Cronache

Vaccinazioni obbligatorie, Campobasso c’è: “Ci stiamo attivando per uniformarci ad altre città”

Il tema, molto dibattuto nelle ultime settimane per un servizio di Report, è all’ordine del giorno anche nel capoluogo. L’assessore comunale, Salvatore Colagiovanni, spiega che l’amministrazione potrebbe seguire l’esempio di Trieste, dove i vaccini sono imposti per i bambini che frequentano asili nido e scuola dell’infanzia: “Stiamo valutando di renderli obbligatori”. “Dobbiamo fidarci dei professionisti seri, non dei politici che invitano a non vaccinarsi senza nessuna base medica” incalza Aldo Di Giacomo, presidente di ‘Cultura e solidarietà’. E il pediatra Nunzio Colarocchio spiega che “gli antibiotici non sono un’arma infinita, stanno mostrando il fianco a ceppi resistenti che stanno spuntando. I vaccini possono rappresentare la possibilità di ridurre o di ritardare quanto più possibile tutto ciò”.

L’importanza dei vaccini e la ‘battaglia’ dichiarata a chi ha inaugurato da qualche anno una vera e propria campagna contraria. Un tema molto sentito e dibattuto negli ultimi tempi, la settimana scorsa un servizio di Report ha scatenato moltissime polemiche per aver messo in dubbio la sicurezza del vaccino anti-Hpv (papilloma). Quel che è certo è che Campobasso ha deciso di uniformarsi ad altre città d’Italia sull’obbligatorietà vaccinale.
Trieste è la capofila in questo senso, avendo imposta per tutti i bambini che frequentano asili nido e scuola dell’infanzia, sia pubblici che convenzionati. E così, a partire da fine gennaio, al momento delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, i bimbi sono stati sottoposti alla vaccinazione antidifterica, all’antitetanica, all’antipoliomielitica e all’antiepatite virale B. Le Regioni Toscana ed Emilia Romagna hanno seguito la strada.
Qualcosa di simile potrebbe accadere nel capoluogo molisano, come dice l’assessore Salvatore Colagiovanni: «Ci attiveremo per uniformarci alle altre città, tutti noi siamo genitori. Stiamo valutando di rendere obbligatorie le vaccinazioni per effettuarle in strutture comunali. Condivido quello che dicono gli esperti, il problema c’è e la politica deve fare la sua parte in maniera responsabile».

In via Toscana, davanti all’ambulatorio vaccinale del capoluogo, il presidente dell’associazione ‘Cultura e solidarietà’, Aldo Di Giacomo, insieme con il consigliere regionale della Società Italiana di Pediatria, Nunzio Colarocchio e, appunto, l’esponente di Palazzo San Giorgio, hanno indetto una conferenza in cui si è parlato proprio del tema in questione. «Abbiamo necessità che il politico si faccia carico della obbligatorietà dei vaccini – spiega Di Giacomo –. Il vaccino ha salvato in assoluto più vite di qualsiasi altro medicinale. Facciamolo con tranquillità. Io stamattina l’ho fatto fare a mia figlia di due anni, dobbiamo fidarci dei professionisti seri, non dei politici che invitano a non vaccinarsi senza nessuna base medica. L’invito della nostra associazione è questo: vaccinatevi con sicurezza, rivolgetevi al vostro pediatra che vi consiglierà benissimo, o al medico di base. Non ad altri che fanno altro e hanno altri interessi».

Sulla stessa lunghezza d’onda il dottor Colarocchio, il quale sottolinea come «il vaccino è la seconda grande scoperta della medicina dopo gli antibiotici. Ma questi ultimi, purtroppo, non sono un’arma infinita, stanno mostrando il fianco a ceppi resistenti che stanno spuntando. I vaccini possono rappresentare la possibilità di ridurre o di ritardare quanto più possibile tutto ciò. Ad esempio, stiamo vaccinando bambini contro il pneumococco per proteggere dalle forme invasive di quelle infezioni ma anche dalle polmoniti e otiti. Tutto ciò permetterà di usare meno antibiotici. E allora, pure per rispondere a chi accusa Big Pharma (il cartello che riunisce le multinazionali di farmaci, ndr) di volerci speculare, quanti soldi si guadagnano in meno se ci si vaccina e si evita la malattia e gli antibiotici mi chiedo?».

L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) si era prefissata di distruggere il morbillo entro il 1993. Siamo al 2017 e se ne parla ancora. Su questo insiste Colarocchio: «Non dimentichiamoci che il vaiolo, che era una piaga, non esiste più perché abbiamo vaccinato bene. Il morbillo poteva essere quello successivo, bastava avere una percentuale maggiore di vaccini. Questo dovrebbero auspicare chi è contro: vaccinatevi, così in futuro non ci si vaccinerà più perché non esisterà più la malattia. Questa è una cosa bellissima che nessun altro farmaco può fare». Le vaccinazioni che consigliano gli esperti, oltre alle polivalenti, sono pneumococco, varicella, rosolia, e poi le meningiti. Senza dimenticare l’influenza.

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