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Pd, il Molise sceglie Renzi: a lui il 63% dei voti. E Frattura e Fanelli superano il test

L’ex premier vince in Molise con il 63,5%, seguito da Emiliano col 22 per cento. Ultimo Orlando con solo il 13,5. La Segretaria Fanelli soddisfatta: "Chi se n’è andato non ha influito sulla partecipazione, ora la minoranza rispetti il risultato". Il Governatore Paolo Frattura esulta: "Successo sorprendente anche a Campobasso, il segnale che le regole non le detta il pierino di turno" Metà dei votanti del capoluogo sceglie l’ex premier, che a Termoli addirittura stravince con l’80 per cento delle preferenze. Anche a Fornelli, il paese di Danilo Leva, uscito dal Pd per aderire ad Articolo 1, vince Renzi.

Matteo Renzi vince, anche in Molise. Stravince a Termoli, vince a Isernia e vince anche a Campobasso. A parte qualche piccolo centro in cui l’ex premier arriva ex equo con Emiliano, o addirittura secondo, è solo a Venafro – la roccaforte di Massimiliano Scarabeo, consigliere regionale che si è speso in prima persona per la mozione Orlando, che arriva secondo.
Ma il dato generale lo premia, dal Biferno al Matese. Sulla costa, nella cittadina di Termoli, Renzi ottiene addirittura il 72,6 per cento delle preferenze. Il 61,5 a Campobasso e il 66 per cento a Isernia. Emiliano è secondo praticamente ovunque, mentre il Guardasigilli Andrea Orlando si piazza al terzo posto e registra un flop totale in Basso Molise con uno stentato 7,6%. Non va meglio nella federazione di Campobasso, dove sfiora il 7,4, mentre si piazza decisamente meglio nella federazione di Isernia, battendo Emiliano col 28 per cento dei voti a fronte del 18, 11, senza riuscire a minare però la vittoria di Renzi.

I timori di un ribaltamento del dato con il quale i tesserati del Partito Democratico si sono espressi tra la fine di marzo e l’inizio di aprile sono stati fugati già un’ora dopo lo scrutinio, cioè intorno alle 21 del 30 aprile 2017, quando è apparsa con chiarezza la vittoria di Matteo Renzi anche nella nostra regione, così come – in generale – nel resto d’Italia. Col passare dei minuti il cauto ottimismo è diventato un vero e proprio senso di trionfo per i vertici del Partito Democratico, a cominciare dalla segretaria Micaela Fanelli e Paolo Di Laura Frattura, il governatore che sulla vittoria di Renzi aveva scommesso, e per il quale questo voto ha costituito anche un banco di prova.

Fanelli ha parlato, a caldo, di «Larga partecipazione e consenso per Matteo Renzi. E’ stata una bella competizione, molto partecipata, ed è significativa la vittoria netta a Campobasso città», riferendosi al sostegno di un politico che a Campobasso città trova il suo principale bacino elettorale, il senatore Roberto Ruta, sostenitore di Emiliano e in aperta polemica con Frattura.
«E’ stata una grande festa popolare e di democrazia – ha aggiunto Fanelli – non con i click sulla tastiera, ma con tante persone che sono andate a votare e a scegliere».

Una stoccata a chi ha abbandonato il partito nell’ultimo periodo per aderire ad Articolo Uno, come l’onorevole Leva o il consigliere regionale Francesco Totaro: «Non sentiamo la mancanza di chi ci ha abbandonato. Ci dispiace ma in termini di partecipazione popolare il Pd non ne ha affatto risentito».

A Riccia, il Comune del quale la renziana Micaela è sindaco, sono state ben 675 le preferenze assegnate all’ex premier, pari all’87%. «Ora la minoranza deve rispettare risultato – ha aggiunto lei – il dato politico è chiaro e incontrovertibile. C’è chi sta riempendo mine, mentre noi stiamo sminando».

