Le ragazze di grecia

Topazio, telenovela senza età che in Molise è un fenomeno. Le spettatrici più fedeli? Giovani

La prima soap, trasmessa in Italia a partire dal 1991, fa il botto di ascolti in Molise, la regione che segue più di tutte le altre, a distanza di 35 anni, le avventure e le disavventure della bellissima ragazza cieca scambiata nella culla. I dati sono quelli di Tv2000, che manda in onda la telenovela venezuelana famosa in tutto il mondo. Abbiamo raccolto le testimonianze di due giovani donne molisane che seguono Grecia Colmenares da sempre. Ecco perchè amano Topazio.

Una telenovela infinita. Nel senso vero della parola. La prima di tutte, e ancora la più amata di tutte. Da chi? Sorpresa: dalle donne giovani. E dove? Seconda sorpresa: soprattutto dalle molisane.

Dire Topazio è dire Grecia Colmenares. Bionda, bellissima, venti anni di freschezza e ingenuità che ne hanno cristallizzato l’immagine in un volto senza tempo. Ancora oggi, quasi trentacinque anni dopo, attualissima.
Già. Perché Topazio non smette di incatenare gli spettatori al piccolo schermo, e gran parte è merito suo, dell’attrice venezuelana Grecia Dolores Colmenares Mieussens, che nel 1984 venne scritturata per interpretare la protagonista della telenovela Topazio. La sua interpretazione della ragazza scambiata nella culla, in realtà figlia di ricchi possidenti ma cresciuta dai contadini, ha fatto innamorare prima il Venezuela, poi l’intera America latina, quindi l’Europa.

Topazio, la prima telenovela doppiata in inglese, in Italia ha un suo pubblico di affezionatissimi che non è composto solo da casalinghe e donne ormai mature, con i figli grandi, ma anche da ragazze, studentesse, giovani lavoratrici.

Insomma, un fenomeno senza età. Che nel piccolo Molise, la regione che “non esiste”, trova il suo apice di successo. «Ci sono cresciuta, la guardava mamma, avevo 11 anni quando ho cominciato a seguirla. E da allora non ho più smesso».
Maria Straccialano (in basso a destra nella foto) vive a Ururi, meno di tremila abitanti, e non è certo una che se ne sta con le mani in mano. 34 anni, mamma di due gemelli, è la fotografa del paese, corre dietro a matrimoni, cresime, compleanni. Ma, appena può, si pianta davanti alla tv e segue Topazio, la soap che apparve per la prima volta su Radio Caracas Televisión nel 1984, che in Italia è andata in onda per la prima volta su Retequattro nella stagione televisiva 1989-1990, e che ora è trasmessa da Tv2000 nella fascia oraria delle 12 e 15.

E – incredibile – abbassa l’età del pubblico di Tv2000, che ha analizzato le fasce d’età degli spettatori scoprendo che quelli che guardano maggiormente Topazio hanno tra i 18 e i 34 anni. «E perché no? – chiede Maria, pure lei stregata da Grecia Colmenares, al cui fan club è iscritta come migliaia di altre donne – Cosa c’è di strano? E’ stata la prima telenovela, resta la più bella. E lei, Topazio, è inimitabile: è uno splendore anche adesso, che ha la sua età. Ma non si è rifatta, non si è stravolta come tante attrici che sembrano finte, e continua a piacermi».

E non solo a lei. Perché è proprio il Molise, in base all’indagine di Tv2000, a incarnare il “miracolo di Topazio” più di tutte le altre regioni italiane. Considerando 100 lo share di Topazio, ben il 21,36 per cento proviene dal Molise. Davvero? Davvero. Seguono Val d’Aosta con l’11,58 per cento e la Lombardia, con il 2 per cento. Insomma, fatte le dovute proporzioni, non c’è storia: la passione del Molise per Topazio è un fenomeno.

«Diciamo che la febbre da Topazio è come una droga: la vedi una volta e pensi che è una gran cavolata. Ma alla fine della puntata vuoi già sapere cosa accadrà dopo, insomma stai già nel tunnel» scherza – e neanche troppo – Maria Laura Fontana (in alto a destra nella foto). Vive a Colletorto, ha 30 anni, è impegnata con mille lavoretti, ha un fidanzato e un appuntamento abbastanza fisso: quello con Grecia. «Appena posso, quando posso». Una spettatrice attenta, Maria Laura, e perfino critica, checchè si possa pensare di chi guarda le soap.
«Mia madre era appassionata, io ho cominciato dietro di lei. All’inizio, ti devo dire la verità, mi sono messa a ridere per la storia di questa poveretta abbandonata, cieca, che subiva tutte le ingiustizie del mondo, ostacolata in ogni modo, sfigata anche se bellissima, che alla fine trova l’uomo ideale, l’ex neonato scambiato con lei nella culla, se ne innamora, lui si innamora di lei, ma è un amore contrastato da tutti, osteggiato oltre ogni limite.. insomma, ci siamo capite?».

Insomma, una di quelle storie che la guardi e pensi che è davvero una soap da quattro soldi, costruita a tavolino apposta per le donne in cerca di emozioni spicciole e sentimenti pret-a-porter davanti alla tv, pronte a bersi le trame più inverosimili e a versarci sopra perfino qualche lacrima di commozione. Come Topazio, cieca e povera ma in realtà ricca ereditiera, che si innamora dell’ereditiero in realtà figlio di contadini col quale alla fine, dopo mille peripezie, riesce a coronare il sogno d’amore. Ma ecco che il destino si accanisce sulla coppia e, come guarisce lei dalla cecità, diventa cieco lui. In un turbine di passioni, invidie, suicidi, ricatti, tradimenti, eroi, antieroi, buoni e cattivi, figli illegittimi.
«Cioè – è sempre Maria Laura a parlare – all’inizio dici non è possibile, che cavolo di storia, ma chi se l’è inventata, quello non sta bene con la testa. Però poi entri in un mondo diverso. E ti rendi conto che è meno scontato di come sembra, che entrano in gioco i grandi interrogativi dell’uomo. Primo fra tutti: esiste un destino per ognuno di noi? O siamo noi che ce lo costruiamo?»

Maria Straccialano è d’accordo. «Topazio parla del fato, e della ricerca della verità che, gira e rigira, sotto tutte le menzogne che seppelliscono le vite delle persone, viene sempre fuori, emerge a dispetto di tutto. A me piace anche per questo. Soprattutto per questo. Poi, certo, c’è la vittoria dei buoni sentimenti, il trionfo dell’amore. Chi non vorrebbe vivere una favola a lieto fine?».
Spettatrici introspettive, pubblico da domande esistenziali. Altro che perdere tempo davanti alla tv prima di mettersi a tavola. «Ammetto: mi fa anche riflettere». Topazio: non liquidatela come una robetta. Non vi conviene. (mv)

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