Cronache

Migrazione della monnezza: parte la differenziata nei paesi e in città è emergenza rifiuti

In questi giorni i cassonetti dell’indifferenziato nelle zone di confine con Oratino e Ferrazzano sono stracolmi: da quando i due Comuni hanno avviato la raccolta dei rifiuti col sistema porta a porta nell’isola ecologica di Campobasso vengono conferiti 10 quintali al giorno di spazzatura in più. "Colpa degli sfaticati che non partecipano alla differenziata e preferiscono buttare tutto in città tanto sono più vicini" ammette il sindaco Antonio Cerio. Il fenomeno della "migrazione della monnezza" sta creando diversi scompensi al capoluogo: "I costi dello smaltimento dobbiamo sostenerli noi, in più, riempiendosi tanto velocemente i bidoni dell’indifferenziato, ci ritroviamo spesso anche con le campane della differenziata piene all’inverosimile". Il nodo è nei controlli: ma a chi spettano?

Il 3 aprile il Comune di Ferrazzano ha avviato la raccolta differenziata col sistema porta a porta. Il 10 dello stesso mese anche Oratino ha rivoluzionato il meccanismo di gestione dei rifiuti affiancando alla porta a porta anche il conferimento di prossimità nelle contrade. Da quando questi due paesi al confine con il capoluogo si sono modernizzati, nell’isola ecologica di Campobasso, a Santa Maria De Foras, i camion della Sea introducono ogni giorno qualcosa come 10 quintali di spazzatura in più.
Come è possibile?
«Semplice, ci sono troppi sfaticati che non partecipano alla differenziata e preferiscono buttare tutto in città, tanto loro a Campobasso devono venirci per ragioni di studio o di lavoro».
A spiegare il fenomeno della «migrazione della monnezza» è il sindaco di Ferrazzano Antonio Cerio: «La risposta in questi primi dieci giorni nel mio territorio è stata ottima, il centro di raccolta inaugurato sotto il campo sportivo lavora bene ma c’è una parte dei nostri 3300 residenti che ci sfugge. E’ fisiologico».
E la situazione, purtroppo, non è destinata a migliorare: tra non molto anche il Comune di Mirabello inizierà a fare la raccolta differenziata (Ferrazzano è capofila del progetto per il quale ha ottenuto 500 mila euro dalla Regione Molise e in cui rientrano anche Ripalimosani e Mirabello) intasando ulteriormente l’isola ecologica del capoluogo.

A sfuggire ai controlli, poi, sono pure diversi oratinesi: «Ho notato che da quando abbiamo iniziato lunedì scorso – conferma il primo cittadino Luca Fatica – i cassonetti che sono a contrada Selvapiana (a ridosso delle Coste di Oratino, ndr) sono più pieni del solito. Mi pare evidente che la gente preferisce scaricare tutto in città anziché differenziare i rifiuti».

Il risultato è che tra via Principe di Piemonte (vicino alla Nuova Comunità), una parte di Vazzieri, contrada Selvapiana e più in generale tutte le zone a ridosso col confine del capoluogo, da alcuni giorni i bidoni si riempiono a gran velocità: «Tanto che a Vazzieri – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Stefano Ramundo – abbiamo dovuto prevedere un turno e mezzo per il ritiro (e infatti, solo grazie a questo lavoro extra oggi la situazione è sotto controllo rispetto ai giorni scorsi, ndr). Ci siamo accorti subito della differenza rispetto alle scorse settimane perché i camion in entrata e in uscita dalla nostra isola di conferimento vengono sempre pesati e in questi giorni raccogliamo almeno 10 tonnellate in più di rifiuti».

Il primo risvolto negativo è che a pagare per lo smaltimento di queste ulteriori tonnellate di rifiuti saranno i campobassani «per di più – fa notare l’assessore – mentre ferrazzanesi e oratinesi si purificano di ‘negativo’ a noi ci affossano ancora di più».
Come se non bastasse viene sminuito anche il lavoro di chi la differenziata a Campobasso la fa già: «Coi cassonetti nelle ‘zone rosse’ sempre pieni troviamo l’indifferenziato anche nelle campane di plastica, vetro e carta».

Insomma, la situazione sta sfuggendo di mano. A stretto giro anche Busso e Casalciprano partiranno con la porta a porta (loro fanno parte dell’unione di Comuni con Oratino e hanno ottenuto 380 mila euro per il progetto) e se non saranno attivati presto i controlli l’emergenza in città diventerà permanente.
«Noi faremo la nostra parte – rassicura Ramundo – incaricando i vigili urbani di verificare la residenza di chi ‘scarica’ a Campobasso».
Certo è impensabile credere che gli agenti della municipale, con tutto quello che hanno da fare e in perenne organico sottodimensionato, possano anche mettersi a fare la guardia ai cassonetti. Ma questo lo sa anche l’assessore che infatti ha chiesto ai Comuni «di segnalarci anomalie altrimenti sarà impossibile evitare problemi».

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