste, al supermercato o nella caserma dei Carabinieri del suo paese, Trivento. Attività normali per chiunque. Lui, però, era cieco e percepiva l’indennità di accompagnamento dall’Inps.
I filmati dei militari, che lo riprendevano in quelle mansioni quotidiane, erano stati l’inizio del calvario giudiziario per il 70enne: nel 2013, al termine dell’indagine, era stato rinviato a giudizio e accusato di truffa. Una storia che aveva creato scalpore in Molise ed era finita pure su qualche organo di informazione nazionale, come tutti i casi del genere.

Quattro anni dopo il ‘falso cieco’ è stato assolto dal giudice del Tribunale di Campobasso, Roberta D’Onofrio.«Il fatto non sussiste», ha sancito nella sentenza pronunciata lunedì 15 maggio, al termine del processo. L’anziano, assistito dall’avvocato Mariano Prencipe, ha tirato un sospiro di sollievo. «Nella piccola comunità di Trivento lo avevano bollato come un falso invalido e invece siamo riusciti a dimostrare che è affetto da una malattia incurabile», spiega il legale. Il quale nella fase dibattimentale è riuscito a fornire la documentazione medica in grado di convincere il giudice sulla reale cecità del 74enne. In aula, inoltre, sono stati chiamati a testimoniare anche alcuni medici, e in particolare il professore Ermanno Dell’Omo, oculista molisano di fama nazionale. Hanno tutti confermato la sua cecità assoluta.

«Questa ricostruzione scientifica – aggiunge l’avvocato – è stata fondamentale per confermare che, pur essendo cieco, l’uomo riusciva a svolgere determinate mansioni: la sua è stata una patologia progressiva, non ne era affetto dalla nascita. Per questo motivo, riusciva a muoversi nei luoghi a lui familiari, già noti prima che la malattia si sviluppasse. Dunque, è affetto da una patologia reale ed era stato accusato ingiustamente».
Una tesi che ha convinto il giudice che ha assolto il pensionato con formula piena. La sentenza ha consentito al pensionato di mettere a tacere le voci e i pettegolezzi circolati in paese in questi ultimi anni dopo i filmati e le indagini dei Carabinieri. Al tempo stesso, il 74enne ha evitato anche un danno economico: l’Inps aveva chiesto un risarcimento di 50mila euro.

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