La querelle sul terzo centro commerciale della città

Guerra di famiglia sull’area che dovrebbe ospitare il Lidl: il Tribunale sequestra il terreno

Il 3 maggio il giudice onorario Michele Dentice ha disposto il sequestro cautelativo della superficie di contrada Colle delle Api di proprietà della famiglia Potito e ha nominato un custode giudiziario, l’architetto Pierpaolo Palladino, con il compito di "fornire una descrizione catastale e topografica dell’area" in attesa dell’udienza del prossimo 24 maggio. Un’altra tegola sul progetto di costruzione del terzo centro commerciale di Campobasso autorizzato dall’amministrazione comunale.

C’è un nuovo colpo di scena nella vicenda della costruzione del Lidl. Un’altra tegola sul progetto della famiglia Potito: dopo il Tar Molise, come per una sorta di effetto domino, arriva lo stop del Tribunale civile.

Ieri 3 maggio il giudice onorario Michele Dentice ha disposto il sequestro cautelativo dei terreni su cui dovrebbe essere costruito il terzo centro commerciale della città. Su quell’area di 12mila metri quadrati in contrada Colle delle Api è in atto una guerra tutta interna alla famiglia Potito: da un lato, Luigi, Alfredo e Filomena (ossia i rappresentanti della società Potito spa), dall’altro Laura, l’altra sorella, proprietaria di un quarto del terreno ma ‘estromessa’ dalla convenzione, ossia dall’atto con cui è stata cambiata la destinazione d’uso di quella superficie in base al piano di recupero approvato nel 2003 dal commissario ad acta del Comune di Campobasso.

Una zona non più agricola, ma commerciale. E dunque molto più appetibile dal punto di vista economico, che la Potito spa aveva avocato interamente a sé. Il ricorso di Laura Potito è stato già accolto dal Tar Molise il 28 aprile. Cinque giorni dopo si è espresso anche il giudice del Tribunale di Campobasso.

«La proprietà dei beni immobili appare controversa», dice il giudice dal momento che Laura Potito «risultava comproprietaria dei beni immobili (al centro della querelle giudiziaria, ndr) oggi intestati invece alla Potito spa». Un’operazione su cui il Tribunale vuole vederci chiaro per evitare che «la Potito spa ponga in essere atti pregiudizievoli in danno di Laura Potito». Ci sono, d’altra parte, «ragioni anche personali alla base del contenzioso», nonchè «la redditizia attività» che su quel terreno potrebbe essere svolta anche alla luce della proroga concessa dal Comune di Campobasso, con una delibera del 2 dicembre 2016.

Oltre a disporre il sequestro, il giudice ha nominato un custode giudiziario per la gestione delle aree: l’architetto Pierpaolo Palladino dovrà dire ‘vita, morte e miracoli’ sulla superficie contestata. O meglio, «fornire una descrizione topografica e catastale». Così come si dovrà accertare «la loro vocazione amministrativa ai fini del piano di recupero presso il Comune di Campobasso e l’accertamento di eventuali contratti già stipulati con terzi, volti alla commercializzazione».

Per ora dunque tutto fermo, tutto sospeso.
Il 24 maggio si tornerà davanti al giudice. Al termine dell’udienza si capirà come il terreno dovrà essere amministrato e se il procedimento per la realizzazione del parco commerciale è legittimo o meno. Probabilmente quel giorno si scriverà un’altra puntata della ‘saga del Lidl’.

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