Cronache

Rai ancora oscurata, colpa di due tv locali. La pugliese spegne le frequenze, l’abruzzese no

Sono ben due le emittenti che disturbano la ricezione dei canali della tv pubblica in Basso Molise. Una pugliese, dopo la diffida del Ministero dello Sviluppo Economico, ha spento le frequenze sotto accusa. L’abruzzese Voxson invece, già vittima di una reprimenda per lo stesso motivo, sta continuando a occupare frequenze che ritiene di utilizzare legittimamente poichè acquistate, tanto da aver persino ricorso al Tar. E mentre migliaia di molisani restano senza i canali Rai, mercoledì prossimo ci sarà un incontro a Roma che potrebbe portare a una soluzione.

Non bastava una, ma addirittura due diverse emittenti locali hanno disturbato, o per meglio dire continuano a farlo, il segnale Rai nelle case di migliaia di cittadini bassomolisani. Ma mentre una, davanti alla diffida del Ministero per lo Sviluppo Economico, ha fatto marcia indietro, l’altra promette battaglia ritenendo di essere nel giusto. In mezzo i poveri cittadini che pagano il canone per un servizio che funziona malissimo. Una soluzione, forse, arriverà da un incontro programmato a Roma per mercoledì prossimo.

La storia va avanti ormai da mesi. In diversi paesi del Basso Molise, da Larino a Termoli, da Portocannone a Petacciato, da Montenero a San Martino in Pensilis, i tre canali storici della tv pubblica si vedono male o per niente. «Sono settimane ormai che non riusciamo più a vedere un telegiornale o una qualunque trasmissione della Rai – dichiarano gli utenti -. I canali sono oscurati o nella migliore delle ipotesi si vedono a singhiozzo, e con lunghe pause tra un singhiozzo e l’altro».

Problemi comuni a molti. Così il senatore Roberto Ruta, membro della commissione di vigilanza Rai, aveva presentato un’interrogazione al Ministero. Da lì era stato scoperto che l’emittente abruzzese Tvr Voxson si era appropriata di alcune frequenze necessarie per la ricezione delle tre reti in Basso Molise. Dopo la diffida del Ministero, la tv abruzzese aveva dovuto spegnere le frequenze, presentando tuttavia un ricorso al Tar che non ha avuto la sospensiva richiesta.

Fatto sta che dopo un periodo in cui la tv pubblica era tornata visibile in quasi tutta la regione, da un paio di mesi il problema è tornato identico. Dopo aver ricevuto segnalazioni a iosa, Ruta si è rimesso alla ricerca del colpevole, segnalando il disguido in Parlamento e paventando una proposta di restituzione del canone.

«Stavolta la diffida è arrivata più celere» commenta Ruta. Tuttavia il disagio c’è ancora. «Nei paesi che confinano con la Puglia mi dicono che sia tutto a posto». Forse lo sarà, ma da Portocannone arrivano notizie negative. Segnale ancora macchia di leopardo e programmi tanto amati come Il commissario Montalbano, L’eredità o Report, ancora impossibili da vedere. «Paghiamo un canone, e la Rai ha il dovere di fornirci un servizio efficiente altrimenti eliminassero la tassa» evidenzia qualcuno. Anche al carcere di Larino è stato rilevato lo stesso disagio, soprattutto perché i detenuti hanno la possibilità di vedere non più di 10 canali e l’assenza dei tre principali della Rai toglie loro una delle poche possibilità di svago.

L’inghippo è bello grosso, visto che invece i paesi che stanno più vicini al Trigno lamentano ancora l’impossibilità di vedere la Rai. «La tv abruzzese ritiene di essere nel giusto. Tutto è nato con la rottamazione delle frequenze. Ci sono emittenti locali che le hanno comprate e quel che sta succedendo da noi accade anche in altre zone d’Italia, come in Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino. Solo il 97 per cento del territorio ha la copertura dei canali Rai» ammette il senatore democratico.

Mercoledì prossimo potrebbe essere un giorno decisivo. Il Ministero attualmente guidato da Carlo Calenda ha convocato infatti Rai Way, la società che gestisce la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo nazionale, e i vertici della Voxson. L’obiettivo è cercare una soluzione, sia con le buone e quindi trovando un compromesso, che con le cattive, cioè forzando la mano e obbligando l’emittente allo spegnimento. Perchè una cosa di tutta questa vicenda ingarbugliata p certa: i cittadini molisani hanno tutto il diritto di reclamare la buona visione di Rai1, Rai2 e Rai3.

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