Il verdetto

“Può funzionare da casa di riposo”, i giudici riabilitano l’asilo senile ’Argento vivo’

La struttura, chiusa dal Comune dopo un’ispezione del Nas perchè considerata ’illegale’, ha effettuato gli interventi previsti dalla normativa vigente e ha ottenuto l’autorizzazione a funzionare come casa di riposo di giorno e di notte. Dal punto di vista amministrativo si conclude una vicenda che aveva fatto discutere in città. Finisce un incubo anche per la titolare Carmelina Di Cristofaro, nei guai dopo il blitz dei Carabinieri.

Fiori nel piccolo giardino davanti alla struttura di contrada Colle delle Api, piantine messe a dimora e panchine per godere del sole in arrivo con la bella stagione. E’ la nuova vita dell’asilo senile ‘Argento Vivo’ che può funzionare da casa di riposo con 25 posti letto. Inoltre, potrà restare aperto di giorno e di notte. Ieri, 27 aprile, al Tar Molise l’udienza di merito si è trasformata in una sorta di ‘presa d’atto’ di quanto disposto dal Comune di Campobasso. I controlli disposti da palazzo San Giorgio hanno consentito di accertare che la struttura aveva effettuato gli ampliamenti strutturali ed edilizi richiesti adeguandosi ai requisiti previsti dalle norme. Al termine delle verifiche, quindici giorni fa, è stata dunque rilasciata l’autorizzazione per il funzionamento come casa di riposo.
Un passaggio fondamentale, tanto che davanti ai giudici del Tribunale amministrativo regionale l’avvocato Michele Coromano, legale difensore della titolare di ‘Elisir’ Carmelina Di Cristofaro, ha dichiarato di «non avere più interesse alla prosecuzione del ricorso rinunciando alla sentenza» e di essere «soddisfatto dell’autorizzazione al funzionamento come casa di riposto rilasciata dal Comune».
Dal punto di vista della giustizia amministrativa, si chiude una storia che aveva creato scalpore e fatto discutere l’opinione pubblica: ‘Argento Vivo’ è molto conosciuto in città, ma per i Carabinieri del Nas e il Comune operava in maniera illegale. Tutto è cominciato il 7 ottobre 2016, quando i militari agli ordini del capitano Antonio Forciniti avevano fatto irruzione di notte nell’ospizio evidenziando carenze strutturali, funzionali e di organizzazione del personale. L’asilo senile di contrada Colle delle Api avrebbe dovuto assistere gli anziani solamente nelle ore diurne. Assistenza che invece, secondo il Nas e il Comune, veniva fornita anche di notte, in assenza di personale adeguatamente formato e locali a norma.
A distanza di qualche giorno dalla chiusura della struttura, l’11 ottobre il primo colpo di scena: i giudici amministrativi hanno sospeso in via cautelativa il provvedimento del dirigente comunale Vincenzo De Marco e dato ragione alla titolare della società che ha gestito la struttura, Carmelina Di Cristofaro, e ai familiari degli anziani ospiti. Il Tar aveva sostenuto la «carenza istruttoria e motivazionale e mancata tutela degli interessi dei più deboli» e riconosciuto che era in atto infatti la procedura per il rilascio dell’autorizzazione. Al tempo stesso tutto era stato rinviato all’udienza di merito del 27 aprile, quando è stato sancito l’adeguamento dell’asilo ai requisiti previsti dalla normativa vigente e dunque il suo regolare funzionamento.
Una decisione presa lo stesso giorno in cui il Nas ha chiuso quattro case di riposo(tre in provincia di Campobasso e una in provincia di Isernia) su 37 strutture complessivamente controllate in regione e risultate carenti dal punto di vista dei servizi assistenziali offerti e del personale qualificato presente.

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