Veglia con i giovani a roma

Il coraggio di Pompeo: “Sogno le paralimpiadi”. E Papa Francesco gli stringe la mano

Toccante testimonianza davanti a Papa Francesco e ai giovani di tutto il mondo di Pompeo Barbieri, 23enne di San Giuliano di Puglia sopravvissuto al crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia che porta su una carrozzina le conseguenze di quella tragedia. Parole di forza, coraggio e speranza le sue: «Non cambierei quasi nulla della mia vita e di quella tragedia, vorrei solo che i miei amici fossero qui, solo questo. Questa sedia a rotelle mi ha insegnato a vedere la bellezza nelle piccole cose e mi ricorda ogni giorno la fortuna che ho», ha confidato, confessando di avere un sogno: «Partecipare alle paralimpiadi». Al termine della testimonianza Papa Francesco si è alzato e lo ha raggiunto per stringergli la mano con affetto.

Papa Francesco preferisce prendere appunti e lascia andare il discorso preparato. Più vicino, dentro i problemi e i cuori delle persone. Una grande umanità e un messaggio forte e diretto ai tanti giovani di tutto il mondo. Un momento significativo, quello del Pontefice, in occasione della veglia di preghiera di preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù in programma a Panama nel 2019. Il «dramma di questo mondo – ha sottolineato Bergoglio – è proprio il fatto «che i giovani sono spesso scartati: non hanno lavoro, non hanno un ideale, educazione, integrazione, tanti devono fuggire, emigrare in altre terre. I giovani di oggi – è duro dirlo – spesso sono materiale di scarto e questo noi non possiamo tollerarlo. E noi dobbiamo fare questo Sinodo e andare a Panama per dire: i giovani sono qui! Non vogliamo essere materiale di scarto!». Francesco li ha incoraggiati perciò a puntare in alto e rischiare: «La vita quando guardiamo l’orizzonte sempre ci sorprende», dice, «il cammino è rischioso, ma se un giovane non rischia è un invecchiato».

Una testimonianza particolare, quella di Pompeo Barbieri, il giovane di San Giuliano di Puglia sopravvissuto al crollo della scuola Jovine. Papa Francesco si è alzato e lo ha abbracciato con grande affetto. L’emozione nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma tra i giovani di tutto il mondo e un passaggio significativo che ha rinnovato l’invito a non arrendersi mai e ad affrontare la vita con coraggio e speranza. Pompeo, che oggi ha 23 anni, ha ripercorso la sua esperienza, partendo da un normale giorno di scuola che ha cambiato per sempre la sua vita. La testimonianza del giovane di San Giuliano di Puglia e di quella di Marialisa, suora di 30 anni, hanno scandito un messaggio forte e condiviso per ricordare le prove della vita, l’impegno delle persone che ci sono vicine e l’affidamento a Dio senza paura.

«Alle 11.32 – ha affermato Pompeo – una scossa violentissima ha fatto tremare tutto. La classe ci è crollata addosso. In un attimo siamo stati sepolti da un cumulo di macerie», ha ricordato , ripensando ai vigili del fuoco che «mi hanno trascinato fuori e mi sono risvegliato in ospedale. Sono stato in pericolo di vita per tre mesi. Solo dopo – ha proseguito – i miei genitori mi hanno raccontato che la maestra e 27 compagni erano morti sotto quel crollo», tra loro anche il cugino di Pompeo. «Io ero vivo, mentre loro non c’erano più… perché?’’, si è chiesto. Lo sconforto, la voglia di reagire, la consapevolezza «che dovevo vivere anche per chi non poteva più farlo. Così, anche quando mi hanno detto che non avrei più camminato, ho affrontato la cosa con più coraggio – ha aggiunto Pompeo, ammettendo che «ero diventato più forte e mi sentivo inattaccabile».

A 18 anni, invece, un problema lo costringe ad entrare in dialisi: «Mi sono sentito perso e ho pensato che non era giusto. Anche quella volta sono stato fortunato perché mio padre mi donò il suo rene», ha raccontato Pompeo, rivelando che «non cambierei quasi nulla della mia vita e di quella tragedia, vorrei solo che i miei amici fossero qui, solo questo. Questa sedia a rotelle mi ha insegnato a vedere la bellezza nelle piccole cose e mi ricorda ogni giorno la fortuna che ho», ha confidato, confessando che “ho un sogno: partecipare alle paralimpiadi».
(fotogrammi estratti dal video ufficiale Ctv: si ringrazia)

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