Il presidente Paolo Frattura, nel suo primo commento, ha parlato di dato «straordinariamente soddisfacente» per Campobasso, mettendo in evidenza – non senza una punta di soddisfazione personale – che la squadra pro Renzi ha ottenuto un grande risultato in tutte e tre le circoscrizioni, sottolineando la vittoria a Isernia città e circoscrizione, dove era meno scontata per la presenza di Scarabeo, così come a Campobasso, dove oltre a Ruta erano a favore di Emiliano il sindaco battista e mezza Giunta. Nel capoluogo il Governatore della Puglia è rimasto sotto le aspettative, conquistando buone percentuali (30 per cento) ma non sufficienti a scalfire il trionfo dell’ex premier.

«È stata una discesa in campo molto importante – ha commentato il Governatore del Molise arrivato nella sede di via Ferrari per i festeggiamenti intorno alle 23 – sebbene io abbia evitato una sovraesposizione mediatica per una questione di opportunità e sensibilità. Ma non posso che essere piacevolmente sorpreso dal dato che Matteo Renzi abbia vinto in tutte e quattro le sezioni della città di Campobasso», ammettendo di aver nutrito qualche dubbio in merito e manifestando una doppia soddisfazione. E rispondendo alla domanda se quelli che aspettavano le primarie per fargli uno sgambetto ora saranno delusi, Frattura ha risposto: «Bisogna chiederlo a loro, ogni scadenza di questo tipo serve a puntare all’unità; ognuno sostiene la propria mozione, ma a risultato raggiunto chi ha perso non può che condividere la mozione di chi ha vinto».

Un monito o un auspicio? A proposito della resa dei conti che arriva ora, a Primarie concluse, ha detto: «So che c’è una maggioranza in termini di coalizione e di governo, e non capisco perché chi sta fuori dalla maggioranza intenda dettare regole a una squadra della quale non fa parte»

«Andiamo avanti con chiarezza – ha aggiunto Frattura – e aspettiamo il 2018 per la guida del Molise». Primarie di coalizione per scegliere il candidato governatore? «E’ una decisione che spetta all’assemblea del Partito Democratico, sarà il Partito Democratico a definire le alleanze e non il Pierino di turno che pensa di poter dettare le regole. Se il Pd dovesse bocciare l’operato del mio governo io non sarei candidato nè alle primarie nè alle Regionali. In caso contrario vedremo»
Dopo gli auguri a Renzi e a Martina, l’auspicio che «ora il Pd punti dritto alla legge elettorale».

Insomma, brindisi e soddisfazioni, peraltro legittime considerando che chi è uscito dal partito nell’ultimo periodo non ha certamente guadagnato consensi. A cominciare dal deputato Danilo Leva che nella sua Fornelli non è riuscito a convincere gli elettori a non votare per Renzi, il quale ha invece stravinto anche nel piccolo comune pentro.

Diverse le sorprese emerse in sede di spoglio, come il risultato ex-aequo di Renzi ed Emiliano a Campomarino, Comune di Michele Di Giglio ex vice segretario del Partito Democratico e sostenitore di Andrea Orlando, che ha ottenuto incredibilmente solo 6 preferenze a fronte delle 111 riservate all’ex premier e al governatore della Puglia. Di Giglio, da sportivo della politica, ha commentato su facebook: “I veri sconfitti sono gli scissionisti. Affluenza alta e piena legittimazione a Matteo Renzi”. Il quale ha sbaragliato i contendenti anche a San Martino in Pensilis, malgrado uno dei suoi massimi referenti politici, Francesco Totaro, abbia aderito con Leva a Mdp. Chiaro che il popolo di centrosinistra ha seguito principalmente, nello scegliere la mozione Renzi-Martina, l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente Vittorino Facciolla, soddisfatto dei 172 consensi contro gli 11 di Orlando e i 25 di Emiliano.

