Il giovedì santo nel capoluogo

Lunghe file davanti alle chiese, i campobassani rispettano la tradizione dei ’sepolcri’

Entrano nel vivo i riti legati alla Settimana santa. Dopo la ’Missa in Coena domini’ del vescovo Gian Carlo Bregatini in Cattedrale, fedeli in coda davanti alle più importanti chiese del capoluogo per rendere omaggio agli ’altari della reposizione’, comunemente definiti ’sepolcri’, in attesa della processione del Cristo morto e della Madonna Addolorata.

Tradizione rispettata a Campobasso: complice la bella serata, tanti fedeli si sono riversati in centro per l’inizio del Triduo pasquale creando lunghe file davanti alle chiese. E’ l’omaggio ai cosiddetti ‘altari o cappelle della reposizione’, detti anche ‘sepolcri’ per utilizzare il linguaggio popolare, allestiti in occasione del Giovedì santo. Come ogni anno, ogni parrocchia ha ‘interpretato’ l’ultima cena di Cristo con i dodici apostoli addobbando solennemente e utilizzando anche fiori o grano il proprio altare.

Il clou in Cattedrale, con la celebrazione del vescovo di Campobasso Gian Carlo Bregantini e la lavanda dei piedi nel ricordo di uno dei momenti più toccanti della Passione di Cristo. Nella sua omelia il presule ha paragonato Nazareth, il piccolo centro in cui è cresciuto Gesù, ai borghi molisani. «I nostri piccoli paesi sono tanto simili a Nazareth; poco noti, quasi disprezzati tano che viene ripetuto lo slogan ‘Il Molise è la regione che non c’è’. Eppure, qui Gesù annuncia la sua prima omelia, il suo discorso inaugurale, con quell’oggi che ne attraverserà tutta la predicazione», ha detto il vescovo. «Il Sinodo, per noi, è propro questo oggi che si fa amore al presente, lettura positiva e chiara degli eventi, ma sempre con il cuore capace di offrire speranza, pur se ancora in germoglio».
Al termine della celebrazione, la processione con i dodici apostoli ha fatto tappa nelle varie chiese delle città.
Santa Maria della Croce, con le sue statue del Cristo morto e della Madonna Addolorata, e San Leonardo i punti più ‘gettonati’ dai fedeli.
Gli ‘altari della reposizione’ accolgono le ostie eucaristiche consacrate che vengono conservate sino al pomeriggio del Venerdì Santo quando, al termine della liturgia penitenziale, vengono poi distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale.
Dopo la messa vespertina del Giovedì Santo non sono consentite altre celebrazioni eucaristiche fino alla notte di Pasqua, per cui per la comunione devono essere utilizzate necessariamente le ostie messe da parte la sera del Giovedì.

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