Società & Costume

In volo sui tessuti. Franca, la fisioterapista acrobata circense. “Quanta adrenalina a 9 metri”

Di professione fa la fisioterapista nel suo studio in città, ma per passione pratica uno sport poco conosciuto sul territorio: l’arte circense dei tessuti aerei. A nove metri di altezza diventa tutt’uno con il suo tessuto blu e regala acrobazie e figure da togliere il fiato a chi sotto osserva i suoi movimenti. «Ogni volta, appesa lì sopra, è sempre una grande emozione. L’adrenalina è tanta e non manca un pò di paura, perchè rischi sempre la vita, ma ti dona una libertà pazzesca».

C’è chi sceglie il nuoto, chi invece predilige la danza, oppure la pallavolo e il basket per giocare in squadra, e chi invece finisce per scegliere il classico calcio. Il suo sport invece di “classico” non ha nulla. Non solo perché in zona è poco praticato, visto che le strutture e le scuole che insegnano la disciplina non ci sono, e visto che per praticarlo deve restare almeno a cinque metri e mezzo di altezza, sospesa nel vuoto e attaccata solo ad un tessuto.

Ma prima ancora che una attività sportiva, di quelle che ti permettono di staccare la spina dal lavoro, è una passione in cui Franca Lecce, fisioterapista 31enne di Termoli si è ritrovata da un giorno all’altro, ai tempi in cui era una studentessa universitaria di Chieti. «Me ne ha parlato una mia amica di corso, non ne avevo mai sentito parlare, se mi avessero detto che un giorno avrei fatto quelle cose, così in alto, non ci avrei mai creduto. Per farmi capire di cosa si trattava mi parlò di un video di Ligabue all’arena di Verona – racconta mentre quel video ancora una volta scorre di fronte ai suoi occhi – quando una performer sale su un drappo rosso mentre lui canta “Piccola stella senza cielo”, mi sono venuti i brividi e mi ha subito affascinato». Ora che è una professionista, non solo riesce a dedicarsi ai suoi pazienti, ma continua ad allenarsi in Abruzzo e a fare anche degli spettacoli.

Tecnicamente sono i tessuti aerei, praticamente si tratta di una stoffa di nove metri attaccata ad un gancio e poi ad una struttura o al soffitto. «Ricordo ancora molto bene la primissima lezione, era aperta a tutti per una prova, c’era un tendone da circo di fronte a me, a San Giovanni Teatino – racconta lei – e ricordo che faceva molto freddo. Dopo il riscaldamento abbiamo iniziato a imparare con gli insegnanti le prime figure, come si chiamano tecnicamente i movimenti, a pochissimi centimetri da terra, ma dopo poco ero in aria».

Da allora sono passati sei anni, di centimetri tra lei e la terra ne ha messi tanti, fino ad arrivare a nove metri. «L’altezza non mi fa paura, certo non manca mai quando sali sopra, ma lì tutto cambia, hai una percezione diversa, ti senti libera e dentro di te scorre un’adrenalina che si mescola alle emozioni e anche alla voglia di fare bene, la musica poi durante l’esibizione ti trasmette una forza e una carica pazzesca».

Per una sportiva come lei, per ben 18 anni ballerina, abituata alla disciplina, all’impegno, alla fatica e a tutto quello che lo sport comporta, i tessuti aerei sono stati una scoperta, «io la chiamo la specialistica della danza, perché la danza mi ha insegnato tanto e in certo senso la porto all’interno della mia disciplina e poi anche il mio lavoro di fisioterapista mi aiuta perché riesco a capire bene il lato armonico e il lato fisico e artistico del movimento, oltre all’aspetto patologico».

In estate soprattutto si esibisce anche in alcune serate, «ma non posso dire a tutti di si, voglio dare un valore al mio impegno e voglio creare una performance che sia fatta bene. Sono una fisioterapista e voglio fare il mio mestiere, ma voglio anche poter esprimere me stessa in aria».

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