E Matteo Renzi stravince anche a Termoli, dove gran parte dell’amministrazione comunale a cominciare dal sindaco Angelo Sbrocca era per lui, sostenuto in modo particolare dall’onorevole Laura Venittelli, che commenta così l’esito delle Primarie nella sua città: «Una risposta straordinaria quella fornita oggi dalla città di Termoli, sia in termini di partecipazione popolare, con un’affluenza alle Primarie del Pd che ha sfiorato i 1.100 elettori, sia naturalmente per l’affermazione straripante del nostro segretario Matteo Renzi, capace di aggiudicarsi l’80% e oltre delle schede depositate nell’urna. Una dimostrazione inequivocabile che il Partito democratico in città è profondamente radicato e che la sfida di Renzi è stata compresa e premiata. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte alle Primarie, all’intero circolo dem di Termoli e a chi ha operato nei seggi, contribuendo a questa incredibile festa della democrazia reale, non virtuale».

I quattro che vanno in Assemblea Nazionale sono Vigilante e Messere per la lista Renzi, Trivisonno per la lista Emiliano. Il quarto posto deve essere ancora assegnato: se la giocano Pollice per Orlando e D’Achille per Renzi.

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I RISULTATI DELLE PRIMARIE PD 2017 IN MOLISE
L’ex premier vince in Molise con il 63,5%, seguito da Emiliano col 22,1 per cento. Ultimo Orlando con il 13,5.
I voti validi definitivi, accertati un paio d’ore dopo l’inizio dello scrutinio, sono questi: 11697 i voti, dei quali 7447 per Matteo Renzi, 2649 per Michele Emiliano e 1601 per Andrea Orlando.


Questi i dati a fine scrutinio delle tre Federazioni Pd

  • Termoli: Renzi in testa col 72,64, seguito da Emiliano col 18,39 e Orlando col 7,64
  • Campobasso: 61,48 Renzi, 30,15 Emiliano, 7, 36 Orlando
  • Isernia: 65,99 Renzi, 18,11 Emiliano, 31, 28 Orlando



A Termoli stravince Renzi: 880 per lui, 67 per Orlando e 128 Emiliano. In percentuale Renzi 80.15%, Orlando 6.10%, Emiliano 11.66 %. Questa la distinzione nei tre seggi: Termoli 1 386 per Renzi, 41 per Orlando, 61 per Emiliano; Termoli 2 300 per Renzi, 22 per Orlando, 31 per Emiliano; Termoli 3 199 per Renzi, a Emiliano 36, 4 a Orlando.

A Campobasso queste le percentuali definitive su 1790 votanti totali: 52% Renzi 37% Emiliano, 9% Orlando. Nel particolare al seggio del Cep, il quartiere del sindaco Battista che sostiene Emiliano, ha vinto Matteo Renzi con 189 voti, seguito da Emiliano con 179. Definitivo il dato di Campobasso centro: 572 votanti, 283 Renzi, 234 Emiliano e 46 Orlando. Infine 3 bianche e 6 nulle. A Vazzieri votanti 493: Renzi 277, Emilano 148 e Orlando 62. A San Giovanni votanti 357: 2 nulle, 1 bianca, 167 Renzi, 34 Orlando e 153 Emiliano.
A Isernia Renzi ha ottenuto 509 voti, Orlando 137 e Emiliano 127. L’ex premier vince anche a Fornelli, il Comune di Danilo Leva recentemente uscito dal Pd in polemica proprio con la dirigenza e entrato in Articolo 1. (29 per renzi, 15 a Emiliano e 12 a Orlando).

Guglionesi: Votanti 203; Renzi 140 voti, Orlando 45 e Emiliano 18. Petacciato: Renzi 92 voti, Emiliano 27, Orlando 6. A Portocannone i votanti sono stati 72, così divisi: a Renzi 60 preferenze, a Orlando 5 e Emiliano 7.

