Segnalati anche sette sindaci

Case di riposo, la metà non è in regola. I Nas chiudono quattro strutture. Sette denunce

Più della metà delle case di riposo del Molise non sono in regola con tutti i requisiti previsti dalla legge. Il dato è emerso dai controlli a tappeto effettuati nei primi quattro mesi del 2017 dai Carabinieri del Nas di Campobasso, coordinati dal comandante luogotenente, Mario Di Vito. Ambienti piccoli, servizi inadeguati, assenza di figure professionali qualificate: sono alcune delle maggiori criticità riscontrate dal nucleo specializzato. Revoca dell’autorizzazione per quattro strutture: tre nella zona del capoluogo e una nell’isernino, sette titolari denunciati e sette sindaci segnalati all’autorità giudiziaria per non aver adottato dei provvedimenti finalizzati a eliminare le carenze riscontrate. I controlli continuano.

Sotto la lente dei Carabinieri del nucleo antisofisticazione di Campobasso sono finite le case di riposo sparse sull’intero territorio regionale. I militari, coordinati dal comandante luogotenente, Mario Di Vito, hanno passato al setaccio una quarantina di strutture per verificare anomalie e criticità in ambienti destinati, in particolare, a soggetti deboli come gli anziani o persone non autosufficienti. Dal controllo ispettivo, intensificato e durato circa quattro mesi, è emerso che più della metà delle residenze non sono risultate in regola con i requisiti previsti dalla legge. In particolare sono state rilevate carenze organizzativo-strutturali e funzionali riferite ai requisiti minimi stabiliti dalla normativa regionale e dal regolamento di attuazione.

Le maggiori criticità sono riconducibili ad ambienti piccoli o sottodimensionati, all’inadeguatezza dei servizi di supporto per l’assistenza alla persona, ma anche – a seconda dei casi – all’assenza di figure professionali qualificate quali assistenti sociali, operatori socio-sanitari, cuochi, animatori socio-educativi previsti in queste tipologie di strutture. Peraltro, nel periodo delle festività pasquali sono stati riscontrati numerosi casi di «sovraffollamento» di ospiti in relazione alla capacità ricettiva autorizzata.

Per quattro comunità alloggio, tre attive nella provincia di Campobasso ed una in quella di Isernia (non figurano realtà del Basso Molise), si è proceduto alla revoca dell’autorizzazione, alla chiusura delle strutture e al trasferimento degli ospiti in altre case di riposo molisane. In tale contesto sono stati deferiti alle competenti Procure della Repubblica sette titolari di strutture per aver «autocertificato falsamente, nell’iter autorizzativo, il possesso dei requisiti previsti dalla norma». Non solo: sono stati segnalate all’autorità giudiziaria anche le condotte di sette sindaci per aver omesso di adottare adeguati provvedimenti per l’eliminazione delle carenze più volte segnalate dal Nucleo specializzato. Nei prossimi mesi sarà considerato anche il potere sostitutivo della Regione che interviene quando un Comune non provvede a rispettare quanto richiesto dalle forze dell’ordine.

Dai controlli effettuati dai Nas è comunque scaturito che nelle strutture monitorate, comunque, non sono emerse elevate criticità riferite all’assistenza degli anziani e solo in due episodi si è proceduto a porre all’attenzione della magistratura le metodiche di assistenza e vigilanza adottate nei confronti di ospiti con particolare patologie. In sostanza, l’attività di controllo non ha avuto finalità prettamente repressiva, ma è stata indirizzata anche allo scopo di evidenziare alle autorità competenti le criticità esistenti affinché vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per garantire i requisiti standard essenziali per una adeguata assistenza alle persone anziane. Le attività coordinate dal comandante luogotenente, Mario Di Vito, continueranno anche nei prossimi mesi.

commenta