A Baranello Renzi 49, 27 Emiliano, 11 Orlando. A Fossalto – sorpresa – Renzi e Emiliano sono risultati in parità: 31 preferenze a testa. Zero per Orlando. A Trivento, dove era sostenuto dal sindaco, Emiliano ha vinto con 137 voti, Renzi con 35, 3 Orlando. Il governatore della Puglia arriva ex aequo con Renzi anche a Tufara (59 a testa, 0 Orlando). A Oratino 35 Renzi, 15 Emiliano e 15 Orlando. A Montenero di Bisaccia 119 al seggio: 61 voti per Renzi, 53 per Emiliano e 5 per Orlando. A Ferrazzano 194 votanti: 1 bianca, 130 Renzi, 14 Orlando e 49 Emiliano. A Bojano 145 per Renzi, 77 per Emiliano, solo 7 per Orlando. A Colli al Volturno 37 preferenze per Renzi, 5 per Orlando e 4 per Emiliano.

A Gambatesa 95 per Renzi, 14 per Emiliano 3 per Orlando. Nel Comune di Sant’Elia a Pianisi Renzi ha ottenuto 52 voti, Emiliano 27 e Orlando solo 2. A Pietarcatella 70 per Renzi, 5 per Emiliano, 4 per Orlando. Agnone: 190 Renzi, 18 Orlando, 16 Emiliano. Altri Comuni: Toro – 123 Renzi, 21 Emiliano , 5 Orlando ; Spinete – 22 Renzi, 5 Emiliano, 2 Orlando.
L’ex premier stravince a Riccia, nel Comune della sindaca renziana e segretaria Pd Micaela Fanelli: ben 675 preferenze per lui, che conquista lì87 per cento, contro le 37 di Emiliano e le 64 d Orlando.
Emiliano vince a Ripa (50 per lui, 31 per Renzi, 4 per Orlando) e Sepino (28 Renzi, 30 Emiliano, 4 Orlando)
Gildone: 36 Renzi, 15 Emiliano, 1 Orlando.
Macchia Valfortore 28 Renzi, 11 Emiliano, 12 orlando
Mirabello Sannitico: 38 Renzi, 27 Emiliano, 3 Orlando.
Guardiargia: 81 Renzi, 4 Emiliano, 2 Orlando. Ururi: 99 Renzi, 6 Orlando, 48 Emiliano.
Santa Croce di Magliano: 115 Renzi, 12 Orlando, 25 Emiliano.
Campomarino: 6 Orlando, 111 Emiliano, 111 Renzi. Morrone: 2 Orlando. 4 Emiliano. 64 Renzi. Palata: 2 Orlando, 4 Emiliano e 46 Renzi. Guardialfiera: 8 Orlando, 10 Emiliano, 75 Renzi. Mafalda: 32 Orlando, 10 Emiliano e 11 Renzi. Roccavivara: 2 Orlando, 5 Emiliano, 53 Renzi.
Acquaviva collecroce: 28 Renzi, 3 Orlando 4 Emiliano
Colletorto: 48 Renzi, 8 Orlando, 19 Emiliano
Guardialfiera: 75 Renzi, 8 Orlando, 10 Emiliano Anche a Larino ha vinto Renzi con 162 voti, 16 Orlando, 83 Emiliano
A San Martino 172 per Renzi, 11 Orlando e 25 Emiliano.
A Venafro, roccaforte di Massimiliano Scarabeo accanito sostenitore di Orlando, il Guardasigilli ha vinto con il 55, 6%, seguito da Renzi con il 24,42 e da Emiliano con il 23,5,

Alle Primarie dei tesserati, tra marzo e aprile, avevano votato circa 1200 persone nei circoli sparsi in tutta la regione, decretando una vittoria schiacciante di Matteo Renzi con il 75 per cento dei consensi, e il flop di Emiliano col 12,5 per cento, arrivato terzo dopo Andrea Orlando (13,4 per cento), che non era riuscito a ‘sfondare’ nonostante il sostegno ricevuto dal sindaco del capoluogo Battista, da parte della sua Giunta e soprattutto dal senatore Roberto Ruta.

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